Una berakhàh particolare è stata fissata da recitarsi durante i digiuni nelloשמונה עשרה Shemonàh ‘Essrèh (עמידה ‘Amidàh) che consite in una richiesta ad HQB”H che ci esaudisca nelle nostre richieste in particolare nei periodi delle nostre disgrazie e viene chiamata עננו ‘Anenu – come l’inizio della preghiera עננו ה' עננו “’Anenu Hashem ‘Anenu” ~ “Rispondici Hashem Rispondici” e chiude inברוך ... העונה לעמו ישראל בעת צרה “Baruch … ha’onèh le’ammò Israel be’et zara" – “Benedetto Tu o Signore che risponde al popolo d’Israele durante le disgrazie”
Se sono presenti al Bet Ha-Kenesset 10 persone che digiunano, il Chazan [N.d.T. chiaramente anch’esso dev’essere digiunante] nella ripetizione dell’Amidàh dice la benedizione di ‘Anenu dopo la benedizione di “Goel Israel”.
Nel caso in cui si sia dimenticato di recitarla la norma è la seguente:
- nel caso se ne fosse ricordato prima di recitare la berakhàh di עמו ישראל רופא חולה Rofè Cholè ‘Ammò Israel, lo ripete e lo dice.
- Se se ne fosse ricordato solo dopo, lo reciti senza la berakhàh conclusiva nella berakhàh di שמע קולנו Shem’à Qolenu.
- Se ancora non se ne fosse ricordato, lo reciti senza la berakhàh conclusiva alla conclusione dello Shemonà ‘essrè.
Gli altri digiunanti non dicono la berakhàh di ‘Anenu nella preghiera di Shacharit, ma solo nella preghiera di Minchàh lo dicono senza la berakhàh conclusiva. [N.d.T. dipendente dagli usi, cfr. articolo sull’argomento] Nella berakhàh di Shem’à Qolenu colui che ha dimenticato di aggiungere ‘anenu e se ne fosse ricordato solo dopo aver recitato il Nome Divino nella berakhàh “Shomea Teffilàh” lo recita senza la berakhàh conclusiva, al termine dell’’Amidà, dopo la preghiera di E-lokai Netzor prima di fare 3 passi all’indietro ad “‘ossè Shalom”.
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