mercoledì 30 settembre 2009

Orari Sukkot 5770


Orari Primi due giorni di Yom Tov di Sukkot 5770
2/4 Ott '09– 15/16 Tishrè 5770

Entrata Shabbat Qodesh e Sukkot - Ven 2 Ott '09

Accensione lumi secondo giorno -Sab 3 Ott '09 - non prima delle

Uscita secondo giorno - Dom 4 Ott '09

Milano

18.33

19.42

19.40

Roma

18.35

19.38

19.36

Firenze

18.39

19.42

19.40

Ancona

18.30

19.33

19.31

Bologna

18.29*

19.41

19.27

Genova

18.48

19.51

19.49

Livorno

18.43

Non disponibile-

19.44

Napoli

18.28

19.31

19.30

Pisa

18.42

19.46

19.44

Torino

18.53

19.56

19.54

Trieste

18.15*

19.31

19.29

Venezia

18.34

19.37

19.35

Verona

18.39

19.42

19.40


* vi sono alcune contraddizioni nel lunario ebraico 5770 per questi orari :sulla colonna entrata di Shabbat per Bologna:19.38 e Trieste:18.28 mentre per entrata Sukkot Bologna:19.29 e Trieste: 18.15. riporto quindi nella tabella gli orari segnalati come entrata di Sukkot.

Orari tratti dal Lunario ebraico 5770

Attenzione:

Il primo giorno si accenda entro l’ora indicata.
Il secondo giorno non prima dell’orario indicato.
Dato che è vietato creare un fuoco nuovo durante Sukkot,è necessario per accendere il secondo giorno far passare il fuoco da un fuoco acceso in precedenza. Pertanto si utilizzi il lume acceso prima dell’entrata del primo giorno che duri non meno di 26 ore, affinchè possa utilizzarlo .
Quando si passa il fuoco si stia attenti a non spegnere la candela con cui si effettua il passaggio del fuoco, ma lo si lasci spegnere da solo (per esempio: ponendolo su carta argentata).

La stessa cosa vale per cucinare.

Shabbat Shalom e Chag Sameach

ארבעת המינים Arba’at HaMinim - 2. La Berakhàh

E’ una halakhàh ampiamente conosciuta che subito dopo la berakhàh per una mizwàh si passi all’azione (Pessachim 7b) senza interruzione nè a gesti nè tantomeno a parole.
Nel caso in cui avesse dimenticato di recitare la berakhàh prima della netillat lulav, c’è chi sostiene [TH2 17:1] possa benedire anche dopo l’Halllel, fino a prima di aver terminato le hoshanot, visto che la mizwàh non si è ancora conclusa. Una volta concluse le hoshannot per quel giorno non può recitare la berakhàh.

[TH2 17:2] La berakhàh si conclude con אשר קידשנו במצותיו וציונו על נטילת לולב “...asher Qiddeshanu bemizwotav, vezivvanu ‘al netillat lulav”. Il primo giorno in cui è possibile compiere la mizwàh del lulav si reciti anche la berakhàh di “Sheechejianu” come stampato nei machazorim, subito dopo la berakhàh del lulav.
Nei casi in cui il primo giorno di sukkot cada a Shabbath Qodesh (come quest’anno 5770), queste due berakhot passano al secondo giorno, poichè nel primo giorno non è possibile compiere la mizwàh del lulav. Nel caso in cui avesse dimenticato di recitare sheechejianu la prima volta possibile, lo reciti il primo giorno possibile; il termine massimo è il 7° giorno, Hoshanàh Rabbàh, ultimo giorno relativo alla mizwàh di lulav.

[TH2 17:3] La berakhàh e la netillat lulav relativa sono da compiersi in piedi; בדיעבד bedi’avad ~ a posteriori se l’avesse fatta seduto ne è uscito dall’obbligo. La stessa cosa vale per una persona anziana o malata che abbia difficoltà nello stare in piedi. [BIC 14] C’è invece chi sostiene che sia necessario anche per queste categorie recitarla in piedi.

[TH2 17:4] Nel caso avesse trovato un lulav solo in mezzo alla recitazione dell’Hallel, interrompa tra i capitoli dell’Hallel e benedica facendo il נינוע ninu’à ~ n.l. scuotimento del lulav successivo; prosegua quindi con la recitazione dell’Hallel.

Chag Sameach a Voi e alle Vostre famiglie

martedì 29 settembre 2009

ארבעת המינים Arba’at Haminim - 1.Introduzione

Durante sukkot si prendono gli ארבעת המינים arba’at haminim ~ le 4 specie di cui è composto il lulav: il lulav stesso (un ramo di palma), 2 ‘aravot (salici), 3 hadassim (mirti), 1 etrog. La loro unione è spesso chiamata lulav.

Esenti e Obbligati
In generale tutti sono obbligati, ma abbiamo tra gli esenti le donne, poichè una mizwàh dipendente dal tempo. Tutti sono d’accordo a questo punto che se compie la mizwàh, in ogni caso ha del merito su questa; nasce invece discussione se è lecito che reciti la benedizione (e questo è il minhag della maggior parte delle comunità ashkenazite, seguenti il Ramà), oppure se quando viene recitata è considerata come ברכה לבטלה berakhàh levattalàh ~ benedizione invano (opinione del Rambam e di Maran nello Shulchan Aruch) pertanto ognuno segua l’uso dei propri padri poichè ognuna delle due opinioni ha solide basi su cui appoggiarsi. [cfr. TH2 9:1]

Un bambino che è capace di scuotere il lulav è necessario che il padre lo educhi verso questa mizwàh fornendogli gli ‘arba’at haminim affinchè la compia.

Il Tempo della Netillat Lulav
La mizwàh della netillat lulav si deve compiere nell’arco del giorno, dal sorgere del sole fino al tramonto. Bedi’avad c’è da considerare uscita d’obbligo una persona che l’abbia compiuta dopo l’alba, e la stessa cosa vale quando una persona si trovi in condizione di difficoltà; allo stesso modo anche fino ad entro 13 minuti e mezzo dal tramonto è possibile continuare. [cfr. TH2 10:1]

C’è chi usa effettuare la netillat lulav prima di recitare la teffillàh, per compiere la mizwàh in sukkàh. C’è invece chi usa effettuarlo dopo, poichè la mizwàh della lettura della Qeriat Shem’à è più frequente, e seguiamo la regola del תדיר ושאינו תדיר, תדיר קודם “Tadir veshenò tadir, tadir qodem” ~ “(Tra il) frequente e il non frequente, il frequente ha la precedenza” [TH2 9:2]

A Shabbath Qodesh non si compie la mizwàh del lulav, per una גזרת חכמים ghezerat chakhamim ~ decreto rabbinico, a causa del sospetto qualcuno lo possa trasportare in territorio pubblico, e incorrere in un divieto direttamente della Toràh.[TH2 10:3]
Chag Sameach a Voi e alle Vostre famiglie

Fonti principali per gli argomenti qui e nei prossimi articoli sull'argomento trattati: Torat Hamo’adim “Sukkot” = TH2; (Shulchan Aruch volume) Orach Chajim = O.C.; Mishnàh Beruràh = MB; Ben Ish Chai [Haazinu] = BIC, Halichot ‘Olam su BIC = HO.

domenica 27 settembre 2009

Yom Ha-Kippurim – Uscita in breve

  • Lehossif Miqodesh Lechol [TH1 16.3 .5]: E’ necessario anche all’uscita di Yom Ha-Kippurim aggiungere tempo alla durata del digiuno e dei restanti divieti (vedi sopra nelle regole sulla תוספת יום הכיפורים Tossefet Yom HaKippurim) ed è bene allungare questo tempo fino all’uscita delle stelle secondo Rabbenu Tam; in ogni caso non è obbligatorio e persone deboli possono mangiare subito dopo l’havdalàh, facendola dopo l’uscita di Yom Ha-Kippurim (segnata sui calendari); per gli altri divieti è possibile non seguirli dopo l’uscita di Yom Ha-Kippurim anche se prima dell’havdalàh.
  • Arvit [TH1 16.1-2]: E’ bene farla con grande concentrazione affinché non sembri un peso, essendo questo comportamento abbastanza discutibile, in particolare dopo che HQB”H ci ha fatto l’enorme bontà di cancellarci i nostri peccati. In ogni caso lo שליח ציבור Sheliach Tzibbur ~ ufficiante non allunghi troppo. Si deve ricordare אתה חוננתנו “Atta chonantanu” come all’uscita di Shabbath.
  • Havdalàh [TH1 16.4]: E’ necessario fare la havdalàh all’uscita di Yom Ha-Kippurim, e non si benedice sull’odore (besamim). E bisogna benedire “Borè Meorè Haesh” sulla candela lasciata accesa dalla vigilia, o da una candela accesa (non durante Yom Ha-Kippurim, neanche da non ebrei) da una candela lasciata accesa dalla vigilia. E non si può benedire tale berakhàh neanche sulla luce elettrica, nonostante sia rimasta accesa ininterrottamente dal giorno precedente.
  • Birkat HaLevanàh [TH1 16.6]: C’è chi usa benedire la benedizione alla luna subito all’uscita di Yom Ha-Kippurim, e c’è chi invece usa mangiare prima, per farla con maggior simchàh.
  • Pasto dopo il digiuno [BIC 23]: è bene che si dica ancora a tavola, dopo aver mangiato, la Petichat Eliahu Zachur Latov (si trova in molti siddurim poco prima dell’inizio di shacharit o di minchàh). Secondo lo Ya’abetz Z”L sarebbe bene leggere subito dopo Ra’ya mehemanà dallo Zohar Haqqadosh, Parashat Emor 99b “Yoma deRosh Ha-Shanàh” fino a 100 זכאה חולקהון בהאי עלמא ובעלמא דאתי “Zakaa chulaqehon behay ‘alma ube’alma deate”. E passi dopo questo ad un’altra mizwàh.
  • Da mizwàh in mizwàh: Gli attenti alle mizwot cominciano ad occuparsi della costruzione della sukkàh, o almeno allo studio delle sue regole subito all’uscita di Yom Ha-Kippurim, per passare di mizwàh in mizwàh [TH1 16.7]. Per chi ha la possibilità d’intraprendere quest’eccellente pratica, stia attento a non fare rumore tale da disturbare i propri vicini, per non cominciare chas veshalom subito con ‘averot gravi [Or Letzion Mussar – Ben Adam lachaverò].

