martedì 15 marzo 2011

La Meghillàt Ester – Ogni Azione ha le sue Conseguenze

Il Ramchal (Rabbi Moshèh Chajim Luzzato ז"ל, grande Chakham ~ saggio e Mequbbal padovano di due secoli fa) introduce la sua opera מסילת ישרים “Messilat Yesharim” dicendo di voler trattare principalmente temi che sono molto “conosciuti” agli occhi degli uomini, perchè proprio per questo motivo spesso sono poco approfonditi, perchè ritenuti evidenti. 
Su questa scia Rav Eliahu Dessler ז"ל (Mikhtav MeEliahu 1, 76) illustra diversi esempi di questo concetto attraverso la meghillàt Ester. 
Prendiamo in considerazione uno di questi, un dettaglio che spesso sfugge alla semplice lettura; il periodo coperto dalla meghillàh: 9 anni. 

Chi penserebbe che qualcosa fatto 9 anni prima abbia conseguenze oggi? 

Chi penserebbe che l’andare alla se’udàh del re Achashverosh, disobbedendo all’ordine dei חכמים chakhamim ~ saggi della generazione, possa portare alla potenziale distruzione completa di tutto un popolo in un giorno solo? 

Questo non è l’unico fatto che a distanza di tempo porta a conseguenze apparentemente abnormi: tutti i fatti e personaggi della meghillàh hanno radici più lontane. 
Ad esempio (in breve):
  • Hamman הרשע Harash’à ~ il malvagio discende da ‘Amaleq Harash’à, che sarebbe dovuto essere estirpato secoli prima da Shaul HaMelekh ע"ה; quest’ultimo ha atteso una notte più del dovuto prima di uccide il re Aggag, ultimo discendente di ‘Amaleq. Durante questa notte il re Aggag ha fatto in tempo a far concepire un figlio ad una schiava, concepimento dalla quale discenderà Hamman Harash’à. Quindi se non fosse stata attesa questa notte di troppo, non ci sarebbe stato secoli dopo Hamman Harash’à.[Shemuel A, cap 15]
  • [in base a Meghillàh 13b] “Era risaputo dinnanzi ad HQB”H (IS”L) che Hamman, il malvagio, avrebbe portato dei sheqalim per (corrompere il re Achashverosh affinché gli permettesse di terminare in modo definitivo) la questione con il popolo d’Israel, perciò ha anticipato i loro (del popolo) sheqalim rispetto ai suoi (di Hamman il malvagio)”. Vediamo qui che gli sheqalim di secoli prima, della generazione del deserto, permettono di creare una sorta di “difesa” spirituale per ciò che è avvenuto ai tempi di Hamman Harash’à.
  • David HaMelekh ע"ה, è stato appena detronizzato dal figlio Avshalom con un abile colpo di stato. Come se ciò non bastasse, ora David haMelekh ע"ה è inseguito perché il figlio vuole completare l’opera uccidendolo. In questo contesto David haMelekh ע"ה viene maledetto “pesantemente” da un grande chakham della generazione: Shim’ì Ben Gheràh, capo del Sanhedrin, lo stesso grande chakham che in futuro sarà maestro di suo figlio Shelomò Hamelekh ע"ה. Nonostante l’offesa, nonostante la possibilità di rispondere (e di uccidere Shim’ì, visto che aveva mancato di rispetto al Re), David הע"ה preferisce lasciare correre, dicendo che è HQB”H IS”L ad aver detto che doveva maledirlo, e lasciando Shim’ì Ben Gheràh in vita per tutta la generazione. [cfr. Shemuel B cap. 15-16] Da Shim’ì discenderanno sia Mordechai che Ester. Se David HaMelekh ע"ה non avesse lasciato correre, non sarebbero nati, e attraverso chi sarebbe arrivata la Gheullàh? 

Questi sono alcuni esempi legati alla meghillàh, nei quali possiamo osservare in modo evidente che le nostre azioni, nel bene e nel ‘meglio’, possono avere conseguenze non solo a distanza di qualche ora, giorno o mese, ma addirittura di anni o generazioni. 

Spesso pensando a questo si evitano molti errori. 

Sapendo che le brutte azioni vengono sempre pagate, se non ora, dopo... e d’altra parte che quelle buone hanno sempre dei frutti positivi, che possono arrivare a difendere persino i nostri discendenti dopo millenni.

