lunedì 17 gennaio 2011

Birkat HaLevanàh - Norme di base


Pubblichiamo qui di seguito un articolo sulla Birkat HaLevanàh, basato su uno Shi'ur sull'argomento del Gaon HaRav Ben Tzion Mutzaffi שליט"א.
La Birkat HaLevanàh è una preghiera che si recita per il rinnovo della luna, 1 volta al mese - ogni volta all'inizio del mese ebraico.

Perchè si deve recitare la Birkat HaLevanàh?
La luna è stata creata con il sole, contemporaneamente, in principio avevano la stessa grandezza, ma la Luna andò davanti ad HaQadosh Barukh Hu e disse: “Signore dell'Universo, come possono due re, sia io che il Sole, regnare con la stessa corona?” cioè essere entrambi alla pari? - le rispose HaQadosh Barukh Hu - “Hai ragione! Tu sarai rimpicciolita!”.
Per compensarla della perdita il Signore le diede una schiera enorme di "soldati", che rendono maggiore la grandezza del "reame" - le stelle a cui lei è a capo.

Sul rinnovo della Luna si effettua questa Berakhàh al fine di comprendere la grandezza di HQB"H attraverso le leggi della Natura, che Egli ha stabilito: ogni mese esattamente nello stesso periodo di tempo la luna si rinnova. E così anche noi ci rinnoviamo.

Come?
Si recita in piedi, e in alcuni punti si "saltella" semplicemente alzando i talloni dal terreno, come se volessimo arrivare alla luna stessa. Ma perchè facciamo questi 3 saltelli? I tre salti rappresentano tre livelli di santità: (1) Santità nelle azioni, (2)Santità nelle parole e la (3) Santità nei pensieri relativi ai tre livelli di anima (intraducibili in italiano in modo adeguato), dal più basso al più alto (1) נפש Nefesh, (2) רוח Ruach e (3) נשמה Neshamàh.


La Birkat HaLevanàh si recita all'aperto, poiché non è considerato "bello" accogliere il Re del Cielo dalla finestra; per questo motivo si esce, per dare כבוד kavod ~ onore. Bisogna sapere che l'evento della Birkat HaLevanàh è considerato come evento in cui si riceve il "Re dei Re" quindi HaQadosh Barukh Hu.

Quando si recita?

Secondo gli ashkenaziti si fa dopo 3 giorni dal Molad (cioè dal momento in cui vede "rinascere" la luna), mentre secondo i sefaraditi e i chassidim dopo 7 giorni completi dal Molad. Per completi s'intende di 24 ore complete per tutti i 7 giorni dal Molad, che può anche essere di giorno o in mezzo alla notte.
Secondo la halakhàh è possibile benedire anche di Shabbat Qodesh, ma di solito si evita, per diversi motivi. Nel caso non ci sia la possibilità di recitarlo se non a Shabbat o nel caso altrimenti si perda la mitzwàh (perchè limitata fino al 15° giorno dal Molad) in tal caso si usa recitarlo di Shabbat.
C'è chi sostiene che è meglio recitarlo a Motzaè Shabbat Qodesh (all'uscita di Shabbat Qodesh) perchè in tale occasione siamo più "consoni" sia nel vestiario che nell'atmosfera, per ricevere il Re dei Re, quindi HQB"H.

Secondo diversi Mequbbalim è meglio recitare subito la Birkat HaLevanàh in tempo piuttosto che attendere Motzaè Shabbat Qodesh.
Secondo tutte le opinioni (riportato nel Bet Yossef e nelle aggiunte del Ramà) nel caso Motzaè Shabbat sia oltre il 10 del mese ebraico, è opportuno recitare la birkat HaLevanàh per tempo, per evitare il rischio che da lì in poi sia nuvoloso e non sia possibile recitare la birkat HaLevanàh.

Nuvoloso?
Per recitare la Birkat HaLevanàh è necessario che la luna sia visibile ad occhio nudo (chi ha gli occhiali da vista può tenerli - cfr. Yechavèh Da'at vol 4 sulla Birkat HaChamàh). Se è nuvoloso tanto da coprire la luna non è possibile recitare la berakhàh. Secondo i sefaraditi (Kaf HaChajim Sofer a nome di Maran HaChidàh) l'uso è che nel caso sia anche minimamente coperta, in modo che si possa vedere sotto la nuvola non si recita, ma si posticipa.
Mesi particolari
Abbiamo due occasioni particolari in cui c'è una variazione rispetto alle norme di cui sopra: il mese di Menachem Av e quello di Tishrè.
Nel mese di Menachem Av non si recita subito, ma si attende l'uscita del 9 di Av (Tish'à BeAv) poichè è un periodo di lutto e non vogliamo fare la birkat HaLevanàh che ci rallegra mentre dobbiamo evitare ulteriori forme di gioia.