Ghemar Chatimàh Tovàh a tutti

Yom Ha-Kippurim - Altre halakhot in breve

  • Dai 13 anni per gli uomini e 12 per le donne si è obbligati al digiuno.
  • Nel caso di bambini è bene abituarli dai 9-10 anni a fare un digiuno ad ore, fino alle prime ore del mattino, e in ogni caso si stia attenti a non prolungare troppo ciò e a dargli da mangiare per tempo [TH1 14,2].
  • In generale, tranne in casi molto particolari, una partoriente entro le prime 72 ore dopo il parto è esente dal digiuno, e tra le 72 ore e i 7 giorni (168 ore) anche se i medici dicono che può digiunare e lei dice di no, le si dà da mangiare in base a determinati criteri. Esente è anche un malato con dubbio di possibili conseguenze mortali [TH1 14.7-10]. Per altre categorie o per eventuali assunzioni di medicinali, chiedere ad autorità competente.
  • Esente dal digiuno durante Yom HaKippurim non significa che può mangiare e bere come di consueto, ma ci sono regole particolari da chiedere ad un’autorità competente, in particolare sul quanto e ogni quanto tempo mangiare e/o bere.
  • C’è chi permette di toccare cibi a Yom Ha-Kippurim [fine O.C. 612], e c’è chi vieta. Pertanto solo se necessario per sfamare i propri figli si tocchino, basandosi sull’opinione facilitante; in caso non ci sia necessità si eviti [BIC 16].
  • E’ bene onorare Yom Ha-Kippurim rifacendo i letti e sistemando una tovaglia sul tavolo come per Shabbath Qodesh (nonostante qui non si mangi). [BIC 17]
  • E’ bene studiare in questo giorno le mishnayot del trattato di yomàh, lo zohar relativo, il Keter Malchut, riportati nei machazorim. Inoltre è bene studiare il libro di Yechezkel 40-43 [BIC 21].
  • Si stia molto attenti a recitare יג מדות le 13 middot ~ n.l. attributi di HQB”H come si deve, concentrandosi, come se s’avesse il cuore infranto. Ed è meglio, se possibile, contare i singoli attributi, come segnato in alcuni machazorim poiché aiuta a concentrarsi [BIC 19].
  • E’ bene terminare il libro di Tehillim che si è iniziato dall’inizio dei Yamim Noraim.
  • Si cerchi di piangere durante le תפילות tefillot ~ preghiere e nel caso non ci riesca, almeno preghi con voce piangente. E prima della lettura della Toràh si pensi alla morte dei due zaddiqim figli di Aharon il Cohen Gadol, Nadav e Avihu Alehem Hashalom, ed è possibile che questo pianto lo protegga. E’ inoltre bene ricordare e piangere sulla morte tragica e Leshem Shamajim, avvenuta in questo giorno, di Rabbì Aqivà Zechutò Yaghen ‘Alenu Amen.
  • Se possibile è bene prepararsi alla lettura della Teffillàh, cercando di capire cosa dica prima di Yom Ha-Kippurim, in particolare brani come il viddui haggadol, per capire su che peccati noi chiediamo scusa. Non vengono qui trattate altre halachot relative alle Teffillot particolari di Yom Hakkippurim.
  • Come ogni giorno durante la teffillàh è vietato parlare in particolare (1) durante la 'amidàh [anche se si è finito perchè oltre ad essere vietato in sè disturba anche gli altri] (2) la sua ripetizione, (3) la lettura della Toràh (4) Qaddish. Scrivo esplicitamente questo perchè ho visto che molti non sono consci del divieto o della sua pesantezza. Sull'argomento non sono stati scritti solo articoli, ma interi libri, quindi non è qui il posto. E' possibile però scrivere due cose in breve: (1) è chiaro che infastidisce chi prega sul serio sentire un brusio di fondo, che spesso impedisce di sentire anche il chazan; (2) è chiaro che è un atto di irrispetto verso HQB"H che durante la tefillàh, momento di unione completa con HQB"H si cominci a parlare di altro, tanto più se nel Bet HaKenesset, considerata una piccola casa di HQB"H IS"L. Sicuramente tutti capiscono che non è opportuno aggiungere peccati il giorno di Yom HaKippurim stesso. Aggiungo anche una piccola nota: spesso si vedono anche persone "osservanti" che cadono in questa 'averàh. Ciò non toglie che lo sia, poichè tutti hanno uno יצר הרע yetzer har'à - istinto al male, ognuno in altri campi, molto spesso aiutato da scuse che non stanno in piedi nel mondo della Halakhàh, specie in questo ambito. Quindi ognuno dev'essere responsabile per sè e ricordare che normalmente per parlare è necessario essere in due. Nel caso in cui non fosse possibile trattenersi, data la mancanza di abitudine è possibile uscire dal Bet HaKenesset e utilizzare le sempre presenti salette adiacenti, così da far sì di non contravvenire ai divieti di cui sopra e oltre. Sicuramente questo è uno זכות zechut - merito che protegge tutti durante il giudizio di Yom HaKippurim e durante tutto l'anno.
  • Il suono dello Shofar non significa andate a mangiare:
    E’ VIETATO MANGIARE E BERE FINO A DOPO LA HAVDALAH [MB 624:3].

Ghemar Chatimàh Tovàh a tutti

Yom Ha-Kippurim & Tish'à BeAv: I Divieti

Ci sono 5 divieti fondamentali nel giorno di Yom Ha-Kippurim come il 9 di Av.
  1. Mangiare e bere. Se è solito bere durante la notte, stia attento a non preparare l’acqua vicino al letto, e trovi un sistema anzi per ricordarsi della cosa [BIC 14].
  2. Lavarsi. E’ vietato fare la doccia independentemente dall’essere ad acqua calda o fredda. Inoltre è anche vietato lavarsi la mano oltre le dita. Nel caso una persona si sia sporcata è possibile sciacquarsi la parte sporca. Però è vietato sporcarsi apposta o lasciare “a mollo” nell’acqua persino solo un dito.
  3. Spalamarsi olii. In questo divieto sono inserite anche l’utilizzo di creme, a meno che non siano usate per uso medico strettamente necessario, chiedere ad un rabbino.
  4. Indossare scarpe di cuoio o pelle. E’ possibile utilizzare scarpe da ginnastica (a patto che non contengano cuoio, cosa che spesso accade), di gomma e simili.
  5. Divieto di avere rapporti con la propria Moglie. E’ vietato anche toccarla, esattamente come fosse una niddàh; in caso di stretta necessità c’è da facilitare durante il giorno; si stia attenti a non dormire nello stesso letto, nonostante ognuno abbia una parte del letto definita (una piazza o simili) [BIC 15].

Inoltre il giorno di Yom HaKippurim troviamo un divieto ulteriore di compiere melakhot cioè attività creative che appartengono alle 39 categorie vietate di Shabbat Qodesh, come trasportare da un territorio pubblico ad uno privato e viceversa o 4 ammot in territorio pubblico, accendere una fonte di luce e simili.

Note sulla Netillat Yadaim durante Yom HaKippurim e Tish'à BeAv
Si lavino solo le dita fino alla fine delle estremità, ed esegua come ogni giorno l’alternanza tra destra e sinistra, lavando prima la destra e ripetendo il tutto per 3 volte, e benedice ‘Al netillat Yadaim, come ogni giorno. E’ comunque vietato lavare la faccia, tranne in caso ne sia sporca una parte, in tal caso è possibile lavare solo quella. E’ possibile comunque passare un po’ d’acqua sugli occhi, dopo avere asciugato le mani dalla netillat yadim.
I cohanim per la birkat cohanim lavano come durante tutto l’anno.
Ghemar Chatimàh Tovàh a tutti

venerdì 25 settembre 2009

Orari Yom Ha-Kippurim

Orari Yom Ha-Kippurim
dom 27/lun 28 Settembre '09 – 10 Tishrè 5770

Entrata Dom 27 Sett '09Uscita Lun 28 Sett '09

Milano

18.43

19.52*

Roma

18.43

19.46*

Firenze

18.48

19.51*

Ancona

18.39

19.42*

Bologna

18.48

19.51*

Genova

18.57

20.00*

Livorno

18.52

19.55*

Napoli

18.36

19.40*

Pisa

18.51

19.55*

Torino

19.02

20.05*

Trieste

18.38

19.41*

Venezia

18.43

19.47*

Verona

18.49

19.52*

*Gli orari sono solo indicativi poichè:

E' VIETATO MANGAIARE E BERE FINO A DOPO LA HAVDALAH

Orari tratti dal Lunario ebraico 5770

Shabbat Shalom e Ghemar Chatimà Tovah a tutti.

