Tutte le berakhot dopo la loro פתיחהpetichàh (cfr. 2.3 Formulazione delle Berakhot) cioè “Barukh Attà H’ Eloqenu Melekh Ha’Olam” proseguono con una חתימהchatimàh ~ formula conclusiva differente a seconda di cosa si tratti, e questa chatimàh è ciò che andiamo a trattare nelle prossime righe בס"ד:
בורא מיני מזונות Borè Minè Mezonot
Si recita questa berakhàh per ogni cibo composto da uno dei cinque cereali che sono inseriti nell’impasto a scopo di saziare e non a solo scopo di collante, tranne sul pane o su ciò che viene considerato tale.
I cinque cerali sono: grano, orzo, segale, spelta e avena.
Quindi si recita questa berakhàh su: dolci a base di farina, pasta e simili.
L’uso comune è di recitare questa berakhàh anche sul riso, pur non tenendo la stessa berakhàh di chiusura, come vedremo successivamente .בס"ד
בורא פרי הגפן Borè Perì Ha-Ghefen (per gli ashkenaziti – Gafen)
Si recita questa berakhàh per i derivati dalla spremitura dell’uva sotto forma di vino o succo d’uva.
Chiaramente sull’uva stessa non essendo derivato da sé stessa si recita Borè Perì Ha-‘Etz.
Su altri derivati dall’uva bisogna verificare di caso in caso.
בורא פרי העץ Borè Perì Ha-’Etz
Si recita questa berakhàh per ogni frutto di albero che ha arbusto, a meno che non ci sia uso differente in tale luogo.
בורא פרי האדמה Borè Perì Ha-Adamàh
Si recita questa berakhàh per ogni frutto della terra e vegetale che non sia inclusa nella berakhàh precedente sulla frutta dell’albero.
שהכל נהי' בדברו She-HaKol Nihiah Bidvarò
Si recita questa berakhàh su tutto il resto, tali carni, latticini, pesce, e simili.
L’ordine delle berakhot è quello riportato qui sopra, a cui si dà il siman di מג"ע א"ש Mag’à Esh cioè מזונות Mezonot, גפן Ghefen (Gafen), עץ‘Etz, אדמהAdamàh, שהכל Shehakol.
Tutto questo non tiene in considerazione il pane, che ha una berakhàh a sé:
המוציא לחם מן הארץ Ha-Motzì Lechem Min Ha-Aretz
Che si recita su tutto ciò che rientra nell’ambito del pane.
Si stia attenti in particolare alla pizza, che nella stragrande maggioranza dei casi rientra anche in questo ambito, a meno che la quantità d’olio nell’impasto non sia percepibile o sia stato realizzato un altro metodo per trasformarlo in mezonot. E anche in questo caso, chi lo mangia come pasto entra nel caso quasi sicuro in cui deve fare Ha-Motzì, poiché considerato alla stregua del pane (Pat Ha-Ba BeKisanin); questo discorso sicuramente non vale per ciò che è mezonot, ma non ha almeno una di queste tre caratteristiche (1) è dolce, (2) è croccante oppure (3) è ripieno. Pur avendo queste tre caratteristiche, nel caso sia stato bollito o fritto sicuramente non si arriva in alcun caso a fare Ha-Motzì su di esso poiché totalmente differente dal pane. [Questa è solo una piccola parte di norme sull’argomento di “Pat Ha-Bà BeKisanin”, che si può tradurre (impropriamente) il pane formato da “tasche”]
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