mercoledì 27 maggio 2009

Altri usi, regole & avvertimenti legati a Shavu’ot

  • E’ meglio recitare il Qiddush della prima sera dopo l’uscita delle stelle, e molti poseqim lo ritengono necessario, poiché solo in tale modo si ottengono 7 settimane complete dall'inizio del conteggio dell'Omer [BIC 2; SAHR 494:2; KHS 494:2 cfr. HO 2].
  • C’è l’uso di addobbare case e bet haKenesset di fiori e arbusti per vari motivi. Tra questi troviamo il “giudizio” Divino sulla frutta dell’anno successivo (Rosh Hashanàh 16a) [SAHR 494:14-15]. Nonostante ci sia chi non accetta questo minhag (causa chuqqot hagojim[1]) fondamentalmente è possibile applicarlo. [TH6 13.2]
  • L’uso tripolino è di preparare per i bambini dei piccoli, alcuni dolci con forme particolari; tra di loro troviamo le tavole della legge e il cesto delle primizie per risvegliare l’attenzione dei bambini relativamente a Chag Shavu’ot e le sue mizwot.
  • In questi ultimi anni si è sempre più diffuso su suolo italiano “Fragole e Toràh”, consistente in derashot di vari rabbanim su Shavu’ot e la קבלת qabbalat ~ ricezione della Toràh Ha-Qedoshàh, “coadiuvata” da pasti e dessert, in particolare a base di fragole. Relativamente a queste ultime ricordo a tutti che prima di essere mangiate devono essere aperte per controllare un’eventuale presenza di vermi, molto diffusa in particolare nelle fragole. Per ogni verme “mangiato”, oltre al disgusto, ci sono anche 5 divieti direttamente dalla Toràh Haqqedoshàh.
  • Ci si ricordi, come ogni Yom Tov di aggiungere nella Birkat Hamazon “Ya’alè Veyavò”. [TH6 13:16]
  • Negli anni in cui Shavu'ot cade di ven (come nel 5769 - '09) è necessario preparare la vigilia di Yom Tov l'Eruv Tavshilin. Sulle sue norme, vedi articolo relativo

[1] Chuqqot Hagojim: c’è il divieto di replicare tutto ciò che fanno i גוים gojim ~ n.l. non ebrei senza che ci sia per quest’azione una motivazione precisa. Causa la vastità dell'argomento ho preferito per vari motivi evitare di entrare nel suo merito, ma ritenevo corretto almeno citarlo.

martedì 26 maggio 2009

Carne, Latticini & Shavu'ot

Il minhag di mangiare latticini a Shavu’ot è molto diffuso.
Nasce da diversi aspetti: il più famoso probabilmente è quello relativo al divieto di cucinare latte e carne insieme che non era fissato come mizwàh per tutto il popolo prima della ricezione delle ‘asseret hadibberot (nelle quali sono presenti tutte le 613 mizwot, in base a ciò che spiega Rav Sa’adiàh Gaon), mentre dopo è stato vietato, pertanto le stoviglie necessitavano di un processo di “kasherizzazione”.
Gli unici cibi preparabili anche a freddo in modo semplice erano quindi i latticini. Da questo טעם ta’am ~ motivo nascono varie varianti sull’uso. C’è chi usa bere semplicemente del latte prima di mangiare oppure dedicare una delle סעודות se’udot ~ pasti di shavu’ot appositamente per una se’udàh a base di latte. Dobbiamo ricordare che oltre al minhag, abbiamo la mizwàh obbligatoria di mangiare carne e bere vino durante yom tov, esattamente come a Shabbath Qodesh. Pertanto bisogna stare attenti a evitare mescolanze, molto più degli altri yamim tovim. Ricordiamo quindi alcune halachot di base sulle questioni di latte e carne.
  • Nella Toràh Ha-Qedoshàh è riportato tre volte לא תבשל גדי בחלב אמו“lo tevashel ghedì bechalev immo” ~ n.l. “non cucinare il capretto nel latte di sua madre”. Da qui si conclude in Kol Habbasar, il capitolo dedicato alle halakhot di carne e latte in massechet Chullin, che ci sono tre divieti tra loro indipendenti: il primo di cucinare carne con latte, il secondo di mangiarli, il terzo di averne godimento. [Y.D. 87:1]
  • Abbiamo delle halakhot relativamente al distaccare (temporalmente e non solo) il consumo di carne da quello di latte e viceversa. Ma quanto è necessario attendere?[1]

Dopo il latte (in forma liquida): è necessario mangiare del pane (parve ~ né latte né carne) e bere, possibilmente in quest’ordine, בדיעבד bedi’avad ~ a posteriori anche se applicato l’ordine inverso è possibile mangiare carne immediatamente. Chi è più rigoroso attende inoltre un’ora.

Dopo i formaggi: ci sono vari usi. Il Ben Ish Chai riporta che c’è chi usa aspettare un’ora per ogni mese di stagionatura. L’uso che va per la maggiore è comunque quello di attendere tre ore per i formaggi non stagionati e sei per quelli che stagionano più di 6 mesi.

Dopo la carne: vari usi, l’uso principale è quello di attendere 6 ore e ci sono molti poseqim che sostengono che chi attende meno sbaglia. In ogni caso da 3 ore in poi c’è chi permette (più che altro per gli ashkenaziti).

Preparazione di pane di latte (o carne): [YD 89 e KHS] spesso, in particolare a Shavu’ot, c’è chi prepara delle “pagnotte” con del latte / formaggio nell’impasto. Bisogna sapere che è vietato solitamente fare un pane che abbia la regola di un cibo di carne o latte, poiché c’è il rischio di confondersi ed arrivare a mangiarlo con il rispettivo divieto. Ci sono però alcuni התרים hetterim ~ permessi, riportati da Maran nello Shulchan 'Aruch:
o A forma di “stuzzichini” piccoli tali da essere possibile mangiarli in un morso solo.
o Con una forma differente da quelle delle pagnotte normali, in modo che sia riconoscibile.
o In base al Mizmor LeDavid di Rav David Pardo Z”L (citato da molti poseqim) per uso commerciale deve essere riconoscibile anche a livello di sapore e di odore.