Yom Ha-Kippurim: Accensione dei lumi

  • C’è chi usa accendere lumi per עלוי נשמות Illuy Neshamot ~ salita delle anime (dei defunti) [TH1 10,12].
  • C’è l’uso di accedere dei lumi prima di Yom Ha-Kippurim, e oramai quest’uso si è esteso in quasi tutto il popolo d’Israel. In ogni caso, in un luogo dove non c’è questo uso non si accenda; in un posto dove non c’è nessun uso, per esempio per recente fondazione della città, è bene inserire quest’uso [TH1 10,9].
  • Dove si usa accendere si benedice ricordando il nome di H’ Itbarach e concludendo וציוונו להדליק נר של יום הכיפורים “Veziwanu lehadlik ner shel Yom Ha-Kippurim”. In un luogo in cui sia dubbio l’uso si accenda senza benedire [TH1 10,11].
  • Bisogna lasciare un lume acceso dalla vigilia di Yom Ha-Kippurim che rimanga acceso fino alla fine di Yom Ha-Kippurim per fare sopra di esso la berakhàh di מאורי האש “Meorè HaEsh” nell’Havdalàh [TH1 16.4].

La vigilia di Yom Ha-Kippurim - 4.Sulla Tossefet Yom Ha-Kippurim

In un precedente articolo sulla vigilia di Yom Ha-Kippurim abbiamo ricordato che è necessario terminare il pasto prima del tramonto, poiché c’è una mizwàh della Toràh di aggiungere מחול על הקודש dal Chol ‘al haqodesh ~ (n.l.) profano al sacro, cioè accettare su di sé la festività prima che effettivamente inizi, e che quest’obbligo è valido anche per le donne. Inoltre da quando questa תוספת tossefet ~ aggiunta (di tempo) viene messa in atto, si applicano già da essa tutte le regole di Yom Ha-Kippurim [TH1 10,6 & O.C. 608:2]. Se ha accettato su di sé la tossefet solo con il pensiero ancora in pieno giorno e ci ha ripensato, può mangiare fino a quando non lo accetta esplicitamente [TH1 10,7].
Completiamo il discorso aggiungendo che se una persona non ci pensa proprio, la qedushàh di Yom Ha-Kippurim viene ricevuta con la ברכה berakhàh ~ benedizione di Sheechejianu sul sefer toràh di Kol Nidrè.
Nel caso Yom Ha-Kippurim fosse invece capitato Shabbath Qodesh, ancora prima, alla lettura di “Boi Kallàh” in “Lechàh Dodi” o nel “Mizmor Shir Leyom Hashabbath” [BIC 11].
[Ho visto recentemente che sono presenti vari articoli sull'argomento della Tossefet Shabbat Qodesh e di Yom Ha-Kippurim sul sito di Mi KeAmchà. Si può trovare il link nei preferiti.]

Cicli di studi che partono in questi giorni

In questi giorni d’inizio anno (5770), abbiamo diversi studi ciclici che partono da zero alla quale è possibile cominciare a seguirli secondo l’ordine, recuperando i pochi giorni persi.
Faccio solo alcuni esempi su alcuni studi che mi sono più conosciuti, ma è possibile trovare molti altri (cfr. ad esempio http://www.dafyomi.co.il/ , nella sezione di studi giornalieri – in ebraico / inglese).

  1. “Chafetz Chajim”. Testo il cui autore è Rabbenu Yisrael Meir Ha-Kohen di Radin che tratta di norme sul לשון הרע Lashon Ha-R’à, normalmente tradotto come maldicenza. In realtà il campo è più vasto perché si tratta di parlare di cose che sono considerati difetti nel prossimo, anche se veri. Cosa non molto risaputa però è che ci sono casi in cui è una mizwàh raccontare questi, come nel caso si sappia una cosa che possa essere un problema su qualcuno con cui il prossimo voglia mettersi in società (economica, matrimonio e simili), è necessario avvisarlo a condizioni particolari, in particolare a condizione che non abbia già concluso di mettersi in tale società. Questa e altre norme si trovano illustrate in questo splendido testo, il cui studio solitamente dura circa 4 mesi ebraici, con circa due norme al giorno.
  2. “Shemirat Ha-Lashon”. Opera più ampia dello stesso autore dall’aspetto più etico su come è opportuno gestire il proprio linguaggio, con particolare attenzione al campo del Lashon Ha-R’à. Si conclude in un anno.
  3. “Qitzur Shulchan ‘Aruch”. Opera di Rav Shelomò Ganzfried ז"ל, include un riassunto delle principali norme presenti nello Shulcan ‘Aruch (Orach Chajim e Yorè De’à). Si conclude in un anno. Nonostante principalmente le norme riportate seguono l’uso ashkenazita, è possibile trovare glosse sia sull’opinione più moderna della Mishnàh Beruràh (il cui autore è lo stesso del Chafetz Chajim sopra citato – Rabbenu Yisrael Meir Ha-Kohen ז"ל) o quella di poseqim sefaraditi come il Ben Ish Chai.

Come queste idee se ne possono trovare altre (principalmente in ebraico/inglese/francese), ma ho preferito esplicitarne alcune (parzialmente disponibili in lingua italiana), come buoni possibili proponimenti.



Chatimàh Tovàh

La vigilia di Yom Ha-Kippurim - 3. כפרות Kapparot

Prima di cominciare con questo argomento bisogna ricordare una cosa le Kapparot senza teshuvàh servono a ben poco. Come abbiamo già detto più volte non bisogna confondere il mezzo con il fine. Le kapparot sono un mezzo, non un fine; pertanto è necessario tenere in mente che il fine è quello di fare teshuvàh. L’esempio più eclatante è la kapparàh per eccellenza quella con il pollo, che davanti a noi dovrebbe venire shachtato (e non solo). Lo spettacolo è abbastanza cruento e lo deve essere proprio perchè dobbiamo comprendere che quello che accade al pollo dovrebbe accadere a causa delle conseguenze dei nostri peccati su di noi, ma HQB”H IS”L trattiene i frutti dei nostri peccati per un tempo tale da poterci dare la possibilità di scegliere cosa fare, se riprenderceli oppure eliminarli o meglio ancora trasformali in frutti buoni attraverso la teshuvàh. Ora preferirei non dilungarmi sulla kapparàh col pollo, perchè oltre ad avere diversi problemi halachici sulla quale è necessario stare attenti[2], qui in italia è poco frequente poichè pochi hanno la possibilità di avere questo servizio. Una sola nota sull’argomento: per fare le kapparot con il pollo bisognerebbe avere un shochet che fa la shechittàh del pollo davanti a noi[3]; i giri in sè non servono a molto; il grosso è il vedere ciò che accade. Pertanto la cosa preferibile se non si ha questa possibilità è di eseguire le Kapparot sul denaro.
Come si fanno? Si prende del denaro e li si fa girare sulla testa della persona sulla quale si fa la kapparàh e si dica ciò che c’è stampato sui machazorim. Riporto qui alcune delle formule anche traslitterate:

Per sè stesso:
אלו המעות חליפתי, תרומתי, כפרתי. אלו המעות ינתנו לצדקה ואכנס אני לחיים טובים לשלום
“Elu Hama’ot Chalifatì, Terumatì, Kapparatì, Elu hama’ot innatenu lizdakàh veecanes anì lechajim tovim ulshalom”
Per un altro (uomo):
אלו המעות חליפתך, תרומתך, כפרתך. אלו המעות ינתנו לצדקה ותכנס אתה לחיים טובים לשלום
“Elu Hama’ot Chalifatecha, Terumatecha, Kapparatecha, Elu hama’ot innatenu lizdakàh vetikanes atàh lechajim tovim ulshalom”
Per un altra (donna):
אלו המעות חליפתך, תרומתך, כפרתך. אלו המעות ינתנו לצדקה ותכנסי את לחיים טובים לשלום
“Elu Hama’ot Chalifatech, Terumatech, Kapparatech, Elu hama’ot innatenu lizdakàh vetikanesì at lechajim tovim ulshalom”
Per una donna incinta:
אלו המעות חליפת כם, תרומת כם, כפרת כם. אלו המעות ינתנו לצדקה ותכנסו אתם לחיים טובים לשלום
“Elu Hama’ot Chalifatechem, Terumatechem, Kapparatechem, Elu hama’ot innatenu lizdakàh vetikanesu atem lechajim tovim ulshalom”
Il consiglio naturalmente è sempre quello di utilizzare il machazor, leggendo anche il leshem ychud prima. E’ bene anche pensare semplicemente alle iniziali che ho sottolineato[cfr. BIC 2]. Si ripeta la formula per tre volte e facendo girare i soldi sulla testa ad ogni volta.
[1] Fonti principali MB 605; BIC 2-3; TH1 cap.8.
[2] A questo proposito si veda O.C. 605 e commenti, in particolare MB e il BIC 2-3.
[3] Poichè nella stragrande maggioranza dei casi non si ha questa possibilità, rimando a chi fosse interessato al BIC

giovedì 24 settembre 2009

Note sulla Teffillàh degli ‘Asseret Yemè Teshuvàh


In questi giorni troviamo alcune variazioni rispetto alla teffillàh (sefardita sicuramente, quella ashkenazita non ho verificato) di ogni giorno:

  • ה' הוא הﭏקיםHashem Hu Ha-Eloqim. Si aggiunge a Shacharit, subito prima di Hashem Melech ה' מלך .
  • שיר המעלות ממעמקים קראתיך Shir Ha-Ma’alot Mimma’amaqim Qeraticha. Si aggiunge a shacharit subito dopo ישתבח Ishtabbach, prima del קדיש Qaddish.
  • אבינו מלכנו Avinu Malkenu. Si legge subito dopo la ‘amidàh di Shacharit e di Minchàh. Sulla sua lettura durante Shabbat Qodesh ci sono diversi מנהגים Minhaghim ~ usi; ognuno segua il proprio.

Di qui in seguito vedremo variazioni nella עמידה ‘amidàh, che valgono per tutte le teffillot.Ci sono due variazioni nelle berakhot della ‘amidàh:

  • המלך הקדוש Ha-Melech Ha-Qadosh. Nella terza ברכה berakhàh ~ benedizione, che durante l’anno termina con Ha(K)E-L Ha-Qadosh, si varia e si recita Ha-Melech Ha-Qadosh. Chi se lo fosse dimenticato e avesse già iniziato la berakhàh successiva, deve ritornare all’inizio della ‘amidàh; nel caso se lo fosse ricordato entro un periodo di tempo denominato תוך כדי דיבור “Tokh Kedè Dibbur” ~ Entro una parlata che corrisponde al tempo necessario per dire le parole שלום עליך רבי Shalom ‘Alechà Rabbì[1] allora può variare la conclusione.
  • המלך המשפט Ha-Melech Ha-Mishpat. Nell’undicesima berakhàh, quella di השיבה שופטינו Hashivah Shofetenu che si conclude durante l’anno con מלך אוהב צדקה ומשפט Melech Ohev Tzedaqàh uMishpat ~ Re Amante di Giustizia e Legge, varia la sua conclusione in Ha-Melech Ha-Mishpat ~ Il Re della Legge. Su questa variazione vale la stessa norma riguardo l’essersene ricordato Tokh Kedè Dibbur, ma nel caso se ne sia scordato per più tempo è presente una מחלוקת machloqet ~ Discussione più ampia, il cui nocciolo è[2] se “Ha-Melech Ha-Mishpat” è (a) incluso nella conclusione di tutto l’anno e quindi non è necessario tornare a ridire la berakhàh, ma è solo una norma a priori oppure (b) viene ad escludere una berakhàh più ampia e quindi è necessario tornare a ripetere. La prima opinione è quella del Ramà, Rabbi Moshè Isserlis ז"ל autore delle aggiunte ashkenazite sullo Shulchan ‘Aruch, mentre la seconda è quella di Maran Rabbenu Yossef Qaro ז"ל autore dello Shulchan ‘Aruch. Anche se per gli ashkenaziti di solito la conclusione è come il Ramà e per i sefaraditi come Maran, in questo caso sorge un dubbio che il Ramà abbia ragione e poiché è un dubbio su una questione di ברכות berakhot ~ benedizioni, si applica il כלל Kellal ~ norma generale di ספק ברכות להקל Safeq Berakhot Lehaqel ~ in caso di dubbio di berakhot si facilita, persino contro l’opinione di Maran. In questo caso il dubbio se si applichi questo Kellal è abbastanza ampio, perché dipende dalla spiegazione del motivo della discussione. Pertanto ci sono Poseqim delle ultime generazioni (Acharonim) che discutono se sia necessario seguire l’opinione di Maran ז"ל e così è l’opinione di Rav ‘Ovadiàh Yossef Shalità, oppure quella del Ramà ז"ל e così è l’opinione di Rabbenu Yossef Chajim ז"ל autore del Ben Ish Chai (fine della parashàh di Nitzavim). Ognuno segua quindi il proprio posseq di riferimento.

Oltre alle variazioni ci sono alcune aggiunte da aggiungere poco prima della conclusione della berakhàh in cui si trovano:

  • Zokhrenu LeChajim: nella prima berakhàh (Maghen Avraham).
  • Mi Khamokhàh: nella seconda berakhàh (Mechayè Ha-Metim).
  • Ukhtov LeChajim Tovim: nella diciottesima berakhàh (Modim).
  • Uvsefer Chajim: nella diciannovesima berakhàh (Sim Shalom).

In tutte queste aggiunte nel caso se ne fosse ricordato prima di recitare le parole “Barukh Atta Hashem” relative alla berakhàh stessa torna a recitare l’aggiunta e da lì riprosegue.
Nel caso avesse detto già la parola “Hashem” non può tornare.
C’è chi presenta l’opzione di recitarne parte in un posto differente: l’aggiunta di Mi Khamokhàh essendo lode soltanto è persa sicuramente, ma le altre tre essendo anche richieste è possibile recitarle successivamente: Zochrenu LeChajim nella berakhàh di Shome’a Teffillàh (prima delle parole ומלפניך מלכנו milefanecha Malkenu), e nel caso se ne sia dimenticato l’aggiunga come le altre due aggiunte alla fine della ‘amidàh, prima di “sradicare le gambe” cioè prima di recitare “’Ossè (Ha-)Shalom”.

Ultima variazione nell’‘amidàh, presente solo in questa e non anche nel Qaddish, è la seguente:

  • עושה השלום ‘Ossè Ha-Shalom: al termine della ‘amidàh anziché ‘Ossè Shalom. La spiegazione base di questo cambiamento è che in questi giorni fa il “Shalom” ~ l’armonia, l’equilibrio tra Giudizio e Misericordia per eccellenza, ma c’è chi aggiunge che l’aggiunta della lettera ה He porta a formare il nome di un angelo incaricato a scrivere i meriti di Yisrael. In ogni caso nel caso se lo fosse dimenticato non torna a recitare il versetto.

Chatimàh Tovàh

[1] C’è chi sostiene in base ad alcune versioni in Bava Qamma 74b Shalom ‘Alecha Rabbi UMorì. La conclusione di gran parte dei Poseqim sembra comunque essere come ho scritto nel testo principale. E’ importante notare che comunque è una differenza di qualche istante.
[2] Sulla spiegazione della discussione sono presenti varie spiegazioni. Riporto qui una spiegazione semplificata di ciò che ho sentito da Rav Yehudàh ‘Ades Shalità, Rosh Yeshivàh di Qol Ya’aqov a Bait Vagan, Yerushalaim, nella sua Sichàh all’uscita di Rosh Ha-Shanàh (5770).

La vigilia di Yom Ha-Kippurim - 2. Tachanunim

  • Si usa aumentare le סליחות Selichot, recitando anche il Viddui e la Nefillat Appaim (LeDavid Elechà) se dette prima dell’alba. Ma a Shacharit e Minchàh non si dice il Tachanun, e quindi anche i brani ad essi connessi tali Mizmor “Ya’anecàh H’ Beyom Tzaràh” (tra Ashrè e Uva Letzion) e “Teffillàh LeDavid” (Prima di Bet Ya’akov) (Vedi anche regola di Minchàh e Se’udàh Mafseket).
  • מזמר לתודה “Mizmor Letodà” (dopo Baruch Sheamar) gli ashkenaziti usano non leggerlo poiché secondo la loro opinione si legge al posto del sacrificio del קרבן Qorban ~ sacrificio del Tamid, che in questo giorno non veniva offerto, mentre i sefaraditi continuano a leggerlo come negli altri giorni.
  • C’è chi usa inoltre non recitare אבינו מלכנו “Avinu Malkenu”, ma l’uso della maggior parte dei sefaraditi non è così.
  • Si usa fare l’התרת נדרים “Hattarat Nedarim” ~ scioglimento delle promesse la vigilia di Yom Hakippurim davanti a 3 talmidè chakhamim oppure davanti a 10 ebrei comuni.

mercoledì 23 settembre 2009

Orari Shabbat Shuvà 5770

Orari Shabbat Shuvà
25/26 Settembre '09 – 8 Tishrè 5770

Entrata Ven 25 Sett '09Uscita Sab 26 Sett '09

Milano

18.46

19.55

Roma

18.47

19.50

Firenze

18.52

19.55

Ancona

18.43

19.46

Bologna

18.51

19.54

Genova

19.01

20.04

Napoli

18.40

19.43

Pisa

18.55

19.58

Torino

19.06

20.09

Trieste

18.42

19.45

Venezia

18.47

19.50

Verona

18.53

19.56


Orari tratti dal Lunario ebraico 5770


Shabbat Shalom

La vigilia di Yom Ha-Kippurim - 1. Introduzione

La vigilia di Yom Ha-Kippurim è un giorno incredibilmente denso, poichè ci sono moltissime cose da fare. In sintesi:

  1. סליחות Selichot particolari. La viglia di Yom HaKippurim aumentano, in particolare per gli ashkenaziti.