Questo è uno dei temi principali sottolineati dalla meghillàh.

Non è necessario esplicitare che ci sono millenni di azioni precedenti che portano a Purim; il popolo comprende da solo che tutte le azioni hanno delle conseguenze, spesso a lungo termine, e che non è sempre possibile alla moltitudine capire quali sono le cause che hanno portato a determinate conseguenze (il popolo pensava che non andando alla se’udàh si provocasse chillul HaShem chas veshalom). 
Ciò che è chiaro è che per evitare tali spiacevoli potenziali conseguenze è necessario comportarsi secondo l’halakhàh, o ancora meglio, לפנים משורת הדין lifnim mishurat haddin, cioè stando attenti a fare anche più del dovuto, esattamente come ha fatto David HaMelekh ע"ה non uccidendo Shim'i Ben Gheràh.

Ogni azione ha delle conseguenze...

... pertanto cominciamo bene compiendo le mizwot legate a Purim come si deve; per farlo dobbiamo conoscerne gli aspetti halakhici, molto più di quelli “midrashici”. 
Quattro sono le mizwot principali: (1) Miqrà Meghillàh, (2) Mattanot Laevionim, (3) Mishloach Manot e (4) Se’udàh di Purim. Legate a queste ci sono altre mizwot, alcune delle quali tratteremo בס"ד strada facendo... (E' sufficiente cliccare sulla Mizwàh per trovarsi il dettaglio delle loro Halakhot; per le note sulla Tefillàh - clicca qui e altri מנהגים minhaghim ~ usi)

Purim Sameach!

Purim: מנהגים Minhaghim - usi vari

-          E’ bene mangiare semini per ricordare quelli mangiati sia da Daniel [Daniel 1-2] che da Ester [Meghillàh 16b] durante il periodo in cui erano sottoposti al rispettivo re e non volevano mangiare non kasher, e per questo HQB”H IS”L gli ha fatto dei miracoli [Ramà OC 695:2, BIC  19 e HO, TH4 11:8]; Daniel compare anche nella meghillàh con il nome di התך Hattakh [CHS :25, cfr inoltre Massekhet Meghillàh]
-          E’ meglio non lavorare per nulla di Purim per potersi occupare delle mizwot relative al giorno stesso. In un posto dove è uso comune non lavorare è vietato. In un luogo in cui non c’è un uso si sappia comunque che il lavoro di tale giorno non porta berakhàh (OC 696:1). In ogni caso è obbligatorio evitare almeno temporaneamente di lavorare per sentire la meghillàh e compiere le altre mizwot.
-          E’ un bell’uso scrivere “’Amaleq” עמלק e “Hamman” המן Hareshàim su un foglio e dopo averli pestati, cancellare la scritta immergendo il foglio nell’acqua sporca o nella birra. [BIC 20 vedi ivi]
-          E’ bene indossare a Purim abiti di Shabbath Qodesh o altri abiti pregiati, e non abiti “quotidiani”. “Questo è il giorno che ha fatto Hashem, gioiamo e siamo lieti.” [BIC 22, Ramà 695:2]
-          Anche il 15 di Adar (Purim Shushan) non si recita il tachanun nella teffillàh. Nelle città cinte di mura ai tempi di Yehoshu’a si festeggia Purim solo in questo giorno, e non il 14 come nel resto del mondo. [OC 698:1]
-          O.C. 429:1 “Si comincia a chiedere (e studiare) le halakhot di Pessach 30 giorni prima Pessach.” Tale giorno è Purim. Solitamente si usa dire questa Halakhàh nella Se'udàh stessa!(Acharonim sullo O.C., MB :2).