[1] Basato su Ben Ish Chai Be’alotechàh (anno 2), S.A. Yorè De’àh 89 e poseqim ivi.

lunedì 25 maggio 2009

Chi resta sveglio la notte

Queste norme valgono per tutte le notti che si passano senza dormire, o dormendo poco, tra cui la notte di Shavu'ot (6 di Sivan) e di Hoshanàh Rabbàh (21 di Tishrè).

  • Bisogna completare la lettura la Qeriat Shem’à ‘al hamittàh con tutti i versetti che seguono prima di chatzot halaylah [BIC 1 Pequdè 14].
  • Nel caso si sia dormito una שנת קבע shenat qev’à (mezz'ora sdraiato) si effettui la nettillat yadajim come ogni mattina recitando la berakhàh, seguita da tutte le birkot ha-shachar (chiaramente ‘Asher Yatzar’ dev’essere recitata solo nel caso in cui si siano già espletati i propri bisogni corporali).
  • Nel caso non si sia dormito, come consigliabile, ad עלות השחר ‘alot hashachar ~ alba si leggano le ברכות השחר birkot hashachar e le ברכות התורה birkot hatoràh come ogni giorno, non recitando la berakhàh relativa alla nettillat yadajim (nonostante si debba eseguire la nettillàh in sé). Ciò vale per i sefaraditi; gli ashkenaziti usano invece cercare una persona che abbia dormito durante la notte per uscire dall’obbligo direttamente rispondendo (amen) alle sue berakhot. [TH6 14:7-8]
  • domenica 24 maggio 2009

    Studio di Shavu'ot – non solo Tiqqun

    Durante Shavu'ot, oltre al Tiqqun, ci sono altre forme di studio da affrontare:

    • Ci si ponga d’impegno a studiare anche durante le ore diurne di shavu’ot affinché non si passino solo a mangiare e dormire. [TH6 13:15]
    • C’è l’uso di leggere tutto il libro dei תהילים Tehillim ~ salmi durante il primo giorno di Shavu’ot poiché tale giorno è nato e mancato David Hamelech ע"ה, principale autore dei Tehillim.[BIC 6; TH6 13:15]
    • Per questo stesso motivo c’è l’uso di studiare la meghillàh di Rut, matriarca di David הע"ה con relativi commenti. [SAHR 494:13; TH6 13:15] Alcuni tra i nostri fratelli ashkenaziti usano perfino leggerla da una meghillàh kesheràh, cioè seguente le regole di scrittura della meghillàh (come quelle in vigore per la meghillàh di Ester), e c’è chi perfino usa benedire su questa lettura. Chiaramente solo in un posto dove ci sia un מנהג minhag ~ uso tale c’è da seguirlo, altrimenti non si può istituire poiché sarebbe una berakhàh invano. La Meghillàh di Rut è stata composta da Shemuel הנביא hanavì ~n.l. il profeta ע"ה, che aveva unto David ע"ה come re d’Israel, affinché non dicessero che David המלך Hamelech ~ il re ע"ה fosse un non ebreo poiché discendente diretto di una moabita. Il problema nasce dal fatto che la Toràh Ha-Qedoshàh esplicita il divieto di convertire un moabita. La meghillàh serve anche per comprendere che tale divieto sussiste solo nel caso di uomini, mentre per le donne il divieto non vale (deducibile anche dalla Toràh Ha-Qedoshàh scritta). La parte restante della storia di David Hamelech ע"ה è narrata nel libro di Shemuel (A e B), completata nei Tehillim, in Divrè Hayamim e nei primi capitoli di Melachim A. Tutto ciò a livello di Neviim; ci sono inoltre altre fonti midrashiche e talmudiche complementari. Sarebbe bene inoltre leggere il primo giorno di Shavu’ot Divrè Hayamim A capitoli 28 e 29. [BIC 6]

    1.15 האר"י ז"ל HaAri Zal

    Nell'epoca dei Tannaim è stata conclusa anche la Qabbalàh dal Tannà Rabbì Shim'on Bar Yochai e dai suoi compagni. L'ordinamento di questi studi è proseguito per tutto il periodo degli Amoraim.
    I saggi della Qabbalàh avevano paura di far conoscere i misteri della Toràh in forma scritta perchè forse non sarebbero state intese correttamente dalle generazioni successive e sarebbero stati d'inciampo come spiegazioni che risultavano errate a causa della cattiva comprensione, non sufficientemente di livello approfondito, ma dopo tanto tempo è stata rivelata anche la Chokhmat HaNistar nel testo dello Zohar.
    In questo testo sono state spiegate tutte le spiegazioni nascoste che erano state tramandate da generazione in generazione sui cinque libri della Toràh scritta.