  2. כפרות Kapparot: anche questo nei prossimi giorni

  3. טבילה Tevillàh: è un ottimo מנהג minhag ~ uso immergersi nel Mikvè in questo giorno. In caso non abbia la possibilità di immergersi nel mikvè è bene fare la doccia con quantità di 9 Kabin corrispondenti a 21,6 litri secondo l’opinione più rigorosa (Chazon Ish) che corrispondono a circa 3 minuti sotto getto massimo. Non è necessario che l’acqua sia fredda. (TH1 10,2). C’è chi usa recitare nel Mikvè il ודוי Viddui ~ Confessione dei peccati. Ai nostri tempi quest’uso è da evitare per vari motivi (per approfondire TH1 10,3). Il BIC riporta che è bene fare le stesse tevillot di Rosh Hashanàh.

  4. Pasti (riassunto molto in breve di TH1 cap. 9):

  • (1) Nel trattato di Berachot 8b viene riportato che chi mangia e beve il nono giorno (di Tishrè, vigilia di Yom Hakippurim) è come se avesse digiunato il 9° e il 10° giorno (di Tishrè). Per questo abbiamo una mizwà direttamente dalla Toràh che consta nell’abbondare nel numero di pasti. Secondo la regola stretta bisogna aumentare il numero di pasti rispetto a quello che è lo standard della persona. Per vari motivi ci sono diversi usi su quanti pasti fare, i più comuni sono 5 o 7 pasti.

  • (2) In ogni caso è vietato digiunare in questo giorno. Ed è bene evitare di lavorare in questo giorno; e anche chi lavora deve sapere che non c’è סימן ברכה siman berachàh ~ benedizione da quel lavoro.

  • (4) Anche le donne sono obbligate ad aumentare il numero di pasti.

  • (5) Si stia inoltre attenti a mangiare cibi leggeri, evitando per esempio uova, latte caldo, aglio, pesci e carne grassa. Anche questi però è possibile però mangiarli la mattina; se possibile è consigliato mangiare un pasto a base di pesce nelle ore mattutine.

  1. מלקויות Minchàh (TH1 10,5): si prega Minchàh ancora in pieno giorno, prima della סעודה מפסקת Se’udàh Mafseket ~ (n.l.) pasto prima del digiuno. Nella תפילה Teffillàh ~ preghiera di Minchàh si dice il Viddui alla fine dell’amidàh, e si usano fare altre aggiunte, come stampato nei machazorim.

  2. מלקויות Malkuiot [O.C. 607:6 e MB ivi]: è un buon uso, dopo minchàh, emulare le 39 frustate che si ricevevano nel caso in cui una persona fosse stata trovata colpevole di uno dei peccati per la quale si è passibili di frustate. Si usi per questa pratica la punta di una normale cintura (non la parte ferrata) e se la faccia battere leggermente a torso nudo come espiazione di peccati e ricordo che in teoria avrebbe potuto dover subire questa pratica in modo più “completo”. Il Ramà riporta che il frustato reciti il viddui sottovoce, mentre il frustante recutu per 3 volte il versetto “Vehu Rachum” che è composto da 13 parole.
  3. סעודה מפסקת Se’udàh Mafseket: i chakhamim ZZ”L hanno istituito la lettura del Viddui prima della Se’udàh Mafseket ~ (n.l.) pasto prima del digiuno, affinchè chas veshalom si evitino situazioni spiacevoli [cfr. MB 607:1]. In tale pasto c’è chi usa intingere il pane nello zucchero, ma in ogni caso è bene che lo intinga anche nel sale precedentemente come nel resto dell’anno [BIC 4].

  4. תוספת יום הכפוריםTossefet Yom Hakippurim: E’ necessario terminare il pasto prima del tramonto, poiché c’è una mizwàh della Toràh di aggiungere מחול על הקודש dal Chol ‘al haqodesh ~ (n.l.) profano al sacro, cioè accettare su di sé la festività prima che effettivamente inizi. Anche le donne hanno questo precetto da compiere. E in questa תוספת tossefet ~ aggiunta (di tempo) si applicano tutte le regole di Yom Hakippurim [TH1 10,6 & O.C. 608:2]. Se ha accettato su di sé la tossefet solo con il pensiero ancora in pieno giorno e ci ha ripensato, può mangiare fino a quando non lo accetta esplicitamente (TH1 10,7).

martedì 22 settembre 2009

Come posso chiedere scusa?

Allo scopo di esplicare questo tema lo Shulchan ‘Aruch ci dedica un intero סימן siman ~ n.l. capitolo il 606. Per chiedere מחילה mechilàh[1] ~ n.l. scusa non è necessario per forza essere dinnanzi alla persona, ma è possibile anche farlo con qualsiasi mezzo “lecito” di comunicazione, tale telefono, fax, e-mail, lettera. Spesso e volentieri questi ultimi sono anche meglio, specie se la causa della richiesta è pesante, poiché una persona può pensarci meglio prima di rispondere in malo modo; anzi, ci può ripensare, e a freddo, scrivere una risposta. Se frontale, diminuisce la possibilità di rispondere a freddo; nonostante ciò solitamente, se presente la possibilità è meglio la richiesta di scusa frontale. E’ permesso pure scusarsi attraverso un inviato, anche a priori se la persona è molto distante e pertanto difficile da raggiungere. Chiaramente tutto ciò dipende da persona a persona, da caso a caso.
Cosa che invece non fa uscire dall’obbligo è una richiesta generale ad un pubblico [MB 606:3] nel caso ci siano peccati particolari, è bensì necessario andare a chiedere scusa personalmente; un esempio di peccato particolare commesso verso una persona è spesso (purtroppo) il לשון הרע lashon har’à ~ cattiva lingua che (abbastanza in generale) consiste nel dire qualcosa di male su una persona anche se vera[2], o anche dire una cosa positiva davanti ad una persona che per qualche motivo la considera negativa oppure viene spinto da questa a dire qualcos’altro di male su tale persona.
[O.C. 606 e MB ivi] Nel caso la persona non voglia perdonarlo alla prima richiesta, è necessario tornare presso di lui per almeno 3 volte, ogni volta con un modo nuovo per cercare d’indurlo a perdonarlo, ogni volta accompagnato da 3 persone. Se dopo questi tentativi ancora non lo vuole perdonare, se si tratta di una persona che gli ha insegnato Toràh Haqqedoshàh, in tal caso deve proseguire a chiedere perdono. In caso contrario può convocare 10 persone ebree (al fine di rendere la cosa pubblica, poichè ogni cosa detta dinnanzi a 10 persone diviene pubblica automaticamente) e dichiarare dinnanzi a loro che lui è andato a chiedere perdono, ma questo non è stato accettato. Il Ramà riporta che è bene perdonare con cuore integro poichè bisogna ricordare che come noi ci comportiamo nei confronti del prossimo così HQB”H IS”L si comporta con noi. C’è un’esclusione: nel caso si sia fatta un’offesa (anche non dinnanzi a lui) che consista nel dire un difetto (solitamente famigliare) che non ha, per esempio se lo ha chiamato mamzer ~ figlio illegittimo. La MB [11] dice che il motivo è che anche se lo perdona comunque il danno è fatto e prima che venga ristabilita la sua reputazione può passare anche molto tempo, se non mai. Conclude però che è un comportamento “umile” perdonare comunque.
Se chas veshalom si è recato un torto presso una persona che è defunta bisognerebbe andare presso la sua tomba con 10 persone e chiedere scusa esplicitamente dinnanzi loro. Chiaramente un cohen non può entrare in un cimitero, e segua la stessa procedura di una persona che abita lontano dal cimitero: invii un inviato che davanti a 10 persone faccia la stessa procedura a nome del “colpevole”.
L’uso è che quando viene chiesto scusa, si risponda se si vuole perdonare מחול מחול מחול “machul, machul, machul” ~ n.l. “cancellata (la colpa nei miei confronti), cancellata, cancellata”.

