I giorni di Rosh Chodesh sono giorni particolari, con norme particolari.
Rosh Chodesh significa letteralmente “Capo Mese” cioè inizio del Mese.
Ogni mese può avere 1 o 2 giorni di Rosh Chodesh; nel caso ne abbia 2 il primo è il 30° giorno del mese precedente e il secondo è il 1° del mese nuovo.
Annuncio di Rosh ChodeshLo Shabbat precedente, poco prima della Teffillàh di Mussaf si annuncia al Bet HaKenesset che nella settimana ventura cadrà Rosh Chodesh , e questo annuncio è accompagnato da תפילות teffillot ~ preghiere particolari di buon augurio per il mese a venire.
In alcune comunità si usa annunciare anche il מולד Molad che letteralmente significa “Nascita”, che consiste nell’ora esatta in cui la luna si comincia a vedere – cioè il momento della sua nascita. L’importanza di quest’annuncio è doppia: sia per un motivo Qabbalistico, secondo cui sapere quest’ora è importante per evitare di contrarre determinate forme d’impurità, sia per sapere quando è possibile recitare la ברכת הלבנה birkat HaLevanàh, cioè la benedizione che si recita mensilmente ad una determinata distanza temporale dal molad, sul rinnovo della luna.
La Vigilia di Rosh ChodeshLa vigilia di Rosh Chodesh c’è chi usa digiunare (Mishnàh Beruràh 417:4) perchè è un giorno di espiazione, poichè il giorno di Rosh Chodesh stesso è un giorno di giudizio su tutto il mese passato. Pertanto è opportuno approfittare dell’occasione per fare teshuvàh su tutto il mese precedente. Chi vuole cominciare a digiunare è opportuno che dica “Belì Neder”, affinchè non sia considerata la sua accettazione dell’uso come una promessa che è obbligato a mantenere tutta la vita.
Poichè nel giorno di Rosh Chodesh non si recitano i tachanunim תחנונים cioè le parti di teffillàh in cui si confessano i propri peccati, anche la vigilia a Minchàh non si recitano.
Il Giorno di Rosh Chodesh – TeffillàhIl giorno di Rosh Chodesh al posto dei tachanunim si usa recitare l’Hallel non completo. A seconda degli usi si recita o meno la berakhàh precedente. L’uso Sefaradita più comune è di non recitarla, mentre l’uso ashkenazita più comune è quello di recitarla. In ogni caso la questione varia da comunità a comunità. Chi non conosce il proprio uso è meglio, nel dubbio, che reciti l’Hallel senza berakhàh.
Dopo l’Hallel si estrae il Sefer Toràh e 4 persone “salgono a Sefer”. La עליה ‘Aliàh ~ salita più importante è la quarta, dell’ultimo giorno di Rosh Chodesh (quindi nel caso siano 2 giorni il 2° giorno). Chiaramente è meglio non avere la ‘aliàh piuttosto che scatenare una discussione anche minima su chi debba salire per la 4a chiamata, perchè per ogni discussione si contravviene come minimo al divieto della Toràh di non alimentare discussioni come ha fatto Qorach.
Dopo la lettura del Sefer Toràh si torna a recitare la fine della Teffillàh da Ashrè in poi, e passare poi a recitare Mussaf, per poi concludere la Teffillàh.
Vi ricordiamo inoltre che sia ad ‘arvit, Shacharit e Minchàh è necessario recitare Ya’alèh VeYavò nella ‘amidàh. Nel caso ce se lo sia dimenticato, ad ‘arvit non si torna indietro, ma a Shacharit e Minchàh abbiamo un distinguo:
Non ha concluso la berakhàh. cioè non ha recitato il Nome di HaShem – torna indietro al punto.
Ha concluso la Berakhàh, ma non ha ancora iniziato la Berakhàh di Modim – recita Ya’alèh VeYavò sul posto. (Orach Chajim 422:1 e Mishnàh Beruràh 422:5).
Ha cominciato Modim, ma non ha ancora terminato la ‘Amidàh – torna a Retzèh e da lì di seguito recita tutto.
Ha terminato la ‘amidàh – deve recitare la ‘amidàh dall’inizio. Si considera termine dell”Amidàh da quando comincia a fare i passi indietro dopo la berakhàh di Sim Shalom.
Anche chi prega da solo può recitare tutto: Shacharit, Hallel incompleto e Mussaf (perdendo però Qaddish, Qedushàh. Chazaràh e Barekhù), ricordandosi di recitare Ya’alèh VeYavò.
Il Giorno di Rosh Chodesh – Mangiare!E’ inoltre vietato digiunare il giorno di Rosh Chodesh (Orach Chajim 418:1) e sarebbe bene fare un pasto più sontuoso in onore di Rosh Chodesh (Orach Chajim 419:1) e così da poter recitare Ya’alèh Veyavò anche nella birkat HaMazon (nel caso il pasto sia a base di pane o equivalenti). Nel caso della Birkat HaMazon chi dimentica Ya’alèh VeYavò non torna indietro, a meno che non abbia ancora incominciato la quarta berakhàh chiamata HaTov VeHaMetiv (cioè quella dopo “Bonè Yerushalaym”). In tal caso recita le parole ברוך שנתן ראש חודש לעמו ישראל לזכרון Barukh Shenatan Rosh Chodesh Le’Ammò Israel. Mentre i sefaraditi usano recitarlo senza il Nome del Signore come scrive Maran nello Shulchan ‘Arukh (Orach Chajim 424:1) tra gli ashkenaziti troviamo chi aggiunge il Nome del Signore (cioè Barukh Attàh “HaShem” SheNatan etc) [Mishnàh Beruràh 424:2].
Il Giorno di Rosh Chodesh – “Vacanza per le donne!” e altri usiL’uso di Rosh Chodesh è che le donne non effettuino melakhot come cucire, lavare panni e simili. Cucinare chiaramente è escluso dal divieto. (Shulchan ‘Aruch Orach Chajim 417:1) [Il resto dei divieti di melakhot, cioè attività specifiche non è dipendente da ciò che viene definito come melakhàh di Shabbat, ma dall'uso comune; oggi con la lavatrice ci sono opinioni facilitanti relativamente a Rosh Chodesh]. [Belì Neder וב"ש, speriamo di poter portare alla luce un articolo un po' più dettagliato sull'argomento; l'uso è anche romano, come sembra dal Shibbolè HaLeqet (Siman 169).]
C’è chi usa inoltre non tagliarsi le unghie a Rosh Chodesh, seguendo l’uso della Zavaaàh di Rabbenu Yehudàh HaChassid ז”ל, grande chakham francese dell’epoca dei Tossafot (circa 800 anni fa), ma ciò dipende dagli usi.
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