    Molte generazioni molto si è fatto notare in particolar modo in questo campo Rabbenu Yizchaq Luria Ashkenazi ז"ל poichè è stato dotato da HQB"H IS"L da tutte le qualità necessarie per affrontare questo tipo di studi che sono state enumerate dai saggi.
    Il suo approfondimento era in particolare incentrato sul Talmud e sullo Zohar ed ha rivelato tutte i risvolti approfonditi che ci sono nelle mizwot e nelle teffillot e iniziò a comportarsi in base ad esse.
    La sua opinione si è diffusa in fretta in tutto il mondo e attirò ad essa tutti i grandi rabbanim e tzaddiqim della generazione.
    Da allora sono aumentati i minhaghim in Israel, la cui origine era proprio questa saggezza nascosta.
    Rabbenu Yizchaq Luria ז"ל viene chiamato anche con l'appellativo di האר"י ז"ל che è tradotto come "leone" poichè era il Re Leone per eccellenza dei saggi della Qabbalàh.
    Questo termine è anche l'acronimo del suo nome האשכנזי רבי יצחק ז"ל HaAshkenazi Rabbì Yizchaq ז"ל.

    venerdì 22 maggio 2009

    Il Tiqqun della sera di Shavu'ot

    Uno tra gli usi più diffusi di Shavu’ot è quello (applicato da tutti i sefaraditi, gran parte degli ashkenaziti, alcuni italiani etc.) di passare almeno la prima notte di Shavu’ot a studiare Toràh Haqqedoshàh, in particolare orientandosi verso un Tiqqun della sera di Shavu’ot. Il suo testo è attualmente riportato in molte edizioni di machazorim, assemblato in base agli insegnamenti di Rabbenu HaArizal e allo Zohar Haqqadosh.

    Cos’è un Tiqqun?
    Letteralmente il termine תקון Tiqqun significa “aggiustamento”, “correzione”, ma è spesso utilizzato in modo più ampio intendendo un particolare percorso di riparazione della propria anima, delle proprie azioni o della situazione in cui ci si trova. In questo caso specifico s’intende un preciso studio relativo alla sera di Shavu’ot che si compone in estratti scelti[1] da ogni parashàh della Toràh Ha-Qedoshàh, da ogni libro dei Neviim e dei Ketuvim.
    Ciò viene opzionalmente seguito dall’elenco delle 613 מצות mizwot ~ precetti in base al conteggio del Rambam e all’ordinamento secondo l’ordine di come compaiono nella Toràh Ha-Qedoshàh. Successivamente si dovrebbe passare alla parte di Midrash (sia dalla ghemarà che dal midrash Rabbàh) che tratta della ricezione delle עשרת הדברות ‘asseret hadibberot ~ n.l. 10 comandamenti, che comprendono tutte le 613 mizwot [cfr. Rav Sa’adiàh Gaon זצ"ל]. Ciò viene seguito da uno studio di una parte dello Zohar Ha-Qadosh, l’Iddràh Rabbàh, e nel caso sia presente ancora del tempo anche l’Iddràh Zuttà.

    Una nota valida per tutto l’anno relativa allo studio dello Zohar Ha-Qadosh: il Maghen Avraham riporta che uno studio per essere considerato tale, necessita di uno sforzo di comprensione, ad eccezione dello studio di Zohar Haqqadosh, che per essere considerato tale è sufficiente leggerlo, anche senza capirlo, e addirittura sbagliando la lettura.

    Questo indubbiamente è lo studio che è preferibile effettuare la notte di Shavu’ot: in particolare, secondo molti mequbbalim è vietato durante tale nottata studiare תורה שבעל פה Toràh sheba’al peh (toràh orale) sottoforma di משניות mishnayot che sono da posticipare alle ore diurne [2]. Nonostante questa opinione, ci sono פוסקים poseqim ~ decisori di halachàh, che permettono lo studio di queste על דרך הפשט ‘al derech hafshat ~ secondo la regola “semplice/letterale” (s’intende non secondo la qabbalàh), in particolare se la sua anima tende maggiormente a questo tipo di studio e approfondimento rispetto al tiqqun, pertanto eventualmente c’è su cosa appoggiarsi per effettuare tali studi [HO 3].
    Nel Torat Ha-Mo'adim [vol 6 13:10] aggiunge che in ogni caso, in un luogo ove la maggior parte del pubblico si occupa del Tiqqun non è bene separarsene per occuparsi d’altro.

    Durante la notte del tiqqun bisogna stare in particolare attenti a non perdere tempo nulla-facendo, poiché tale atteggiamento è paragonabile a colui che dorme; peggio ancora chi “ciarla” di cose che non sono divrèh Toràh Haqqedoshàh, poiché perde anche il merito di studiarla, occupandosi di altro, che purtroppo spesso lo porta anche a tipi di discorsi vietati (discorsi d’affari che sono vietati poiché Yom Tov, buffonaggini,לשון הרע lashon har’àh ~ parlare male di una persona anche se vero, e simili).

    E’ risaputo inoltre che maggiore è il numero di persone che si riunisce, maggiore è la tentazione provocata dallo Yetzer Har’à verso questi atteggiamenti. E’ necessario quindi rendersene conto e provvedere a priori a starci attenti. [BIC 3; KHS 494:11]

    L’attenzione deve rimanere alta tutta la notte, in particolare al mattino quando si prega shacharit, tenendosi svegli in particolare durante la teffillàh e la lettura della Toràh Ha-Qedoshàh che presenta la lettura delle ‘asseret hadibberot. Il momento conclusivo, in cui lo yetzer haràh cerca di colpire di più a colpi di sonno è mussaf, poiché apice della teffillàh e del tiqqun. [BIC 5] Un ‘trucco’ consigliato anche da diversi poseqim è quello di rimanere in piedi durante tutta la teffillàh, così da rischiare meno di addormentarsi [anche se non garantito]. E’ consigliato per chi può, facilitare la veglia notturna con un ‘trucco’ semplice, dovuto al buonsenso: dormire qualche ora il pomeriggio del giorno precedente.