פורים שמח Purim Sameach

Purim: סעודת פורים Se’udàh ~ “banchetto” di Purim

-          Quando: Non si esce d’obbligo mangiandola la sera (né precedente né successiva). [OC 695:1] Almeno la maggior parte della se’udàh dev’essere mangiata durante il giorno e durante il pasto è necessario fare devar Toràh. Prima della se’udàh,  לכתילהlechatechillàh ~ a priori, sarebbe bene pregare la teffillàh di Minchàh, possibilmente il prima possibile [1].[Ramà 695:2]
-          Chi? Come tutte le mizwot di Purim sia gli uomini che le donne hanno l’obbligo di compierle. E’ bene educare anche i bambini a questa mizwàh [TH4 11:7, Ramà 695:4]
-          Sarebbe bene studiare sia prima che durante la se’udàh. [Ramà :2] In una di queste occasioni è bene iniziare a studiare le halakhot di pessach, per compiere lo studiare “30 giorni prima di pessach, le halakhot di pessach” [OC 429:1; Pessachim 6]
-          Nonostante non sia strettamente obbligatorio effettuare la se’udàh a base di pane, è sicuramente meglio essere rigorosi [TH4 11:2] così da uscire dall’obbligo secondo tutte le opinioni.
-          Ci si ricordi di recitare come si deve la birkat hamazon che è una mizwàh דאורייתא deoraita ~ (esplicita nella) Toràh haqqedoshàh. In questa è necessario aggiungere על הנסים ‘al hanissim persino se ha terminato la se’udàh durante la notte, poiché si segue l’inizio della se’udàh.[OC 695:3]. Il Torat HaMo'adim (4 11.5) riporta che ciò vale a condizione non abbia ancora recitato la teffillàh di ‘arvit; altrimenti non la ricorda.

Note sulla mizwàh di bere vino:
-          La mizwàh consiste nel bere vino durante la se’udàh e non altri alcolici [2].
-         Sul bere è conosciuto che bisogna arrivare “fino a che non distinguere l’ ארור Arur ~ il maledetto Hamman dal ברוך Baruch ~ benedetto Mordechai” [OC 695:2], ci sono varie opinioni sul quale sia il limite. Secondo praticamente tutte le opinioni però non si deve arrivare a bere tanto da non comportarsi più secondo l’halakhàh. Inoltre è necessario essere lucidi durante la teffillàh di ‘Arvit (tanto più shacharit del giorno successivo) poiché si parla davanti ad HQB”H IS”L. Pertanto l’opinione migliore da seguire probabilmente è quella del Ramà, che consiste nel bere più di quanto si sia abituati ed andare a dormire subito dopo.

Ogni tanto c'è confusione su un punto - non c'è alcun permesso di fare 'averot in stato di ubriachezza, ivi compresa quella di fare danni a proprietà privata altrui. C'è però un'esenzione (in determinati casi) a risarcirli secondo alcuni poseqim. Bisogna però stare attenti - oggigiorno ciò provoca Chillul HaShem - e ciò non ha un'esenzione neppure nel giorno di Purim!


[1] Ci sono minjianim di minchàh anche intorno alle 13.00. Informatevi presso il vostro bet hakenesset di fiducia.
[2] Così ho sentito da una lezione di Halakhàh di Rav Ben Tzion Mutzaffi Shalità. 

Purim: משלח מנות Mishloach Manot ~ invio delle porzioni (di cibo)

-          Quando: necessariamente di giorno, preferibilmente dopo la lettura della Meghillàh. Se compiuta di notte non si è usciti dall’obbligo. [Ramà 695:4]
-          Quantità: E’ necessario inviare almeno due tipi di cibo pronti per il consumo ad almeno una persona. E’ bene, se possibile, realizzarne almeno uno di questi mettendo due appositi contenitori per i vari tipi di cibo, per uscire anche dall’obbligo secondo chi pensa che sia sempre necessario. [BIC 16 e HO]
-          A chi? E’ necessario inviare a degli adulti (dai 13 gli “uomini” e dai 12 le “donne”). Si stia inoltre attenti a dare le mishloach manot solo a persone del proprio sesso, per evitare problemi dovuti ad eventuali “chashash qiddushin” ~ dubbi di fidanzamento. [Ramà 695:4, BIC 17]
o        Un  אבלAvel ~ n.l. in lutto: se è in lutto per i genitori entro i 12 mesi, per gli altri parenti prossimi entro i 30 giorni, deve inviare 1 solo mishloach manot e a priori non riceva (poiché la mizwàh consiste nel dare, non nel ricevere) [BIC 18]

