- Quando accendere? A priori è nella prima mezz’ora dall’uscita delle stelle. A posteriori, se non è riuscito ad accendere in questo tempo, può accendere tutta la notte, ed è bene che almeno due persone siano sveglie perché si accenda con la berakhàh. Pertanto, se dormono, li si svegli. [TH3 4:4]
- Se si fosse cominciato a mangiare o studiare e persino se si fosse proseguito dopo l’uscita delle stelle, si deve interrompere e accendere. A priori non si può mangiare né dormire da mezz’ora prima del tempo idoneo all’accensione (mezz’ora prima dell’uscita delle stelle). Il TH3 6,2 sottolinea che il divieto di mangiare consiste solo nel fissare una se’udàh, quindi nel mangiare più di 56 grammi di pane o di pat habà bekisanin (in generale fanno parte di questo gruppo i cibi mezonot che sono dolci, o croccanti o ripieni). Gli altri cibi sono permessi, ma anche secondo la sua opinione è meglio essere rigorosi e non mangiare nulla.
- La durata delle nerot descritta dalla ghemarà [Shabbat 21b] è determinata da עד שתכלה רגל מן השוק“’ad shetichlè reghel min hashuq” ~ fino a quando non scompare un piede dal mercato, cioè il tempo necessario perché la gente torni a casa dopo l’uscita delle stelle. La maggior parte dei poseqim ha fissato che questa descrizione è semplicemente un segno per indicare circa mezz’ora, perché questo era il tempo necessario durante l’epoca del talmud.[1] Pertanto è necessario inoltre che le nerot rimangano accese perlomeno mezz’ora. Pertanto, chi non ha preparato una quantità di olio sufficiente (o ha utilizzato delle candele troppo corte), deve spegnere e tornare ad accendere senza berakhàh.
- Se è stato spento dal vento o da simili, se era in una posizione tale che fosse certo a priori che si spegnesse, deve tornare a riaccendere senza berakhàh. In caso contrario non è obbligato a riaccenderla, però è molto consigliato.
- Bisogna stare attenti che l’olio rimasto (nei lumi) e le candele che sono già state accese, non è possibile poi riutilizzarlo (neanche dopo channukkàh) per cose profane, pertanto bisognerebbe bruciarlo senza averne godimento. Ci sono alcune facilitazioni se era stata inserita una quantità tale di combustibile che bruci per più del tempo minimo necessario (mezz’ora), ma la cosa più semplice da fare è fare un תנאי tenai ~ condizione esplicita a voce prima di accendere che si desidera che su tutto l’olio rimasto non rimanga qedushàh, in tal modo anche se è rimasto non si hanno problemi per un eventuale utilizzo futuro. (OC 677:4).
[1] C’è da annotare che ci sono opinioni di una parte minoritaria di poseqim che sostengono che dipenda da epoca in epoca, e ai giorni nostri dipende da dove uno abita. [cfr. Pisqè Teshuvot 672:4]
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