Nel mese di Tishrè, il mese del Giudizio degli 'asseret Yemè Teshuvàh abbiamo due opinioni: c'è chi sostiene sia opportuno recitarla dopo Yom HaKippurim, così da passare il periodo "difficile di giudizio" e recitarla più tranquillamente e c'è chi sostiene che è meglio aumentare i nostri זכויות zekhuiot ~ meriti proprio in questo periodo. Dipende dagli usi. Riportiamo solo che l'opinione di
Rav Mutzaffi שליט"א è di recitarla proprio negli 'Asseret Yemè Teshuvàh e così è anche l'opinione dello Shelàh. L'opinione della Mishnàh Beruràh sembra più tendere dall'altra parte, e così è l'uso più comune.


Con Minjian?
Non c’è nessun obbligo a benedire con minjian; se si è già giunti al tempo idoneo, allora è possibile benedire esattamente come per l’arcobaleno, i lampi oppure i tuoni. In pubblico però c'è un livello maggiore, poichè si rende maggior Gloria al Re con maggior pubblico. In ogni caso è meglio recitarla subito che guadagnare questo livello maggiore (come s'impara dalla fine di massechet Rosh HaShanàh - prova che riporta Maran HaChidàh).

Evitare di Fissare la Luna
C'è una norma riportata nei poseqim: evitare di fissare la luna - perchè? Poiché si vergogna di esser piccola! Essendo stata ridotta come riportato precedentemente. Esattamente come non si fissa una persona che ha un handicap, poichè lo si porterebbe a farlo vergognare. Ma è possibile controllare se essa non sia coperta da nuvole prima di fare la Birkat HaLevanàh, ma non fissarla mentre la si sta facendo.

Vuoi un Buon Mese? Fai La Birkat HaLevanàh

Rav Mutzaffi שליט"א dice che chi fa bene la Birkat HaLevanàh con Kavanà tutto il mese gli andrà bene
Da Motzè Shabbath anche i sefarditi han iniziato a fare la Birkat HaLevanàh, essendo già passati sette giorni pieni dal Molad