    Alcune note ulteriori sulla notte del Tiqqun

    Secondo l’opinione qabbalista, durante Shavu’ot le donne non devono effettuare il tiqqun poichè il tiqqun è connesso alla sefirat ha'omer, che secondo l'opinione qabbalista non è loro relativo [TH6 13:9; BIC 1 Vayshlach 6].
  • Sarebbe opportuno se possibile ripetere almeno parte del Tiqqun anche la seconda sera di Shavu'ot, almeno per la parte di Tanach; se fosse poi possibile aggiungere anche le 613 Mizwot meglio, e ancora di più se fosse possibile ripetere il Tiqqun [BIC 7; KHS 494:10]

  • Perché il Tiqqun?
    Il Kaf Hachajim Sofer [494:6] porta diverse motivazioni a base del Tiqqun, principalmente basate sulla Torat Ha-Nistar. Vorrei soffermarmi un attimo sull’ultima che riporta, quella secondo lo פשט peshat, il livello letterale.

    A nome del Midrash [Pirqè deRabbì Eli’ezer cap 41] riporta il Maghen Avraham [494:1] che i benè Israel sono stati a dormire tutta la notte prima di ricevere le ‘asseret Hadibberot, e HQB”H IS”L ha dovuto svegliarli; per sistemare questo errore noi stiamo svegli tutta la notte a studiare.

    Abbiamo detto poco fa che è molto consigliabile fare almeno parte del Tiqqun anche la seconda sera; poiché vediamo che tale sera è importante, anche se non si vuol fare il ‘secondo tiqqun’ vigono le stesse regole della precedente, tra cui il non perdere tempo, tanto più il stare attenti a non commettere עברות ‘averot ~ trasgressioni.


    [1] L’ordine qui riportato è quello che si trova in vari machazorim. Basato principalmente su ciò che viene riportato dal BIC 4; KHS [O.C. 494:6-7].
    [2] Questa è l’opinione del BIC 4, di Maran Hachidàh [Lev David 31]. Secondo invece il Shelàh è possibile studiare anche questa come dimostra il ma’asèh di Maran che riporta su Massechet Shevuot [6], ma il KHS [494:9] conclude come la prima opinione, ma facilita in caso si sia soliti studiare mishnayot sul tavolo.[ בק"ד C’è da segnalare che comunque il ma’asèh con Maran è accaduto prima che Rabbenu HaArizal avesse rivelato Torat Hasod come lo è ora, quindi è possibile fare una distinzione di base.] Degna di nota l’opinione del Shulchan ‘Aruch Harav 494:3 che sostiene che la parte principale dello studio dev’essere fatto in base alla Toràh Shaba’al Peh.

    giovedì 21 maggio 2009

    Cos’è שבועות Shavu’ot

    Abbiamo cercato di delineare a grandi linee in che periodo ci troviamo, ma ora cerchiamo Be”H IS”L di comprendere il perché facciamo tutto ciò, in particolare soffermandoci principalmente su Shavu’ot. Shavu’ot letteralmente significa settimane, e rappresenta il completarsi delle 7 settimane di “lavoro interiore” che abbiamo effettuato durante il periodo di conteggio dell’Omer. Sull’omer e la sua relazione con shavu’ot[1] una domanda nasce abbastanza spontanea: quando solitamente una persona aspetta un determinato evento, un esame, una scadenza di progetto o altro, solitamente conta all’indietro, facendo un conto alla rovescia, qui invece aspettiamo shavu’ot, ma il conto non avviene a ritroso, anzi, ogni singolo giorno continuiamo ad aggiungere un giorno, ripetendo il conto anche per le settimane e i giorni d’avanzo. Per esempio oggi è il 42° giorno, che sono 6 settimane.
    Perché tutto ciò?
    Perché un grado di dettaglio così avanzato?
    Contando alla rovescia abbiamo un side-effect abbastanza clamoroso: perdiamo di vista il punto di partenza, il momento dalla quale abbiamo cominciato a contare. Al contrario, contando normalmente ci rendiamo conto nettamente di quando abbiamo cominciato a contare, e ci rendiamo conto in modo evidente del tempo che passa, avendo così la possibilità di porci alcune domande:
    cosa ho combinato in questi 49 giorni, in queste 7 settimane?
    Come sono “cresciuto”?
    Che miglioramenti ho cercato di apportare in me?
    Che obbiettivi sono raggiunto, o almeno, quanto mi ci sono avvicinato?

    Il conteggio dell’omer può assumere nettamente una valenza particolare per rendersi conto del tempo che passa, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, per farci rendere conto di un concetto che già all’inizio dell’omer, con il primo capitolo dei Pirqè avot, con Hillel che soleva dire “Se non ora, quando?”, ed è stato un filo conduttore che ci ha seguito per tutte queste settimane: il come “investire” il nostro tempo. Investire non è sinonimo di spendere: l’investimento prevede lo scopo esplicito di avere dei “ritorni”; la spesa invece non prevede necessariamente un ritorno, ma è solo un modo come un altro per buttare il proprio “budget” (in particolare se temporale).
    L’Omer ci porta anche a comprendere ciò: il tempo passa, e dobbiamo tenerne conto. Ma se è davvero così perché non contiamo l’omer tutto l’anno? Per diversi motivi, primo tra tutti la forza d’abitudine, che ci porterebbe a far passare giorno dopo giorno come nulla, inoltre la mancanza di un punto di partenza e di arrivo netti, per poter fissare alcuni traguardi di percorso. Dobbiamo impegnarci maggiormente nello sfruttare il nostro tempo nel migliore dei modi.