[1] Cancellazione probabilmente è una traduzione più letterale, ma in italiano rende meno l’idea; s’intende cancellazione della colpa nei suoi confronti.
[2] Nel caso sia falsa è un ‘averàh peggiore, si chiama “Motzì shem r’a” מוציא שם רע

lunedì 21 settembre 2009

צום גדלי' Tzom Ghedaliàh

Oggi 3 Tishrè (nel 5770 - lun 21 set '09) è il giorno di digiuno pubblico destinato a ricordare la morte di Ghedaliàh, governatore ebreo imposto sulla terra d'Israel dal governo babilonese, che è stato ucciso a tradimento il giorno di Rosh HaShanàh, poichè è stato sospettato di imporre di sua iniziativa pressioni sul popolo.
Si è verificato dopo la sua morte che invece faceva il contrario, facilitava dalle vessazioni babilonesi.
Si digiuna in questo giorno, subito dopo Rosh HaShanàh, poichè il giorno di Rosh HaShanàh non si digiunano digiuni pubblici essendo un giorno di Yom Tov.
E' stato fissato come digiuno pubblico per ricordare a tutti che la morte degli tzaddiqim è paragonabile alla distruzione del Bet HaMiqdash תובב"א. [Tur Orach Chajim 549]
Questa è la sintesi estrema delle motivazioni del digiuno; il digiuno parte dall'alba fino all'uscita delle stelle; nonostante ciò chi sia andato a dormire la notte ha il divieto di mangiare dall'ora in cui si alza.
E' possibile però preservarsi il diritto di mangiare fino all'alba ponendo un תנאי tenai - condizione, cioè dicendo prima di andare a dormire che nel caso ci si svegli prima dell'alba si vuole avere la possibilità di mangiare e bere.
Sul bere acqua anche senza tenai prima dell'alba il Ramà facilita agli ashkenaziti.
Altre norme inerenti al תענית ציבור ta'anit tzibbur - digiuno pubblico sono stati già pubblicati, ed è possibile cercarli con l'etichetta "Ta'anit".

venerdì 18 settembre 2009

Orari Tzom Ghedaliàh 5770

Orari Tzom Ghedaliàh 5770
Lun 21 Settembre '09 – 3 Tishrè 5770

Entrata

Uscita

Milano

5.42

19.59

Roma

5.43

19.52

Firenze

5.47

19.47

Ancona

5.38

19.48

Bologna

5.47

19.57

Genova

5.56

20.06

Livorno

5.51

20.01

Napoli

5.36

19.44

Pisa

5.51

20.00

Torino

6.01

20.12

Trieste

5.37

19.47

Venezia

5.43

19.53

Verona

5.48

19.58



Orari tratti dal Lunario ebraico 5770

Shabbat Shalom

תחל שנה וברכותה Tachel Shanàh uVirkoteha

עשרת ימי תשובה ‘Asseret Yemè Teshuvàh

Gli ‘asseret Yemè Teshuvàh עשרת ימי תשובה ~ dieci giorni penitenziali sono i 10 giorni che intercorrono tra Rosh Ha-Shanàh e Yom Ha-Kippurim (rispettivamente l’1-2 di Tishrè e il 10 di Tishrè).
Sono chiamati in questo modo per un motivo molto semplice.
Questo periodo, nel caso in cui non si sia fatto ancora Teshuvàh per eventuali peccati commessi, è quello maggiormente indicato, poichè HQB"H IS"L facilita il processo.
Questo non significa che solo in tali giorni è possibile fare teshuvàh; al contrario significa che ogni momento è idoneo a questa prassi, ma che ci sono tali giorni per risvegliarci su tale argomento.
Sappiamo che nei giorni di Rosh Ha-Shanàh il mondo e i suoi abitanti vengono giudicati per tutto l’anno successivo, e la prima scadenza del giudizio, il giorno della חתימה chatimàh ~ n.l. “sigillo / conferma”, è il giorno di Yom Ha-Kippurim.
In questi giorni tra le due festività abbiamo la possibilità, grazie alla forza della תשובה Teshuvàh ~ ritorno verso HQB”H, di rompere eventuali cattivi decreti che sono stati stabiliti relativamente il nostro futuro dell’anno a venire.
Per questo motivo sono anche conosciuti come Yamim Noraim ימים נוראים ~ giorni terribili: in tali giorni si ha la possibilità di sconvolgere tutto ciò che accadrà nell’anno successivo, nel bene e nel meglio.
In מסכת massechet ~ trattato di Rosh Ha-Shanàh si spiega che ci sono 3 categorie di persone: (1) gli צדיקים גמורים tzaddikim ghemurim ~ n.l. i giusti “fino all’ultimo”, (2) i רשעים גמורים resha’im ghemurim ~ n.l. i malvagi “fino all’ultimo” e (3) i בינונים benonim ~ “medi”.
Le prime due categorie vengono giudicate e confermate immediatamente il giorno di Rosh Ha-Shanàh, in base alla loro posizione. La terza categoria, alla quale appartiene gran parte dell’umanità, viene giudicata a Rosh Ha-Shanàh anch’essa, ma gli viene dato un “secondo appello” a Yom Ha-Kippurim, entro il quale hanno la possibilità di dimostrare che il loro atteggiamento è cambiato.
Il Rambam nelle Hilchot De’ot spiega che lo צדיק tzaddik ~ n.l. giusto s’identifica come un individuo che ha più mizwot che עברות ‘averot ~ trasgressioni, mentre il רשע rash’a ~ malvagio è colui che ha più ‘averot che mizwot, i benonim invece hanno le due categorie uguali. In tal caso ci si può chiedere com’è possibile che siano uguali?
Bisogna quindi sapere che il “conto” divino del valore delle singole mizwot e delle singole ‘averot, non è pubblicamente conosciuto, ma varia da persona a persona, a seconda della difficoltà che una persona ha a compiere determinate azioni, in base a quello che ha la potenzialità di fare. Per fare un esempio pratico: c’è la mitzwàh del ma’asser cioè di dare una decima dei propri guadagni a talmidè chakhamim e yeshivot [Non solo, in genere a fine di mitzwàh, ma bisogna sapere cosa rientra in questa categoria, poiché non con tutte le mizwot si applica il principio. In questi due casi succitati, sicuramente si è compiuto.]. Se una persona guadagna 1.000 e dà 100 è sicuramente preferibile di chi guadagna 10.000 e dà 900, nonostante quantitativamente abbia dato di più. Il problema maggiore sta nello stabilire in questo caso quanto sia il “guadagno”, poiché non è semplice che una persona comprenda a fondo fino a che punto possa arrivare. Singolarmente abbiamo delle potenzialità che sono straordinarie, che spesso non sappiamo neanche riconoscere, semplicemente perché trascurate o, peggio, perché addirittura considerati come difetti dalla società che ci circonda, cosa sempre più frequente.
Un esempio: secondo la Toràh HaQedoshàh è un ottimo atteggiamento l’accettare il giudizio Divino che ha provocato un torto nei suoi confronti come espiazione delle sue colpe [nel caso in cui ovviamente la cosa non provochi חילול השם chillul hashem - n.l. sconsacrazione del nome Divino; in tal caso è vietato stare in silenzio, ma persino in condizioni particolarmente scomode è necessario rispondere.]; al contrario presso la società che ci circonda, quando si subisce un torto è bene arrabbiarsi per i torti, ribellarsi, fare causa, fare il possibile per rendere nota la questione a tutti i (non) interessati.
In particolare nell’ambiente in cui ci troviamo per comprendere a fondo come comportarci è necessario sapere come è bene comportarci; ma questo non basta: dobbiamo capire anche il perché è meglio tale comportamento. Questo ci viene insegnato in particolare nei libri di Mussar, termine solitamente tradotto abbastanza approssimativamente come etica.
L’applicazione di questi insegnamenti indubbiamente ci porta a fare Teshuvàh, poiché comprendiamo come e perché è meglio comportarci “bene”, secondo le regole di HQB”H IS”L, e di conseguenza le applichiamo.
In particolare in questo periodo è bene aumentare lo studio di questi testi rispetto all’obbligo vigente nel resto dell’anno di almeno una decina di minuti. Consigliato particolarmente dal Rosh è l’Iggheret ha-Teshuvàh di Rabbenu Yonàh di Girona.

E’ necessario stare molto attenti alle proprie azioni, ricordando che ogni giorno di questa settimana (da צום tzom ~ digiuno di Ghedaliàh alla vigilia di Yom Ha-Kippurim) ha la possibilità di sistemare tutti i corrispondenti giorni della settimana dell’anno.

E’ bene aggiungere Teffillot e Tachanunim in questi giorni, in particolare sotto forma di Selichot.

La ברכת הלבנה birkat HaLevanàh ~ benedizione alla luna (nuova) è bene farla dopo Yom Ha-Kippurim, anche se c’è chi usa farla durante questi giorni. C’è su cosa appoggiarsi anche per questo uso.

In questi giorni è bene stare attenti ad applicare le mizwot in maniera più rigorosa; in particolare i nostri chakhamim Z”L hanno stabilito il divieto assoluto di mangiare in questi giorni pane prodotto da גוים gojim ~ n.l. non ebrei, nonostante durante l’anno ci siano delle facilitazioni, a condizione necessaria e non sufficiente che gli ingredienti utilizzati siano totalmente kasher e che non ci siano problemi nell’utilizzo del forno che può essere utilizzato contemporaneamente per alimenti non kasher. In questi giorni è possibile mangiare al minimo afiat yisrael cioè pane prodotto da non ebrei nella quale degli ebrei hanno partecipato alla procedura di cottura. Questo a posteriori, a priori bisognerebbe farlo fare da ebrei.