Purim: מתנות לאביוניםMattanot Laevionim ~ regali ai poveri

-          Consiste in: dare del denaro o del cibo ad almeno due poveri ebrei. [O.C. 694:1]
-          Quando: necessariamente di giorno. Se compiuta di notte non si è usciti dall’obbligo. E’ necessario che il denaro arrivi il giorno stesso.
-          Quantità: c’è una discussione tra alcuni  פוסקיםposeqim ~ decisori di halakhàh sul quanto debba dare. In base al Ritbà è sufficiente una perutà (corrispondente a circa 2 centesimi di euro), e così riportano molti poseqim delle ultime generazioni (Rav 'Ovadiàh Yossef Shalità in Halikhot 'Olam e Mishnàh Beruràh 694:2). Secondo il Maharshà è opportuno dare il valore di un pasto onorevole, e da questo il Ben Ish Chai [15] sostiene che il valore è l’equivalente di 3  בצים betzim[1], corrispondenti a circa 172-180 grammi, di pane. C'è chi invece sostiene che sia pari ad un pasto a base di un panino con companatico.
 Secondo la qabbalàh sarebbe bene dare 287 perutot (quindi circa  come il valore della parola אור or ~ luce. [‘Atteret Tiferet] 
Secondo tutti chi abbonda תבא עליו ברכה tavò ‘alav berakhàh ~ l. giunga su di lui benedizione. Poiché comunque sono cifre abbastanza basse sarebbe bene uscire d’obbligo applicando (almeno per due poveri) l’opinione più ristrettiva, uscendo così dall’obbligo secondo tutte le opinioni. [~ CHS 694:7]
-          Chi? (casi particolari) Anche i poveri sono obbligati a questo precetto, e possono eventualmente uscire dall’obbligo regalandosi tra loro la stessa somma. Si esce d’obbligo di questa mizwàh anche dando il denaro ad un bambino povero [BIC 15].
-          A Purim non si sta attenti a chi si dà la tzedaqàh, ma chiunque apra la mano gli si porge - c'è però da sottolineare che secondo alcuni poseqim questo obbligo è relativo solo ai due poveri cui è obbligato a dare; nel caso di non ebrei dipende dall’uso locale. Infatti secondo tutte le opinioni non si esce d’obbligo della mizwàh dando del denaro ai  poveri non ebrei, poiché questa mizwàh è specifica solo per gli ebrei, che erano nel miracolo di Purim! (Il discorso per la Tzedaqàh in generale dev'essere tenuto in altra sede) [cfr. OC 694:3 e MB ivi] 
-          In un luogo ove non vi siano poveri (ebrei): è possibile mettere da parte questo denaro fino a quando non li si trovi. [OC 694:4].[4]


[1] Betzim, plur. di Betzàh, che letteralmente significa uovo; utilizzato come unità di misura di volume. Il suo equivalente in grammi è dipendente da diverse discussioni; le opinioni più comuni lo fanno aggirare attorno ai 60 grammi circa (54 secondo l’opinione di Rav ‘Ovadiàh Yossef Shalità che fissa il kezait a 27 grammi)
[4] Per ovviare questo problema in molti battè kenesset escogitano un sistema per inviare il giorno stesso in Eretz Israel il denaro a poveri ebrei. Informatevi presso il vostro bet hakenesset di fiducia

Purim - Note sulla Tefillàh

  • ‘Arvit: poiché è motzaè Shabbat Qodesh si segue questo ordine – dopo la ‘amidàh, il chazan recita il Qaddish e si legge la Meghillàh. Ci sono diversi usi riguardanti il cominciare a leggere “Shuvàh” e “Yoshev Beseter” prima della lettura e relativi al recitare o meno la berakhàh di "Borè Meorè Haesh" prima della lettura. Ognuno di questi minhaghim ha su cosa appoggiarsi, e ognuno segua il proprio. Secondo tutte le opinioni dopo la meghillàh si deve leggere Veattà Qadosh, e farlo seguire dalla fine di ‘Arvit. Non si salta “Shuvàh” e “Yoshev Beseter” secondo tutte le opinioni, poiché Purim non è considerato al pari di Yom Tov (nel quale si saltano secondo alcuni poseqim).
  • ‘Al Hanissim: è necessario aggiungere “‘al hanissim” sia nella birkat hamazon che nella berakhàh di Modim nell’“amid’à”. Nel caso non si sia recitata e si sia completata la berachàh relativa non si torna indietro.
  • Tachanun: sia il 14 che il 15 non si recita tachanun (unica halakhàh che vale in tutti gli Adar!).
  • Shacharit: dopo il qaddish successivo all’amidàh si estrae il sefer e si legge “Vayavò Amaleq”, seguito da ashrè e la prima parte di Uva Letzion [fino a Veattà Qadosh] dalla lettura della meghillàh. C’è chi usa leggere entrambi i brani dopo la meghillàh. C’è chi usa aggiungere il mizmor ~ salmo 22 למנצח על אילת השחר “Lamatzeach ‘al ayelet hashachar” (che trovate qui traslitterato in italiano) dopo il mizmor del giorno, per i sefaraditi subito prima di Hoshi’enu.  Al suo termine si continua la teffillàh come di consueto. [OC 693:1-4 e TH4 7:9-11]. 
  • Si ricorda inoltre che si mettono i teffillin come di consueto (e si devono toccare poi durante la lettura della Meghillàh alla parola ויקר Viqqar!).