    [Questa derashàh è basata parzialmente su un concetto spiegato da Rav Ben Tzion Mutzaffi Shalità sul Yovel nella parashàh di Behar, che abbiamo letto due settimane fa.]

    mercoledì 20 maggio 2009

    5769 Sivan

    1. Rosh Chodesh dura un solo giorno: dom 1° Sivan 5769 (24 mag 09)
    Non si recita tachanun, si recita l'hallel non completo, si aggiunge il Sefer Toràh e la teffillàh di Mussaf.
    Nell''amidàh e nella birkat ha-mazon si aggiunge Ya'alè Veyavò

    2. Il Molad è dom 1° Sivan (24 mag) mattina 7:51 e 3 chalaqim

    3. La Birkat Ha-Levanàh pertanto si inizierà per i sefaraditi solo dalla sera del 9 Sivan (dom 31 mag 09) e terminerà la notte del 16 Sivan (tra il 7 e l'8 giugno)

    4. Shavu'ot 6 di Sivan, fuori da Eretz Israel il 6 e il 7. (dalla sera del 28 mag fino alla sera del 30)
    Sono due giorni di Yom Tov.
    Poichè il primo giorno di Yom Tov cade la vigilia di Shabbat Qodesh per cucinare durante il primo giorno di Yom Tov per Shabbat Qodesh è possibile preparando l'Eruv Tavshilin (vedi articolo precedente)

    Poichè il secondo giorno di Yom Tov cade Shabbat Qodesh, si creerà uno scompenso nelle parashiot di fuori da Eretz Israel, per la quale ci si ritroverà con una parashàh indietro fino allo Shabbat di Balaq, in cui si leggeranno insieme le parashiot di chuqqat e balaq (12 Tammuz - 4 lug '09)

    5. I giorni successivi Shavu'ot si usa non recitare tachanunim. Sul quanti giorni gli usi sono diversi, ma l'uso prevalente è quello di non recitarlo fino al 12 di Sivan compreso, quanti i giorni in cui è possibile portare il sacrificio di Shavu'ot se non era possibile durante Yom Tov.

    martedì 19 maggio 2009

    Shavu’ot e “limitrofi” di AB

    Siamo giunti oramai all’ultima settimana del conteggio dell’‘Omer. Al termine di questa festeggeremo Be”H IS”L Shavu’ot, in tutti i suoi aspetti. Ma prima ancora di questa cominciamo parzialmente a sentire l’influenza di Shavu’ot nell’aria: già da Rosh Chodesh Sivan si omettono iתחנונים tachanunim ~ n.l. confessione dei peccati; tutto ciò perché cominciamo ad entrare nel periodo di ricezione della Toràh Ha-Qedoshàh:

    a Rosh Chodesh in sé non si recitano,

    il 2° del mese poiché Moshè ha ricevuto l’ordine relativo ai 3 giorni che ha ampliato lui stesso dal giorno stesso,

    e i 3 successivi non si recita poiché sono chiamati ימי הגבלה“yemè hagbalàh”, i giorni prima della ricezione della Toràh Ha-Qedoshàh in forma di comandamenti, nei quali il popolo d’Israel doveva tenere un particolare regime di purezza, allontanandosi completamente dalle proprie donne.

    Subito dopo abbiamo Shavu’ot (in Eretz Israel dura 1 solo giorno, fuori 2) e il giorno successivo è אסרו חג Issru Chag. Fino a tale giorno non si recita il tachanun.

    I sefaraditi in particolare usano non recitarlo fino al 12 del mese, poiché quando il Beth Ha-Miqdash era ancora in piedi, era possibile portare fino a tal data il sacrificio תשלומין tashlumin ~ “di compensazione” relativo al חג chag ~ festa di Shavu’ot. Pertanto i sefaraditi usano non recitare il tachanun fino al 12, mentre gli ashkenaziti fino al giorno successivo Shavu’ot (Issru Chag) compreso.

    domenica 17 maggio 2009

    1.14 הטורים HaTurim

    Per facilitare ancora più lo studio della halakhàh Rabbenu Ya'aqov figlio del Rosh ז"ל ha deciso di comporre similmente al Rif e a suo padre il Rosh ז"ל un gran testo di Halakhot nella quale ha evitato di trattare tutte le halakhot che non sono in uso in questi tempi come le halakhot relative al Bet Ha-Miqdash, ai קרבנות qorbanot ~ sacrifici, impurità particolari e simili.

    Questo testo è stato diviso in quattro sezioni, ognuna delle quali è stata chiamata con il nome di טורים Turim ~ colonne, e sono:
    1. אורח חיים Orach Chajim: racchiude le halakhot che riguardano il rapporto tra l'uomo e HQB"H IS"L come le berakhot, le teffillot, le regole dello Shabbat e di Yom Tov, i digiuni e simili.
    2. יורה דעה Yorè De'a: include le halakhot che riguardano il rapporto tra l'uomo e sè stesso come la שחיטה shechitàh ~ macellazione rituale, כשרות kasherut ~ idoneità di cibi tra cui latte e carne, carni stesse e simili
    3. אבן העזר Even Ha'ezer: include le halakhot che riguardano il rapporto tra l'uomo e la propria moglie come גיטין ghittin ~ contratti di divorzio, קידושין qiddushin ~ fidanzamenti e simili.
    4. חושן המשפט Choshen HaMishpat: include le halakhot che riguardano il rapporto tra l'uomo e il suo prossimo come regole di danni, rapporti economici, furti, defraudazioni e simili.

    martedì 12 maggio 2009

    18 Yiar - רמ"א Ramà – Rabbì Moshè Isserlis

    Una piccola nota sul רמ"א Ramà, Rabbì Moshèh Isserlis, di cui oggi 18 di Yiar (= Lag Ba’omer) è il giorno della dipartita.
    Rabbì Moshèh Isserlis ha scritto diverse opere la cui importanza nel mondo ebraico è sostanziale. Tra queste ne ricordiamo due in particolare; la prima è il Darchè Moshèh [Haaroch], un’opera di commento sul Tur, nella quale riporta molte basi Halakhiche e soprattutto, le sue fonti. Solitamente si cita quest’opera nella sua versione “light”, realizzata dalle stampe successive presentata solo come “glossa” al Bet Yossef che ne completa eventuali mancanze, in particolare, nell’ambito della Halakhàh Ashkenazita. Da queste due opere miliari (Bet Yossef e Darchè Moshèh) sono stati scritti, inizialmente intesi quasi principalmente come riassunti per il ripasso, lo Shulchan ‘Aruch (compilato per essere ripassato in 30 giorni) e la Mappàh (la seconda opera che citiamo qui), testi basilari di tutta l’Halakhàh moderna. In generale la Mappàh riguarda aggiunte relative a regole che nello Shulchan ‘Aruch non sono trattate oppure semplicemente secondo l’opinione ashkenazita.