[1] Fonti sull’argomento sono principalmente: Torat Hamo’adim “Yamim Noraim” = TH1; (Shulchan Aruch volume) Orach Chajim = O.C., (volume) Yorè De’a = YD; Mishnàh Beruràh = MB.

giovedì 17 settembre 2009

Rosh Ha-Shanàh - 4b. Suono dello Shofar (quando cade di Shabbat Qodesh)

Le norme dello suono dello shofar sono molte e qui si desidera trattare solo le regole dal punto di vista del pubblico; quest’anno (5770) poiché il primo giorno di Rosh Ha-Shanàh cade a Shabbath Qodesh, il primo giorno i chakhamim hanno stabilito che non si possa suonare lo Shofar. I motivi sono diversi e abbastanza profondi; bisogna sapere che in generale, poiché non c’è lo shofar a suonare, sono la teffillàh congiunta all’osservanza delle regole di shabbath qodesh che fanno il suo “lavoro”.
  • E’una מצות עשה Mitzwat ‘Asè ~ (non lett.) precetto della Toràh sentire il suono dello shofar per tre volte durante Rosh Ha-Shanàh. A causa di un dubbio sulla definizione di תרועה Teru’a ~ (n.l.) suono riportata nella Toràh suoniamo diverse combinazioni, ognuna per tre volte [TH 5,1].
  • E’ necessario pertanto stare molto attenti durante l’esecuzione del suono dello Shofar e concentrarvisi, per poter uscire dall’obbligo del precetto [TH 5,2; 5,20]. Bisogna porre particolare attenzione poiché bisogna sentire i suoni dall’inizio alla fine per poter uscire d’obbligo, indipendentemente dalla loro lunghezza.
  • Dal pronunciarsi della benedizione fino alla fine di tutte le esecuzioni dello shofar è necessario stare in silenzio, altrimenti si provoca הפסק hefseq ~ interruzione, e si rischia di non uscire d’obbligo [TH 5, 9-12]. Per questo motivo è necessario non rispondere ברוך הוא וברוך שמו“Baruch Hu uvaruch Shemò” allaברכה berakhàh ~ benedizione del בעל תוקע ba’al toqe’a ~ esecutore del suono dello shofar. Le esecuzioni dello shofar partono da quelle dopo la berakhàh fino ad Alenu Leshabbeach (fine della Teffillàh)
  • E’ vietato mangiare un pasto a base di pane o un quantità maggiore di kabeitzàh (circa 56 grammi) di mezonot (dolci ad esempio) o prima del suono dello Shofar. E’ permesso però mangiare frutta e verdura in quantità anche maggiori a kabeitzàh, e tanto più acqua, the e caffè [TH 5,21]. Naturalmente per mangiare dopo Shacharit (esattamente come a Shabbath Qodesh) è obbligatorio recitare il Qiddush.

תחל שנה וברכותה Tachel Shanàh uVirkoteha

La vigilia di Rosh Ha-Shanàh – Conclusione

La vigilia di Rosh Ha-Shanàh è l’ultimo giorno dell’anno.
E’ risaputo che in base alla fine tutto l’operato viene giudicato.
Abbiamo 24 ore per cercare di sistemare, sebbene solo in modo parziale, tutto ciò che abbiamo fatto in quest’ultimo anno, e mostrare ad HQB”H almeno la buona volontà, nel tentativo di cambiare, di renderci migliori, di avvicinarci di più a Lui e alla Sua Toràh.
In queste ultime 24 cerchiamo di sfruttare gli ultimi pasti, cercando di fare le berakhot, sia prima che dopo, come si deve, con calma e secondo la halachàh.
Cerchiamo di fare con concentrazione adeguata le ultime teffillot dell’anno.
NE MANCANO SOLO 3 oramai.
E tutto viene giudicato da quelle.
Se anche abbiamo sbagliato, siamo caduti, dimostriamo in queste ultime ore che manifestiamo la voglia di rialzarci, ricordando che quello che vuole HQB”H è principalmente che facciamo almeno un piccolo passo verso di Lui, avvicinandoci.
Come si fa?
Non solo pensandolo, ma facendo seguire al pensiero l’azione.
Negli ultimi articoli abbiamo illustrato alcuni usi e regole relativi quest’ultime ore…
Cerchiamo di sfruttarle al meglio!

לשנה טובה נכתב ונחתם
LeShanàh Tovàh Nikkatev Venechatem
In breve riassumo alcuni degli articoli precedenti riguardo ad oggi - ricordarsi di purificarsi (miqweh o doccia), fare teffillàh come si deve, aumentare lo studio al posto del digiuno.

mercoledì 16 settembre 2009

Orari Rosh Ha-Shanàh 5770


Orari Rosh Ha-Shanàh 5770
18/20 Settembre '09– 1/2 Tishrè 5770

Entrata Shabbat Qodesh e Rosh Ha-Shanàh - Ven 18 Sett

Accensione lumi secondo giorno -Sab 19 Sett - non prima delle

Uscita secondo giorno - Dom 20 Sett

Milano

18.59

20.10

20.08

Roma

18.59

20.02

20.00

Firenze

19.05

20.08

20.06

Ancona

18.56

19.59

19.57

Bologna

19.04

20.08

20.06

Genova

19.14

20.17

20.15

Livorno

19.08

Non disponibile-

20.10

Napoli

18.52

19.55

19.53

Pisa

19.08

20.11

20.09

Torino

19.19

20.22

20.21

Trieste

18.55

19.58

19.56

Venezia

19.01

20.04

20.02

Verona

19.06

20.09

20.07



Orari tratti dal Lunario ebraico 5770


Il primo giorno si accenda entro l’ora indicata .
Il secondo giorno non prima dell’orario indicato.
Dato che è vietato creare un fuoco nuovo durante Rosh Ha-shanàh,è necessario per accendere il secondo giorno far passare il fuoco da un fuoco acceso in precedenza. Pertanto si utilizzi il lume acceso prima dell’entrata del primo giorno che duri quindi minimo 26 ore di fila.
Quando si passa il fuoco si stia attenti a non spegnere la candela con cui si effettua il passaggio del fuoco, ma lo si lasci spegnere da solo (per esempio: ponendolo su carta argentata)

Shabbat Shalom

תחל שנה וברכותה Tachel Shanàh uVirkoteha

Rosh Ha-Shanàh - 5. תשליך Tashlich

Il tashlich è uno di quei minhaghim che è entrato come regola fissa nell’ambito di tutto Israel. Il Maharil, tra le fonti originarie di questo uso, lo collega ad un midrash relativo all’ עקדת יצחק“‘Aqedat Yizchaq” ~ legatura di Yizchak אע"ה, poiché durante il tragitto per arrivare a destinazione, sul monte Moriàh, ci sono state diverse prove, c’è stato il salvarsi da una sorgente d’acqua creata apposta sul cammino, che li poteva annegare (MB 583,8). Dopo Minchàh del primo giorno si usa andare presso una fonte di acqua corrente, se fosse possibile fuori città, per dire il “Tashlich”, il cui testo è riportato nei Machazorim. Tutto ciò a priori; se però si è stati impossibilitati si reciti il secondo giorno dopo Mussaf.
Quando il primo giorno di Rosh Ha-Shanàh cade di Shabbath Qodesh, come in quest'anno (5770), c’è chi usa recitarlo il secondo giorno per svariati motivi, ma per i sefaraditi si recita in ogni caso il primo giorno [BIC 12].
C’è da segnalare che le donne sono esenti dal dire il Tashlich, anzi è meglio che non lo dicano per nulla [TH1 3,21], in particolare secondo la Qabbalàh, ma non solo.
C’è l’uso di scuotere parte dell’abito superiore quando si legge “vetashlich bimzulot yam” durante la lettura di “Mi ‘-l kamochàh” [Toràh Lishmàh 31].

תחל שנה וברכותה Tachel Shanàh uVirkoteha

martedì 15 settembre 2009

Rosh Ha-Shanàh - 3. Usi e regole varie

  • C’è chi usa leggere il libro dei תהילים Tehillim ~ Salmi integralmente per due volte nel corso dei due giorni di Rosh Ha-Shanàh, poiché il numero dei capitoli di cui è costituito il libro è 150. 150 x 2 = 300 e sappiamo che 300 è anche la גמטריא ghematria ~ valore numerico della parola כפר Kapper ~ espia. In base al Pellè Yo’etz, è meglio leggere meno Tehillim comprendendo ciò che si legge piuttosto che tutti senza comprenderli. In ogni caso sia che uno faccia di più che di meno, la cosa fondamentale è che lo faccia לשם שמים Leshem Shamajim ~ (n.l.) con l’intenzione di aumentare la gloria di HQB”H IS”L.
  • In base allo Zohar Haqqadosh succitato, bisogna evitare di ricordare i peccati durante Rosh Ha-Shanàh affinché non sia Chas Veshalom, un’autodenuncia. In particolare quando si legge la formula di richiesta prima dei Tehillim, si eviti la lettura delle parole מחל וסלח לעונותינו. [BIC 13].
  • Non si dorma durante le ore diurne di Rosh Ha-Shanàh, ed è necessario stare anche attenti a svegliarsi prima dell’alba. Se si è costretti a dormire per qualche motivo, si cerchi di farlo dopo Chatzot ~ metà delle ore diurne [BIC 11]. Attenzione: una persona che sta senza fare nulla a perdere tempo o peggio a parlare di cose vane è considerato come un dormiente [MB 583,9]
  • Si stia attenti a non incollerirsi, poiché oltre alla gravità del peccato che si compie incollerendosi, se capita durante Rosh Ha-Shanàh non è un buon segno per l’anno. In particolare stia attenta la donna a preparare tutto già in precedenza, cosicché non ci sia motivo di litigio, e anche se ci fosse, ogni singolo deve cercare di trattenersi e sopporti con pazienza, in particolare durante Rosh Ha-Shanàh [BIC 6].
  • Le regole relative alla Teffillàh meriterebbero una sezione a sé. Di conseguenza non verranno qui trattate, ma si lascia lo studio al lettore. Si fa solo notare che la teffillàh è una delle forme più alte di comunicazione diretta con HQB”H IS”L, e solitamente, una persona che vuole parlare con una persona importante si prepara prima, tanto più se dobbiamo farlo davanti ad HQB”H IS”L.


