Essendo il giorno di Hoshanà Rabbàh giorno conclusivo di un ciclo, c’è un סדר seder ~ ordine di studi fissato che si è caldamente invitati a seguire in questa sera. Inoltre, lo stare svegli tutta la notte a studiare, permette di espiare colpe che ricadono nella categoria del Karet.
Il seder è composto da diverse parti; le fondamentali sono il Mishnèh Toràh, che è il nome “classico” del libro di Devarim (che sarebbe bene terminare prima di chatzot [CHS 664:3]) e il libro di Tehillim, diviso in 7 parti, alla fine delle quali si recitano alcuni tachanunim e teffillot. Ci sono inoltre diversi usi basati sull’aggiunta dell’Idrà Zuttà, parte dello Zohar Ha-Qadosh, parti di midrash e di ‘Ein Ya’akov[2]. Poichè si sta svegli la notte è facile addormentarsi di giorno, pertanto si stia attenti a stare svegli durante le teffillot, in particolare nella teffillàh di Mussaf che è conclusione dello studio; sappiamo infatti che tutto segue la conclusione [BIC 4].
Durante la notte del seder bisogna stare attenti a non perdere tempo nullafacendo, poiché tale atteggiamento è paragonabile a colui che dorme; peggio ancora chi “ciarla” di cose che non sono divrèh Toràh Ha-Qedoshàh, poiché perde anche il merito di studiarla, occupandosi di altro, che purtroppo spesso lo porta anche a tipi di discorsi vietati [BIC Bamidbar 3] (buffonaggini, vietate sempre; discorsi tendenti al “vano”, vietati, in particolare in un Bet Ha-Kenesset; lashon har’àh ~ parlare male di una persona anche se vero, e simili).
Bisogna completare la lettura la Qeriat Shem’àh ‘al hamittàh con i versetti che la seguono prima di chatzot halaylah [BIC 1 Pekkudè 14].
Nel caso si sia dormito una shenat qev’à[1] si effettua la nettillat yadajim come ogni mattina recitando la berachàh, seguita da tutte le birkot hashachar (chiaramente asher yatzar dev’essere recitata solo nel caso in cui si siano già espletati i propri bisogni corporali). Nel caso invece, come consigliabile, non si sia dormito ad ‘alot hashachar ~ alba si leggano le birkot hashachar e le birkot hatoràh come ogni giorno, non recitando la berachàh relativa alla nettillat yaadjim (nonostante si debba fare la nettillàh in sé). Ciò vale per i sefaraditi; i nostri fratelli ashkenaziti usano invece cercare una persona che abbia dormito durante la notte per uscire dall’obbligo direttamente rispondendo (amen) alle sue berachot.
[1] Intesa dalla maggior parte dei poseqim come dormita di mezz’ora su un letto o simili, oppure maggior tempo in altre
posizioni (seduto, in piedi etc.)
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