Basate principalmente su Kaf HaChajim Sofer Orach Chajim 693.

Purim: מקרא מגילה Miqrà Meghillàh ~ Lettura della Meghillàh

  • In cosa consiste: è necessario leggere la meghillàh in due momenti, la sera e il giorno.
  • Chi? Tutti sono obbligati a sentire la lettura della Meghillàh: uomini & donne. Queste ultime escono d’obbligo solo sentendo la lettura da un uomo. Inoltre non si esce d’obbligo dalla lettura di un pazzo o di un bambino (sotto i 13 anni). (BIC 1-2)
  • Bambini: sarebbe bene abituare i bambini a sentire la lettura della meghillàh [OC 689:1], a condizione che questi stiano già arrivati all’età del חנוך chinnukh ~ educazione (da circa 5-7 anni a seconda della capacità di comprendere del bambino) [CHS 689:6, MB :3] e che non siano bambini che disturbano gli altri [CHS :27, Maghen Avraham :11, MB :17] in particolare se il loro unico scopo è rumoreggiare ogni volta che si sente il nome “Hamman” provocando il distogliere dell’attenzione da parte degli altri. [MB :18], bensì lo scopo dev’essere quello di abituarli a compiere la mizwàh di פרסומי ניסא pirsumè nissà ~ diffondere il miracolo [MB :6, CHS ;27]
  • Quando: La lettura della Meghillàh deve avvenire in due momenti, la sera ed il giorno. In ambedue i periodi è meglio leggerla il prima possibile.
    • La notte: לכתחילה lekhatechillàh ~ a priori dall’uscita delle stelle fino all’alba . [CHS 687:4;7]
    • Il giorno: lekhatechillàh dopo il sorgere del sole fino al tramonto, בדיעבדbedi’avad ~ a posteriori se si è letta prima dall’alba si esce d’obbligo. [OC 687:1]
    • Se non si è letta entro il tramonto, la si legga senza recitare le ברכות berakhot ~ benedizioni relative, se invece comincia a leggerla prima del tramonto può recitarle. [TH4 5.2]

