Siamo giunti oramai all’ultima settimana del conteggio dell’‘Omer. Al termine di questa festeggeremo Be”H IS”L Shavu’ot, in tutti i suoi aspetti. Ma prima ancora di questa cominciamo parzialmente a sentire l’influenza di Shavu’ot nell’aria: già da Rosh Chodesh Sivan si omettono iתחנונים tachanunim ~ n.l. confessione dei peccati; tutto ciò perché cominciamo ad entrare nel periodo di ricezione della Toràh Ha-Qedoshàh:
a Rosh Chodesh in sé non si recitano,
il 2° del mese poiché Moshè ha ricevuto l’ordine relativo ai 3 giorni che ha ampliato lui stesso dal giorno stesso,
e i 3 successivi non si recita poiché sono chiamati ימי הגבלה“yemè hagbalàh”, i giorni prima della ricezione della Toràh Ha-Qedoshàh in forma di comandamenti, nei quali il popolo d’Israel doveva tenere un particolare regime di purezza, allontanandosi completamente dalle proprie donne.
Subito dopo abbiamo Shavu’ot (in Eretz Israel dura 1 solo giorno, fuori 2) e il giorno successivo è אסרו חג Issru Chag. Fino a tale giorno non si recita il tachanun.
I sefaraditi in particolare usano non recitarlo fino al 12 del mese, poiché quando il Beth Ha-Miqdash era ancora in piedi, era possibile portare fino a tal data il sacrificio תשלומין tashlumin ~ “di compensazione” relativo al חג chag ~ festa di Shavu’ot. Pertanto i sefaraditi usano non recitare il tachanun fino al 12, mentre gli ashkenaziti fino al giorno successivo Shavu’ot (Issru Chag) compreso.
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