giovedì 6 gennaio 2011

Rosh Chodesh


I giorni di Rosh Chodesh sono giorni particolari, con norme particolari.
Rosh Chodesh significa letteralmente “Capo Mese” cioè inizio del Mese.
Ogni mese può avere 1 o 2 giorni di Rosh Chodesh; nel caso ne abbia 2 il primo è il 30° giorno del mese precedente e il secondo è il 1° del mese nuovo.
Annuncio di Rosh Chodesh
Lo Shabbat precedente, poco prima della Teffillàh di Mussaf si annuncia al Bet HaKenesset che nella settimana ventura cadrà Rosh Chodesh , e questo annuncio è accompagnato da תפילות teffillot ~ preghiere particolari di buon augurio per il mese a venire.
In alcune comunità si usa annunciare anche il מולד Molad che letteralmente significa “Nascita”, che consiste nell’ora esatta in cui la luna si comincia a vedere – cioè il momento della sua nascita. L’importanza di quest’annuncio è doppia: sia per un motivo Qabbalistico, secondo cui sapere quest’ora è importante per evitare di contrarre determinate forme d’impurità, sia per sapere quando è possibile recitare la ברכת הלבנה birkat HaLevanàh, cioè la benedizione che si recita mensilmente ad una determinata distanza temporale dal molad, sul rinnovo della luna.
La Vigilia di Rosh Chodesh
La vigilia di Rosh Chodesh c’è chi usa digiunare (Mishnàh Beruràh 417:4) perchè è un giorno di espiazione, poichè il giorno di Rosh Chodesh stesso è un giorno di giudizio su tutto il mese passato. Pertanto è opportuno approfittare dell’occasione per fare teshuvàh su tutto il mese precedente. Chi vuole cominciare a digiunare è opportuno che dica “Belì Neder”, affinchè non sia considerata la sua accettazione dell’uso come una promessa che è obbligato a mantenere tutta la vita.
Poichè nel giorno di Rosh Chodesh non si recitano i tachanunim תחנונים cioè le parti di teffillàh in cui si confessano i propri peccati, anche la vigilia a Minchàh non si recitano.
Il Giorno di Rosh Chodesh – Teffillàh
Il giorno di Rosh Chodesh al posto dei tachanunim si usa recitare l’Hallel non completo. A seconda degli usi si recita o meno la berakhàh precedente. L’uso Sefaradita più comune è di non recitarla, mentre l’uso ashkenazita più comune è quello di recitarla. In ogni caso la questione varia da comunità a comunità. Chi non conosce il proprio uso è meglio, nel dubbio, che reciti l’Hallel senza berakhàh.
Dopo l’Hallel si estrae il Sefer Toràh e 4 persone “salgono a Sefer”. La עליה ‘Aliàh ~ salita più importante è la quarta, dell’ultimo giorno di Rosh Chodesh (quindi nel caso siano 2 giorni il 2° giorno). Chiaramente è meglio non avere la ‘aliàh piuttosto che scatenare una discussione anche minima su chi debba salire per la 4a chiamata, perchè per ogni discussione si contravviene come minimo al divieto della Toràh di non alimentare discussioni come ha fatto Qorach.
Dopo la lettura del Sefer Toràh si torna a recitare la fine della Teffillàh da Ashrè in poi, e passare poi a recitare Mussaf, per poi concludere la Teffillàh.
Vi ricordiamo inoltre che sia ad ‘arvit, Shacharit e Minchàh è necessario recitare Ya’alèh VeYavò nella ‘amidàh. Nel caso ce se lo sia dimenticato, ad ‘arvit non si torna indietro, ma a Shacharit e Minchàh abbiamo un distinguo:
Non ha concluso la berakhàh. cioè non ha recitato il Nome di HaShem – torna indietro al punto.
Ha concluso la Berakhàh, ma non ha ancora iniziato la Berakhàh di Modim – recita Ya’alèh VeYavò sul posto. (Orach Chajim 422:1 e Mishnàh Beruràh 422:5).
Ha cominciato Modim, ma non ha ancora terminato la ‘Amidàh – torna a Retzèh e da lì di seguito recita tutto.
Ha terminato la ‘amidàh – deve recitare la ‘amidàh dall’inizio. Si considera termine dell”Amidàh da quando comincia a fare i passi indietro dopo la berakhàh di Sim Shalom.
Anche chi prega da solo può recitare tutto: Shacharit, Hallel incompleto e Mussaf (perdendo però Qaddish, Qedushàh. Chazaràh e Barekhù), ricordandosi di recitare Ya’alèh VeYavò.
Il Giorno di Rosh Chodesh – Mangiare!
E’ inoltre vietato digiunare il giorno di Rosh Chodesh (Orach Chajim 418:1) e sarebbe bene fare un pasto più sontuoso in onore di Rosh Chodesh (Orach Chajim 419:1) e così da poter recitare Ya’alèh Veyavò anche nella birkat HaMazon (nel caso il pasto sia a base di pane o equivalenti). Nel caso della Birkat HaMazon chi dimentica Ya’alèh VeYavò non torna indietro, a meno che non abbia ancora incominciato la quarta berakhàh chiamata HaTov VeHaMetiv (cioè quella dopo “Bonè Yerushalaym”). In tal caso recita le parole ברוך שנתן ראש חודש לעמו ישראל לזכרון Barukh Shenatan Rosh Chodesh Le’Ammò Israel. Mentre i sefaraditi usano recitarlo senza il Nome del Signore come scrive Maran nello Shulchan ‘Arukh (Orach Chajim 424:1) tra gli ashkenaziti troviamo chi aggiunge il Nome del Signore (cioè Barukh Attàh “HaShem” SheNatan etc) [Mishnàh Beruràh 424:2].
Il Giorno di Rosh Chodesh – “Vacanza per le donne!” e altri usi
L’uso di Rosh Chodesh è che le donne non effettuino melakhot come cucire, lavare panni e simili. Cucinare chiaramente è escluso dal divieto. (Shulchan ‘Aruch Orach Chajim 417:1) [Il resto dei divieti di melakhot, cioè attività specifiche non è dipendente da ciò che viene definito come melakhàh di Shabbat, ma dall'uso comune; oggi con la lavatrice ci sono opinioni facilitanti relativamente a Rosh Chodesh]. [Belì Neder וב"ש, speriamo di poter portare alla luce un articolo un po' più dettagliato sull'argomento; l'uso è anche romano, come sembra dal Shibbolè HaLeqet (Siman 169).]
C’è chi usa inoltre non tagliarsi le unghie a Rosh Chodesh, seguendo l’uso della Zavaaàh di Rabbenu Yehudàh HaChassid ז”ל, grande chakham francese dell’epoca dei Tossafot (circa 800 anni fa), ma ciò dipende dagli usi.