Dettagli sulla mizwàh della Miqrà Meghillàh

  • E’ necessario sentire integralmente tutta la meghillàh, parola per parola [BIC 6]. Per questo motivo molti poseqim [MB 689:19, CHS :27] riportano che sarebbe bene che ognuno possedesse una meghillàh כשרה kesheràh propria; sempre per questo motivo è assolutamente vietato parlare durante la lettura [OC 692:2]
  • La meghillàh lekhatechillàh dev’essere letta completamente da una meghillàh kesheràh, parola per parola dal testo. [OC 690:3] In particolare si stia attenti alla lettura dei 10 figli di Hamman, che spesso nella fretta di leggerli in un solo fiato si rischia di leggere a memoria le parole ואת“veet”, provocando così che si esca d’obbligo solo bedi’avad poiché considerata come letta a memoria. Infatti bedi’avad può essere letta fino a metà meghillàh a memoria [OC 690:3 cfr ivi per maggiori dettagli].
  • Chi non possiede una meghillàh kesheràh è necessario che stia in silenzio, solo a sentire; non dia quindi “aiuto” al chazan durante la lettura, affinché non perda un pezzo. [OC 690:4] Il Ramà aggiunge che per questo motivo il chazan rilegge i versetti che vengono letti ad alta voce dal pubblico, in modo tale che escano tutti lekhatechillàh dalla sua lettura.
  • Nel caso si sia persa qualche parola è possibile recuperarla immediatamente raggiungendo il chazan leggendo le parole perse, anche da un חומש chumash. (BIC 6 e vedi MB 690 su OC :3)
  • E’ necessario che il chazan abbia intenzione di fare uscire dall’obbligo il pubblico, e che il pubblico pensi di uscire d’obbligo. [OC 690:14] Infatti per ogni berakhàh / mizwàh in cui vale il principio di far uscire altri d’obbligo, prelude che chi fa la berakhàh / mizwàh abbia l’intenzione di farli uscire dall’obbligo, e che loro l’intenzione di uscirne, stando attenti in particolare all’esecuzione della berakhàh ed evitando di parlare o fare altre interruzioni fino alla conclusione delle berakhot alla fine della meghillàh.
  • Le parole devono essere necessariamente sempre lette nell’ordine. [OC 690:6]
  • Colui che “sonnecchia”: se è lettore esce d’obbligo bedi’avad, se invece ascolta semplicemente la deve risentire (senza benedire). E’ necessario stare attenti ad essere ben svegli durante la lettura. [OC 690:12; BIC 3]
  • Si recitano tre benedizioni: על מקרא מגילה “’Al Miqrà Meghillàh”, שעשה נסים “She’asàh Nissim” e שהחיינו “Sheechejianu” [OC 692:1]. Il חזןchazan ~ ufficiante, le recita sicuramente in piedi. Il dover stare in piedi del pubblico è determinato dall’uso locale (BIC 4 e HO ivi). In ogni caso solo il chazan lekhatechillàh deve stare in piedi durante la lettura stando attento che la meghillàh, già aperta, non strisci per terra (BIC 4). Chi vuole uscire dall’obbligo della lettura seguendo quella del chazan lechatechillàh non risponda “baruch hu uvaruch shemò”, ma dica semplicemente “Amen” alla fine di ogni berakhàh.
  • E’ noto l’uso di battere i piedi (solo quelli) ogni volta che viene ricordato il nome di Hamman Harash'à ~ il malvagio. E’ doveroso limitare questa “attività” ad un tempo minimo, tale da non far perdere, per se stessi e per gli altri, la possibilità di sentire la meghillàh come si deve. Segnalo pertanto una variazione dell’uso secondo ciò che indica il BIC (10), battendo i piedi la prima e l’ultima volta in cui compare il nome di Hamman harash'à.
  • E’ bene che stiano vicino al chazan due persone, rispettivamente alla sua destra e sinistra (BIC 12).
  • Quando si legge la parola ויקר “Vyqar” (Ester 9,16) si tocchino i teffillin (di giorno).
  • Non si possono recitare le berakhot (né iniziali né finali) quando ci si occupa di altro, in particolare il “ri - arrotolare” la meghillàh, ma termini prima di riarrotolarla e poi benedica
  • E’ vietato mangiare prima della lettura, a partire da mezz’ora prima del tempo in cui è possibile leggere la meghillàh, sia la sera che la mattina. Il divieto è valido anche per le donne. In particolare il Torat HaMo'adim (vol 4) sostiene che il divieto di mangiare consiste solo nel mangiare più di una betzàh (circa 54 gr – cfr. nota successiva sulla misura della betzàh) di pane o di פת הבא בכיסנין pat habàh bekisanin . Una quantità minore, o altri cibi e bevande secondo la sua opinione sono permessi. In ogni caso è bene essere rigorosi e non mangiare nulla. [TH4 5:22] SI STIA PERO' ATTENTI A NON PASSARE LA GIORNATA A DIGIUNO - cosa vietata.
  • E’ vietato andare a dormire prima della lettura, esattamente come è vietato mangiare. [TH4 5:22]

giovedì 3 marzo 2011

Adar Bet 5771

Il mese di Adar Bet comprende diversi avvenimenti:

1. Rosh Chodesh - dura due giorni: il 30 di Adar Alef e il 1 di Adar Bet
nel 5771 ('11) cade il 6-7 feb.
E' necessario entro Purim dare il Zekher laMachatzit HaSheqel.

2. Il giorno della nascita e della scomparsa di Moshèh Rabbenu ע"ה - il 7 di Adar Bet
nel 5771 ('11) cade il 13 mar.
Ci sono comunità che usano digiunare in questo giorno per la sua scomparas, e ci sono quelle che, per questo motivo, usano digiunare solo fino a metà delle ore di luce (chatzot hayom) e far seguire un pasto per ricordarne il giorno della nascita (e così è l'uso tripolino - riportato in "Minhaghè Luv").
C'è chi usa inoltre studiare tutta la notte della sua scomparsa. In un anno Me'ubbar c'è chi dice che è da fare in entrambi gli Adar.

3. Il Ta'anit Ester - solitamente il 13 di Adar, quest'anno anticipato l'11 di Adar Bet, poichè sarebbe Shabbat.
nel 5771 ('11) cade gio 17 mar.
Il digiuno di Ester, che dura dal momento in cui si va a dormire fino all'uscita delle stelle del giorno successivo.
Nel caso si espliciti la sera prima che si ha tale intenzione, nel caso ci si svegli prima dell'alba è possibile mangiare fino all'alba.
Il digiuno termina all'uscita delle stelle, ma sarebbe opportuno non mangiare fino a quando non si sente la lettura della Meghillàh.

4. Parashàh di Zakhor - Shabbat precedente a Purim
nel 5771 ('11) cade l'13 Adar Bet - 19 mar.
Fa parte delle 4 parashiot particolari. E' secondo tutte le opinioni una mitzwàh della Toràh. Sono inclusi nell'obbligo di sentirla sia gli uomini che le donne.  


5. Purim - 14 di Adar Bet
nel 5771 ('11) cade il 20 mar.
Il giorno di Purim consta di 4 mizwot più 2:
  1. Lettura della Meghillàh di Ester: per due volte, sia la notte che durante il giorno. E' preferibile anticiparne il più possibile la lettura nell'arco della giornata; è una mizwàh cui sono obbligati sia gli uomini che le donne. Per halakhot in maggior dettaglio.
  2. Mishloach Manot: è necessario inviare almeno due tipi di cibo pronto ad essere consumato ad almeno una persona. Sono inclusi nell'obbligo sia gli uomini che le donne; ognuno deve dare il mishloach manot ad un altro ebreo dello stesso sesso. Si esce dall'obbligo della mizwàh solo compiendola durante il giorno. Per halakhot in maggio dettaglio.
  3. Mattanot Laevionim: è necessario dare del denaro ad almeno due poveri ebrei, che dovrebbe arrivare loro durante il giorno stesso di Purim; nel caso non ci siano poveri è possibile trattenere il denaro da parte fino a quando non si presenti occasione. Sono inclusi nell'obbligo sia gli uomini che le donne. Si esce dall'obbligo della mizwàh solo compiendola durante il giorno. In questo giorno inoltre è opportuno dare ad ogni persona che si presenta un po' di tzedaqàh. Per halakhot in maggior dettaglio.
  4. Seudàt Purim: è necessario partecipare ad un banchetto a Purim, in questo la quantità di cibo dev'essere superiore al quotidiano; sarebbe opportuno anche mangiare pane (con relativa birkat hamazon finale), carne e bere vino. Sono inclusi nell'obbligo sia gli uomini che le donne. Si esce dall'obbligo della mizwàh solo compiendola durante il giorno. Non c'è nessuna mizwàh a fare una festa la notte, ma c'è una mizwàh di essere svegli per l'ora di Teffillàh e durante la lettura della meghillàh. Per halakhot in maggio dettaglio.
  5. Al Ha-Nissim: nella Teffillàh, nella berakhàh di Modim e nella Birkat Hamazon, nella berakhàh di Nodeh Lechà. Chi l'avesse dimenticata ed avesse recitato il nome di HQB"H a fine benedizione non torna indietro [si consiglia di vedere per maggiori dettagli] 
  6. Lettura della Parashàh di 'Amaleq: durante la teffillàh di Shacharit. 
6. Purim Shushan - 15 di Adar Bet
nel 5771 ('11) cade l'21 mar.
Nelle città cinte di mura dai tempi di Yehoshua Bin Nun si festeggia oggi Purim, nei casi dubbi si effettuano le mizwot anche oggi, e nelle altre città non si legge il tachanun.

7. Parashat Paràh - Shabbat precedente il Shabbat precedente Rosh Chodesh Nissan
nel 5771 ('11) cade il 20 Adar - 26 mar.
Fa parte delle 4 parashiot particolari. E' secondo molte opinioni una mitzwàh della Toràh. Sono inclusi nell'obbligo sia gli uomini che le donne.

8. Parashat HaChodesh - Shabbat precedente Rosh Chodesh Nissan
nel 5771 ('11) cade il 27 Adar - 2 apr.
Fa parte delle 4 parashiot particolari.