E' abbastanza risaputo che il giorno di Tu BeAv, il 15 di Av, è un giorno di “festa”, pertanto si usa non recitare durante esso il tachanun (Shulchan 'Aruch Orach Chajim 131). Ciò che non si sa di solito è il perchè.
Vediamo di analizzare alcuni dei punti principali.
L'ultima mishnàh in Massechet Ta'anit (26b) dice: “Ha detto Rabban Shim'on ben Gamliel: non ci sono dei giorni più belli per Israel come Yom haKippurim (Kippur) e Tu BeAv”.
La ghemarà (Ta'anit 30b) richiede maggiore chiarezza. Riguardo a Yom Hakippurim può essere chiaro poiché è il giorno in cui Moshè Rabbenu ע"ה è tornato con le seconde לחות הברית Luchot HabBerit tavole del patto ed è un giorno che è stato dato per le generazioni come giorno di penitenza ed espiazione, che permette di cancellare peccati. Ciò che non risulta essere evidente è il motivo del 15 di Av. La ghemarà (30b – 31a) riporta sei motivazioni differenti, derivate da avvenimenti accaduti in questo giorno:
Rav Yehudàh a nome di Shemuel dice che in questo giorno le dodici tribù hanno ricevuto il permesso di sposarsi tra di loro.
Rav Yossef a nome di Rav Nachman dice che è stato ripermessa la tribù di Biniamin dopo ciò che è accaduto con la Pileghesh Baghivà (cfr. libro di Shofetim).
Rabba Bar Bar Chana a nome di Rabbi Yochanan dice che è il giorno in cui è terminata la morte di coloro che perivano nel deserto a causa del vitello d'oro per quarant'anni.
Ulla dice che è il giorno in cui Hoshea ben Ellha (re del regno di Israel) ha rimosso i sorveglianti che non permettevano di salire al Bet HaMiqdash durante i regalim – n.l. Pellegrinaggi dal tempo del re Yerovoam ben Nevat (cfr. Melachim A).
Rav Matna dice che è il giorno in cui i morti della città di Betar sono stati riconsegnati dai romani per essere seppelliti (cfr. Ghittin 57a). In quel giorno i saggi della città di Yavne le benedizioni di HaTov veHaMetiv cioè che Fa il Bene e il Meglio.HaTov perchè non hanno cominciato a maleodorare a causa del rigor mortis (portando quindi a diverse conseguenze tra cui propagazione di malattie), e HaMetiv perchè sono stati consegnati per essere seppelliti. [Le Berakhot di HaTov VeHaMetiv sono due: la prima è la quarta berakhàh della birkat HaMazon, mentre la seconda è una berakhàh particolare che si recita nel caso si porti un vino nuovo a tavola non inferiore a quello che c'era già, nel caso siano presenti alcune condizioni particolari. Cfr. SA ]
Rabba e Rav Yossef dicono entrambi che è il giorno dell'anno in cui, durante il periodo in cui si portavano sacrifici nel Bet HaMiqdash, i cohanim destinati a raccogliere la legna interrompevano la loro occupazione poiché da tale giorno la legna non era più molto secca, adatta quindi ad essere bruciata. Pertanto avevano più tempo per occuparsi di Toràh HaQedoshàh. Spiega Rav Menashia che per questo, tale giorno è chiamato anche “Yom Tavar Magal” “Giorno che rompe l'ascia”, poiché veniva messa da parte, e permetteva quindi di aumentare lo studio.
Ho tentato fino a qui di riassumere al massimo le parti principali di queste pagine di Ghemarà; nonostante questo c'è molto su cui è possibile dilungarsi, sia sull'analisi di ogni avvenimento singolarmente che sulle sue conseguenze.
Preferirei però effettuare in questa occasione un'analisi generale, in base a ciò che scrive l'autore del commento קרן אורה “Qeren Oràh” su massechet Ta'anit e su ciò che scrive il Rav Chafetz Chajim (Rabbenu Yisrael Meir HaCohen di Radin) nel suo pamphlet “Ahavat Yisrael”.
Ci sono due opposti presenti nell'arco della nostra storia: l'unione e la disgregazione.
L'esempio più lampante di disgregazione è chiamato שינאת חינם sinnat chinnam, l'odio gratuito. L'odio gratuito non consiste solo nell'odiare effettivamente, ma anche nel creare situazioni in cui non si sopporta una persona per cose vane. Ci sono due permessi di odiare un altro membro di Am Israel: nel caso in cui abbia compiuto una trasgressione o in cui sia stato danneggiato dal suo comportamento. Oltre al fatto che in sintesi le due cose coincidono poiché la trasgressione che compie provoca un danno spirituale a tutto il popolo d'Israel (cfr. Qiddushin 40b e Rambam nelle Hilkhot Teshuvàh), anche questi “odii” hanno norme per essere limitati e possono comunque essere applicati in condizioni particolari. In tutti gli altri casi l'odio o il non sopportare una persona rientra nella Sinnat Chinnam.
La Sinnat Chinnam è la causa principale della distruzione del secondo Bet HaMiqdash, e sappiamo bene che ogni generazione in cui il Bet HaMiqdash non viene ricostruito è come se fosse stato distrutto in quei giorni; questo perché fino a quando è presente la causa della distruzione, cioè la sinnat chinnam, c'è un impedimento nella ricostruzione.
Bisogna quindi stare attenti ad evitare di odiare il proprio prossimo, se non nei casi in cui è permesso.
Ci terrei a fare qualche esempio in breve, poiché sono certo che quasi ogni lettore pensa che la cosa non lo tange per nulla: (I) In massechet Makkot (9b) la ghemarà riporta che chi apposta evita di parlare con il prossimo per tre giorni è chiamato שונא “Sonè”, una persona che odia; (II) se faccio discriminazioni del tipo “ashkenazita”, “sefaradita”, “libanese”, “persiano”, “romano” o “tripolino”, [esempi puramente a “caso” in ambito italiano] non inerenti agli usi, che sono anzi motivo di orgoglio, ma inerenti ad altri atteggiamenti o caratteristiche ricade nella sinnat chinnam (oltre che nei divieti di lashon Har'à e simili); (III) anche altri tipi di atteggiamenti relative al ceto sociale o monetario ricadono nel divieto.
Ebbene, il giorno del 15 di Av è esattamente il contrario di tutto ciò, è il giorno dell'unione del popolo per eccellenza: (1) le tribù ricevono il permesso di mescolarsi tra di loro, così da permettere che non ci siano divisioni interne, (2) e così viene anche annullato il divieto a causa di ciò che è successo alla tribù di Biniamin. (3) I morti nel deserto terminano, ed è possibile ricominciare un'esistenza completa, in visione dell'entrata in Eretz Israel; (4) il regno di Israel che aveva creato una frattura con il regno di Yehudàh, ripermette l'unione dei componenti dei due regni; (5) la possibilità di seppellire i morti dà a loro pace poiché c'è parte dell'anima (ruach) che non si può staccare definitivamente dal corpo a meno questo non si sia decomposto a seguito della sepoltura (cfr. Berachot 18b e commentatori) quindi anch'esso è un motivo di riunione spirituale, poiché le anime si ricongiungono nel luogo in cui devono stare. Per ultimo vediamo che persino (6) i pochi cohanim che sono destinati a tagliare legna, nel momento stesso in cui possono studiare di più è considerato come si uniscono ancora di più poiché la causa principale dell'unione è lo studio stesso della Toràh HaQedoshàh, che è ciò che identifica per eccellenza il popolo ebraico.
Yehi Ratzon che riusciremo a breve ad estirpare i motivi della Sinnat Chinnam e di vedere per questo ricostruito il Bet HaMiqdash, Bimhera Beyamenu Amen.
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