תחל שנה וברכותה Tachel Shanàh uVirkoteha

lunedì 14 settembre 2009

Rosh Ha-Shanàh - 2. Il Seder

Gli usi in questo campo sono molteplici, e non siamo venuti Chas veshalom a cambiarli.
In base a Horayot 12a si usa mangiare determinati cibi chiamati סמנים “simanim” ~ segni come buon augurio per l’anno che viene. Prima di ogni cibo si usa recitare una preghiera legata alle particolarità del cibo stesso. Ci sono però delle linee generali valide per qualunque uso:
  • E’ preferibile fare la נטילת ידים Nettillat Yadajim ~ lavaggio delle mani e la ברכת המוציא birkat Hamotzì ~ benedizione sul pane, prima di cominciare a mangiare i “simanim” cosicché da non entrare in situazione di dubbio relativo a berakhot invano. In tal caso non si benedica sui simanim, ma si faccia direttamente lo Yehi Ratzon relativo. Se una persona non ha un uso certo relativamente all’ordine è preferibile che adotti questo. Anche in questo caso, durante il pasto deve recitare בורא פרי העץ “borè perì ha’etz” prima di mangiare il primo frutto, che di solito è il dattero [TH 4,2].
  • In un luogo ove ci sia un מנהג minhag ~ uso conosciuto nella quale si mangiano i simanim prima della nettillàh è necessario fare la ברכה berakhàh ~ benedizione iniziale sui simanim. In questo caso si stia attenti prima a fare la berakhàh sul cibo, mangiare, e poi tornare a mangiare dopo aver recitato lo yehi ratzon sul secondo assaggio. Si ricorda che per l’ordine delle berakhot si benedice prima su un frutto (borè perì ha’etz) e poi su una “verdura” (borè perì haadamàh).
  • Lo Yehi Ratzon si fa ricordando il nome di HQB”H e non dicendo semplicemente “Hashem” [TH1 4,2], ed è bene rispondere Amen dopo lo Yehi Ratzon altrui, anche se non intende uscire dall’obbligo della recitazione dello stesso.
  • Relativamente allo yehi ratzon sulla mela non si dica alla fine כדבש “kidvash” ~ come il miele, poiché la formula “più dolce del miele” è ricordata sul giudizio divino [TH1 4,2].
  • Nello Zohar HaQadosh c’è scritto che non bisogna ricordare i propri peccati a Rosh Ha-Shanàh. Bisogna pertanto stare attenti a non ricordarli esplicitamente; per questo non si recita il tachanun in questo giorno [BIC 13]. Lo riporto in questa sezione poiché ci sono molti che usano mangiare il polmone tra i simanim e ci sono versioni errate in base a questo principio dello yehi ratzon שתהיו חטאותינו קלות כראה “sheyhu chatotenu kallot karea” ~ “che i nostri peccati siano leggeri come i polmoni”; da preferire invece la formula ראה נא בענינו וריבה ריבהו ומהר לגאולינו גאולה שלמה למען שמך. יר"מ ה"א ו"א שתאיר עינינו במאור תורתך “Ree na be‘onienu verivah rivenu umaher legaolenu gheullàh shellemàh lema’an shemecha. Yehi Ratzon Milefanechàh H’ Eloqenu veEloqè Avotenu Shetair ‘enenu bimeor toratecha” ~ n.l. “Osserva la nostra condizione misera, e combatti le nostre battaglie, e affrettati a portare la redenzione, una gheullàh ~ redenzione completa affinchè il Tuo Nome (sia in Gloria). Sia la volontà davanti a Te HQB”H IS”L che illumina i nostri occhi con la luce della Tua Toràh.” [KHS 583:15].
  • Si stia molto attenti al controllo di tutta la frutta che non contenga vermi chas veshalom, poiché per ogni verme si trasgrediscono 5 divieti [Makkot 16b].
  • C’è chi usa fare il seder anche durante il giorno [Mattè Efraim citato in BIC fine 4].
  • Poiché ciò che si mangia a Rosh Ha-Shanàh è di auspicio per tutto l’anno si evita di mangiare frutta acerba, cibi con aceto [BIC 6], acidi come il limone, amari [KHS 583:18], piccanti o pepati [TH1 4,2; PT 583:8]. Ciò vale anche per chi è abituato a mangiarli, persino se gli piacciono in particolar modo. C’è inoltre l’uso di evitare di mangiare noci poiché la ghematria (valore numerico) di Egoz אגוז ~ noce è la stessa di chet חטא~ peccato [Ramà 583:2]. [Chi ha fatto i conti ha trovato che Egoz vale 17, mentre chet 18, ma è dovuto al fatto per cui spesso si conta anche la parola stessa, e quindi il 17 aggiunge 1 della parola e arriva a 18. Questo procedimento è chiamato Kollel כולל]
  • In ogni caso è bene avere del sale sul tavolo come per il resto dell’anno e prima d’intingere la fetta di hamotzì nel miele o nello zucchero (a seconda degli usi), s’intinga nel sale come durante il resto dell’anno; ciò poiché il miele e lo zucchero sono aggiunte dagli usi, ma non vengono a sostituire la regola [KHS 583:4, ע"ע Toràh Lishmàh 500].


תחל שנה וברכותה Tachel Shanàh uVirkoteha

domenica 13 settembre 2009

Rosh Ha-Shanàh - 1. קידוש Il Qiddush

Il Qiddush è come sempre una parte molto importante della festa; come dice la parola è una “santificazione” [La traduzione non la più idonea, ma è quella che va per la maggiore. La parola Qiddush viene da Qadesh, “rendi distinto”.]. Poiché è in particolare il primo Qiddush dell’anno c’è chi usa fare questioni particolari: Rabbenu Yossef Chajim ZZ”L, nel Ben Ish Chai [BIC 7] riporta che è bene sedersi sopra il proprio letto e recitare una particolare formula di buon auspicio prima di recitare il Qiddush. Questa formula è ora possibile trovarla nell’articolo apposta.
  • שהחיינו Sheechejanu. Ambedue le sere si pronunci la benedizione di Sheechejanu nel Qiddush. E’ bene lasciare se è possibile, un frutto o un abito nuovo per la seconda sera sulla quale deve fare la benedizione di Sheechejanu, e averlo dinnanzi a sé durante la berakhàh. [BIC 8].
  • Studio a tavola. Oltre al consueto devar toràh a tavola è bene leggere sul tavolo le mishnayot del trattato di Rosh Ha-Shanàh e il brano dello Zohar HaQadosh stampati nei machazorim [BIC 8].
  • Havdalàh quando cade di Motzaè Shabbat. La seconda sera, poiché quest’anno (5770) capita all’uscita di Shabbath Qodesh, si segue questo ordine, come stampato nei machazorim: יקנה"ז che è l’acronimo di יין Yain – benedizione sul vino;קידוש Qiddush; נר Ner – la candela della havdalàh “borè meorè haesh” sulla candela accesa il giorno precedente;הבדלה Havdalàh – e si dica “hamavdil ben qodesh leqodesh”;זמן Zeman – la berakhàh di Sheechejianu. Chiaramente dopo la havdalàh è vietato spegnere il lume, poiché il solo permesso è quello di passare da un fuoco acceso (per cucinare oppure per accendere le candele necessarie per il חג chag ~ festività), ma non di spegnere.


תחל שנה וברכותה Tachel Shanàh uVirkoteha

Rosh Ha-Shanàh - 1b. Qiddush secondo il Ben Ish Chai

Introduzione
Il Ben Ish Chai nella parashàh di Nizzavim (regola 7) riporta una formula particolare che è bene leggere prima del Qiddush di entrambe le sere di Rosh Ha-Shanàh.
Viene qui riprodotto per facilitare la lettura di coloro che vogliano, beli neder (senza promessa), seguire questo uso.

Come Procedere - istruzioni per l'uso
Prima del Qiddush ci si segga sul letto già rifatto in precedenza e si dica la Petichat Eliahu Zachur Latov (trovabile nei siddurim, solitamente stampata prima di Shacharit) fino a “Qum Rabbì Shim’on veitchadeshun etc.” escluso. Poiché è parte dello Zohar HaQadosh [Tikkunè HaZohar 17] anche se si erra nella lettura non è un problema, e vale come studio, come riportato dal Maghen Avraham.
Successivamente legga i seguenti versetti che si trovano in Bereshit 6,8 (per 12 volte); ivi 26,12 (per 12 volte); Tehillim 36,10 (per 10 volte); ivi 97,11(per 17 volte); Shemuel A 25,6 (per 10 volte). