lunedì 30 novembre 2009

חנוכה Channukkàh - 4. Dove porre le nerot e come accenderle

  • E’ molto meglio mettere le nerot ad un טפח tefach (unità di misura corrispondente a circa 8 cm secondo Rav Nae e 9,6 secondo il Chazon Ish) dall’apertura, persino se la mette dentro casa, e non in modo che sia visibile dall’esterno. Se l’apertura ha una mezuzàh (nel caso di una porta per esempio) si metta dalla parte dello stipite opposto a questa, al fine di circondarsi di mizwot: la mezuzàh a destra dell’entrante e a sinistra la channukiah (o channukkàh che si voglia dire). Nel caso in cui l’apertura non abbia la mezuzàh (una finestra ad esempio) si metta a destra. Si stia attenti inoltre a non sistemare la channukiah in un posto dove c’è possibilità che si spenga a causa del vento o di simili, come lo spostamento d’aria provocato dall’apertura di una porta. La channukiah dev’essere posta in un luogo che è possibile vedere facilmente.
  • In altezza invece, deve essere posta oltre i 3 tefachim (circa 28,6 cm per il Chazon Ish), e a priori entro 10 tefachim (80 cm per Rav Nae e 96 per il Chazon Ish). A posteriori se si pone entro 20 ammot (9,6 m per Rav Nae) dalla superficie calpestabile dove ci si trova va bene (quindi anche se uno si trova al quindicesimo piano esce d’obbligo se la mette verso il dentro). Secondo la mistica, riportato dal BIC 5 è bene che sia posta a circa 7 tefachim (rispettivamente 56 e 67,2 cm) di altezza.
  • Le candele, secondo l’opinione di Maran e della maggior parte dei poseqim vengono disposte in questo modo: la prima sera si metta il ner alla destra. Le sere successive si aggiungano progressivamente verso sinistra. Per l’accensione invece si proceda dalla più a sinistra fino alla più a destra, per guadagnare sia l’avere fatto la parte fondamentale della berakhàh (l’accensione del primo ner della giornata) con il ner nuovo, sia il procedere sempre verso destra. (cfr. 676:2; MB e BH sul posto).
  • L’accensione dev’essere fatta nel posto in cui viene sistemata la channukiah. Quindi quando uno è costretto a letto per malattia, può creare uno shaliach, e secondo l’Halichot Olam (di Rav Ovadia Yossef, commento al BIC) quest’ultimo effettua le berakhot.
  • La cosa migliore per compiere la mizwàh è usare l’olio d’oliva come ner. Bisogna stare però attenti che questo non abbia mai preso una טומאה tumàh ~ impurità tale da non essere più possibile mangiarlo. Un esempio di questo è un cibo (in questo caso olio) posto sotto un dormiente, nel caso sia commestibile; nel caso fosse un olio troppo amaro comunque per essere mangiato il BIC facilita.
  • In ogni caso tutti gli olii e le candele vanno bene, escluse quelle destinate ad un uso per culto idolatra. Inoltre si stia attenti ad avere un’omogeneità di tipi tra le varie nerot della stessa serie (per singola serata).
  • Le candele è bene che siano allo stesso livello; è necessario invece, per molti versi, che siano sulla stessa fila, in modo da non sembrare un focolare. (cfr. Rav Pe'alim OC 4,30).
  • E’ bene avere un lume aggiunto, chiamato shammash, che dev’essere distinguibile dagli altri; solitamente per questo motivo lo si mette in posizione sopraelevata. Poiché non si può avere godimento dalle nerot channukkàh, persino come aiuto per un operazione semplice e breve come contare le monete, si pone lo shammash, che nel caso a posteriori, se viene utilizzata la sua luce si è utilizzata quella. In ogni caso, a priori non si può utilizzare neanche lo shammash. Tutto ciò vale solo nel periodo in cui si compie la mizwàh (BIC 13-14; OC 673)
  • Lo shammash secondo Maran (e quindi secondo l’uso sefaradita) è l’ultima candela ad essere accesa. Secondo il Ramà invece (uso ashkenazita) se viene utilizzato per accendere direttamente le candele, si accende prima, altrimenti si ricade nell’uso di Maran, poiché la prima candela accesa è quella per fare la mizwàh vera e propria, mentre le restanti sono per הידור hiddur.

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