lunedì 6 giugno 2011

Ai piedi del Monte Sinai...

Siamo giunti oramai all’ultima settimana del conteggio dell’Omer. Al termine di questa festeggeremo Be”H IS”L Shavu’ot, in tutti i suoi aspetti. 
Ma prima ancora di questa cominciamo parzialmente a sentire l’influenza di Shavu’ot nell’aria: già da Rosh Chodesh Sivan si omettono i תחנונים tachanunim ~ n.l. confessione dei peccati; tutto ciò perché cominciamo ad entrare nel momento della ricezione della Toràh HaQedoshàh: a Rosh Chodesh in sé non si recitano, il 2° del mese poiché Moshè ha ricevuto l’ordine relativo ai 3 giorni che ha ampliato lui stesso dal giorno stesso, e i 3 successivi non si recita poiché sono chiamati ימי הגבלה “yemè hagbalàh”, i giorni prima della ricezione della Toràh HaQedoshàh in forma di comandamenti, nei quali il popolo d’Israel doveva tenere un particolare regime di purezza, allontanandosi completamente dalle proprie donne. Poi abbiamo Shavu’ot (in Eretz Israel dura 1 solo giorno, fuori 2), e il giorno successivo è Issru Chag (cos'è Issru Chag? leggi qui). Fino a tale giorno secondo tutte le opinioni non si recita il tachanun. 
I sefaraditi in particolare usano non recitarlo fino al 12 del mese, poiché quando il Bet HaMiqdash era ancora in piedi, era possibile portare fino a tal data il sacrificio תשלומין tashlumin ~ “di compensazione” relativo al חג chag ~ festa di Shavu’ot. Pertanto i sefaraditi usano non recitare il tachanun fino al 12, mentre gli ashkenaziti fino al giorno successivo Shavu’ot (Issru Chag) compreso.