mercoledì 8 aprile 2009

אסרו חג Issru Chag

Il giorno successivo il termine di una festa dei שלש רגלים Shalosh Regalim, spesso tradotti come tre pellegrinaggi, tali פסח Pessach, שבועות Shavu'ot e סוכות Sukkot, è chiamato אסרו חג Issru Chag[; riportato da Maran nel Bet Yossef OC 429 e Ramà nella Mappàh OC 429:2].

Poichè la durata della festività varia tra Eretz Israel e fuori, in cui si aggiunge un giorno, il giorno di Issru Chag è variabile a seconda del luogo in cui ci si trova.

Cos'è Issru Chag
Diversi motivi si sono dati al giorno di Issru Chag. Qui di seguito ne portiamo alcuni [in base al Pitchè Teshuvàh 429:6]:
  1. Allegria da Bet Ha-Miqdash. Quando il Bet Ha-Miqdash era ancora in piedi תובב"א, chi vi si presentava per i Shalosh Regalim utilizzava questo giorno per tornare a casa, pieni di allegria per il guadagno spirituale [חתם סופר Chatam Sofer]
  2. Per i fratelli che stanno fuori da Eretz Israel. il Rav שדי חמד Sedè Chemed [כללים מערכת א פאת השדה אות קנד] riporta che l'uso è nato in Eretz Israel, perchè i non ebrei non dicano che ci siano differenze tra Eretz Israel e fuori, si è cominciato a festeggiare Issru Chag nel giorno in cui fuori da Eretz Israel era ancora Yom Tov.
  3. Mistica. Nel שו"ת Shut (acronimo di Sheelot uTshuvot, cioè testo di risposte halakhiche, normalmente tradotto con il termine Responsa) Toràh Lishmàh [140], attribuito a Rabbenu Yossef Chajim ז"ל, riporta che secondo i testi dell'Arì ז"ל in questo giorno c'è ancora parte dell'atmosfera spirituale dei giorni di Yom Tov precedenti.

Usi e costumi

Sono diversi gli usi riportati per questo giorno, dipendenti anche dalla motivazione di cui sopra:

  1. Mangiare una Seudàh. In onore dell'importanza della giornata. Così scrive il Ramà (Mappàh OC 429:2)
  2. Indossare Vestiti di Yom Tov e Astensione dal lavoro in pubblico. Il Pitchè Teshuvàh [429:6:29] riporta a nome del Darchè Chajim VeShalom che questo era il מנהג Minhag ~ uso di persone più elevate a Yerushalaym ת"ו. Sicuramente non è d'obbligo.
  3. Astensione dal lavoro tranne in caso di perdita economica. Così riporta nel Shut Toràh Lishmàh [141] di cui sopra. Anche questo non è d'obbligo.

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