    [1] Il Bet Yossef è l’opera di commento al Tur di מרן רבינו יוסף קארו Maran Rabbenu Yossef Qaro זיע"א

    lunedì 11 maggio 2009

    Lag Ba'Omer - Perchè festeggiamo?

    Sono numerose le questioni non chiare relative al giorno di Lag Ba’omer, 33° giorno dell’’Omer.
    Per esempio perché si festeggia la morte di uno צדיק tzaddiq ~ giusto?
    E’ indiscutibile che la morte di uno tzaddiq porta כפרה Kapparàh ~ n.l. espiazione a tutto l'universo, ma in ogni caso non è un’occasione allegra poiché, se era un grande della generazione, è mancato a causa dei peccati della generazione stessa. Al contrario, il giorno in cui muore uno tzaddiq, è un’occasione per stimolare la Teshuvàh, ad esempio con digiuno come propone Maran nello Shulchan ‘Aruch Orach Chajim 580; quindi sicuramente si recitano i תחנונים tachanunim ~ n.l. confessione dei peccati, mentre a Lag Ba’omer troviamo l’esatto opposto: è un giorno di ‘gioia’, di studio approfondito, in cui non recitiamo i tachanunim, apparentemente per la “morte di uno tzaddiq”. Queste sono solo alcune delle domande che possono nascere.
    Portiamo qui in sintesi Be”H alcune tra le risposte:
    • In questo giorno Rabbì 'Aqivà ha cominciato ad re-insegnare dopo la morte dei suoi 24.000 allievi, (cfr Yevamot 62b) a cinque allievi tra cui Rabbi Shim'on Bar Yochai. [Perì Chadash 493 e Tov 'Ain (18: 493) di Maran HaChidàh ז"ל]
    • In questo giorno è morto Rabbì Shim'on Bar Yochai, ma festeggiamo per i miracoli che sono avvenuti per ritardare la sua morte che sarebbe dovuta avvenire decine d'anni prima a causa del decreto romano (cfr. Shabbat 33b) [Shut Shem Arièh 14]
    • Il giorno della dipartita del grande תנא tannà ~ maestro della mishnàh, ci è stata rivelata per suo tramite l’ “Iddrà Zuttà” parte integrante dello Zohar HaQadosh.

    Da questi ed altri motivi si nota chiaramente che la "festa" non è dipendente dalla morte dello tzaddiq, ma da avvenimenti legati alla sua vita miracolosa a sè, che ha fornito grande luce a tutto il popolo ebraico.

    domenica 10 maggio 2009

    1.13 הפוסקים I Poseqim ~ decisori di Halakhàh

    Con il passare del tempo con le sue sventure sono state distrutte le yeshivot in Israel, così si è spento il lume della Toràh che illuminava la vita buia del popolo in esilio non essendoci più un centro che avesse il potere di risolvere qualsiasi domanda sulla base della Toràh.

    Oltre a ciò, con il passare del tempo, il talmud era di difficile comprensione per due motivi:
    1. La lingua. Poichè è stato scritto in aramaico, lingua non più parlata comunemente, in particolare nei paesi stranieri
    2. Aumento delle disgrazie. A loro causa non era possibile stare in pace ad approfondire gli studi come necessario.

    Nonostante tutto c'erano molti saggi che avevano spiegato il talmud in particolare Rabbenu Shelomò Yzchaqi ז"ל, famoso con il nome di רש"י Rashì che è anche il nome con cui il suo commento è conosciuto.

    Con questo commento sul talmud ha facilitato lo studio spiegando il talmud a tutti coloro che entravano ad occuparsi di Toràh; lo scopo del suo commento era di spiegare il talmud e non quello di decidere come fosse la halakhàh, per questo ci sono stati anche saggi che dovevano ovviare questo problema e fissare la halakhàh direttamente dal talmud in forma concisa; questi saggi sono chiamati פוסקים Poseqim. I più famosi tra loro sono:

    1. Rabbì Yizchaq Fassi ז"ל: il cui testo viene chiamato a suo nome רי"ף Rif che è il suo acronimo, oppure in arabo AlFassi a nome della sua città.
    2. Rabbenu Moshè Ben Maimon ז"ל: che viene chiamato con l'acronimo רמב"ם Rambam, italianizzato con Maimonide, con vari libri; il principale era lo יד החזקה Yad HaChazaqàh (~ mano forte), chiamato anche משנה תורה Mishnè Toràh (~ ripetezione della Toràh).
    3. Rabbenu Asher ben Yechiel ז"ל: il cui testo viene chiamato con il suo acronimo הרא"ש il Rosh.

    Lag Ba'Omer - Halakhot di questo giorno

    Lag Ba'Omer, il 33° giorno dell'Omer - 18 Yiar, conta di diverse halakhot e usi:
    • Secondo quasi tutte le opinioni[1] non si recita il tachanun; e la stessa cosa vale per la vigilia di Lag Ba’omer a Minchàh. [TH6 12,16]
    • C’è chi usa studiare durante la notte particolari testi relativi a Rabbì Shim’on Bar Yochai tra cui il Shabbath 33b e il testo Iddrà Zuttà. Sono trovabili ordinati nel testo Hillulàh Rabbàh composto da Rabbenu Yossef Chajim ז"ל.
    • E’ vietato digiunare a Lag Ba’Omer, persino se è in ricordo dell’anniversario dei propri genitori [TH6 12,17]; fanno eccezione gli sposi ashkenaziti[2] che usano digiunare il giorno del loro matrimonio [TH6 12,18].
    • C’è l’uso di andare presso la tomba di Rabbì Shim’on Bar Yochai a Meron (in Eretz Israel) in questo giorno, e così era l’uso del nostro Maestro Arizal Haqqadosh. Purtroppo nella nostra generazione, poiché in tale luogo non stanno bene attenti alla santità del luogo, al suo rispetto, e a diverse altre regole, i grandi della generazione sconsigliano fortemente il visitare la tomba in tale giorno, poiché è sicuro che i תנאים tannaim haQedoshim ~ maestri della mishnàh (ci si riferisce a Rabbì Shim’on Bar Yochai e a suo figlio Rabbì El’azar lì sepolti) non desiderano una Hillulàh tale. Oltre alle scempiaggini effettuate in tale giorno, c’è da stare attenti allo stesso modo anche alle varie shechitot che effettuano non controllate come si deve, aumentando in questo giorno, anziché i meriti i peccati חס ושלום [cfr. Yechavè Da’at 4:35]
    • In ogni caso è vietato per i Cohanim andare, in qualsiasi giorno dell’anno, presso tombe di tzaddiqim, poiché ai cohanim è vietato entrare in un luogo dove viene reso impuro d’impurità “da un morto”, cosa chiaramente presente in un cimitero. [TH6 12,20]

    [1] Fa eccezione l’opinione del Chazon Ish, che recita tachanun in tutti i giorni tranne quelli ricordati esplicitamente nello Shulchan ‘Aruch [Pitchè Teshuvàh vol 2 su OC 131:8]
    [2] La nota degli ashkenaziti l’ho lasciata come nella fonte perché in questo caso particolare non c’è altra alternativa, poichè i sefaraditi si possono sposare solo dal 34° giorno dell’Omer; in tal caso avrebbe poco senso effettuare il digiuno il giorno prima del matrimonio.

    giovedì 7 maggio 2009

    פסח שני Pessach Shenì

    Domani ven 14 di Yiar 5769 (8 mag '09) sarà Pessach Shenì.
    Vediamo ora in cosa consiste:

    Ai tempi del Bet Ha-Miqdash תובב"א
    Esattamente un mese dopo dalla vigilia di Pessach, chi non aveva avuto la possibilità di portare il קרבן פסח Qorban Pessach, il sacrificio di Pessach, aveva una seconda chance.
    Il Qorban Pessach consisteva in un עז ‘ez ~ capra o un כבש keves ~ pecora, che, ai tempi in cui il Beth HaMiqdash תובב"א era ancora in piedi, veniva portato da ogni gruppo durante il pomeriggio della vigilia di pessach, per sacrificarne alcune membra. Le carni rimanenti venivano cucinate “allo spiedo” in base a regole particolari e divise tra gli appartenenti al gruppo, per essere poi mangiate la sera di Pessach [cfr. Pessachim 58a e seguenti, Hilchot QP].
    C’erano però casi particolari in cui una persona era impossibilitata a portare il sacrificio: nel caso d’impurità [QP 6], o quello causato da una relativa grande distanza (15 milin, corrispondenti alla distanza copribile in 15 volte 18 minuti) tra lui e le mura diעה"ק Yerushalaim תובב"א [QP 5:9], nonostante di norma abitasse più vicino, oppure avesse una condizione d’impossibilità o una persona che non aveva l’obbligo durante pessach rishon e l’ha assunto solo dopo (un gher o un neo – bar mizwàh). In tali e altri casi, si aveva la possibilità di “rimediare” offrendo un Qorban pessach in una seconda occasione, a Pessach Shenì. [QP 5-6]

    Pessach Shenì - Ai giorni nostri
    Poichè il Bet HaMiqdash תובב"א non è stato ricostruito entro Pessach, non abbiamo la possibilità di portare neanche il Pessach Shenì, poiché questo è possibile portarlo solo se la maggior parte del popolo ha portato il Pessach Rishon (quello del 14 di Nissan) in condizioni di purità. Poiché questa condizione non si è avverata, quest’anno sicuramente non potremmo portare il Pessach Shenì. [QP 7] Yehi Ratzon che si avveri presto.

    Qorban Pessach e Matzot
    In ogni caso, è nato un מנהג minhag ~ uso [cfr. PT 492:1] di mangiare della מצה Matzàh in tale giorno per ricordare il Qorban Pessach, esattamente come facciamo durante la sera del Seder mangiando l’Afiqomen. Questo uso s’applica principalmente nel pasto consumato durante il giorno del 14 di Yiar, che ricorda appunto il giorno in cui veniva sacrificata parte del sacrificio, che la parte più importante del Qorban Pessach. C’è anche chi aggiunge il mangiare del Maror e un uovo sodo, come nel Seder di Pessach.
    Poiché il Qorban Pessach veniva consumato la sera, c’è chi usa ripetere anche in tale occasione questo “pasto”; c’è da segnalare che ci sono diversi poseqim che non sono d’accordo con l’effettuare quest’ultimo minhag [cfr. PT 492:1 -10].

    C’è chi dice che è vietato digiunare durante pessach shenì, e c’è chi permette. Sicuramente è permesso un תענית חלום ta’anit chalom ~ digiuno per un brutto sogno (cfr OC 288)[TH6 12.12]

    Fonti principali: Sefer Hachinnuch mizwot 380-381-382; Yad Hachazaqàh del Rambam = YH, volume Qorbanot, Hilchot Qorban Pessach = QP; Pisqè Teshuvot = PT sullo Shulchan ‘Aruch Orach Chajim = OC; Kaf Hachajim Sofer = KHS & Halachàh Beruràh = HB; Shut Or Letzion = OL; Torat Hamo’adim – vol. Pessach & ‘Omer = TH6.

    Mangiare matzot durante l'anno

    Durante tutto l’anno (tranne che a Pessach) c’è una מחלוקת machaloqet ~ discussione relativamente alla ברכה berakhàh ~ benedizione sulla matzàh tra ashkenaziti e sefaraditi.
    I nostri fratelli ashkenaziti, esattamente come a pessach, proseguono a recitare la המוציא “hamotzì” seguito dalla birkat hamazon nel caso si sia mangiato più di un כזיתkezait (27 gr circa); i sefaraditi, invece, benedicono durante l’anno בורא מיני מזונות“borè minè mezonot” seguito da על המחי' “’al hamechyah” nel caso in cui si sia mangiato più di kezait.
    In generale è bene, nel caso se ne abbia la possibilità, non entrare nelle machloqot.
    Pertanto la cosa migliore da fare è fare l’hamotzì su del pane e mangiare durante il pasto anche la matzàh, pensando nel momento di mangiare l’hamotzì di far uscire dall’obbligo della berakhàh della matzàh con questa berakhàh. [TH6 12.11]

    lunedì 4 maggio 2009

    Non recitare Tachanun vicino a Pessach Shenì

    Nel corso degli articoli passati abbiamo già trattato in cosa consistono i Tachanunim, in generale delineabili come confessione dei peccati [ וידוי Viddui] e recitazione di brani per ottenere espiazione e perdono per peccati commessi, base comune di ogni processo di Teshuvàh. Per questo ed altri fattori che ne delineano la loro importanza, bisogna stare molto attenti a recitarli come si deve; in particolare a non entrare in casi in cui si arriva a disprezzarne la recitazione, ad esempio saltandoli anche quando non si dovrebbe.
    Nel caso particolare Maran nello Shulchan ‘Aruch non ricorda in nessun luogo di non recitare il Tachanun durante la giornata di Pessach Shenì. In base a questo ci sono poseqim che dicono di recitarlo anche in tale giorno [Chazon Ish, riportato in PT 492:1]. Nonostante ciò il minhag principale, in particolare per i sefaraditi [cfr. KHS 131:97-98], è quello di non recitarlo durante tale giorno.
    Ci sono invece altri “giorni” legati a Pessach Shenì in cui il recitare il Tachanun è in discussione, in particolare a minchàh della vigilia di Pessach Shenì e il giorno seguente, rispettivamente il 13 e il 15 di Yiar. I motivi della discussione sui due giorni sono differenti, come vedremo בס"דtra poco.
    Il 13 di Yiar a minchàh: solitamente l’uso è di non recitare tachanun a minchàh del giorno che precede il giorno in cui non si legge Tachanun, esclusi la vigila di Rosh Hashanàh e di Yom Hakkippurim [cfr. KHS 131: 101]. Questo in realtà è un motivo per estensione, perché prima valeva solo per determinate festività, poi esteso per tutte (anche per non provocare confusione). Nonostante ciò c’è chi sostiene che la vigilia di Pessach Shenì faccia eccezione, poiché tutto il motivo per cui non si recita tachanun durante pessach shenì è per ricordare il Qorban Pessach di cui parte veniva sacrificata il pomeriggio del 14 di Yiar. Per estensione, durante tutta la giornata non si recita tachanun. Poiché quindi la mattina in sé è già un’estensione non è necessario effettuare un’estensione sull’estensione [HB 131:46 e Berur Halachàh ivi:41]
    Il 15 di Yiar: su questo uso c’è molta meno discussione, nel senso che moltissimi poseqim dicono di recitarlo senza problemi [HB 131:45:120 – ivi lista].Inoltre ci sono luoghi (Costantinopoli ad esempio) in cui convivevano i due usi fino ad arrivare all’abolire quello di non recitarlo per diversi motivi [KHS 131:98].
    Qual è la סברה sevarà ~ ragionamento che sta dietro l’opinione di non leggerlo il 15? Per quanto la parte fondamentale del Qorban Pessach fosse il 14, in ogni caso veniva mangiato solo la sera del 15, pertanto, poiché parte della giornata è importante, c’è chi sosteneva non si leggesse. Anche secondo questa opinione però, quando il 15 cade di Shabbat Qodesh, si recita צדקתך Zidqatechàh [PT 492:1].

    domenica 3 maggio 2009

    1.12 התלמוד Il talmud

    Nel periodo degli Amoraim lo studio della Toràh era concentrato in due paesi: nella terra d'Israel e in Bavel בבל ~ Babilonia.
    In questi due paesi sono aumentate il numero di yeshivot e da lì sono usciti i maestri per tutto Israel.
    Con il tempo hanno deciso di mettere per iscritto anche la Ghemarà.
    Vicino ad ogni halakhàh della Mishnàh hanno affiancato la sua ghemarà relativa, e il testo che comprende entrambi si chiama תלמוד Talmud.
    Il primo Talmud in forma scritta è stato composto in Eretz Israel, perciò è stato chiamato תלמוד ירושלמי Talmud Yerushalmi ~ di Gerusalemme.
    In seguito è stato composto in forma scritta anche dalle yeshivot in Bavel ed è stato chiamato תלמוד בבלי Talmud Bavlì ~ babilonese.
    Gli ordinatori del talmud Bavlì hanno riportato in esso dal Talmud Yerushalmì tutte le questioni che sono state concluse e fissate come halakhàh, evitando di riportare le questioni che non sono state fissate come halakhàh, perciò in ogni luogo in cui troviamo una מחלוקת machloqet ~ divergenza tra il talmud yerushalmì e il talmud bavlì la halakhàh è stata fissata come il talmud bavlì.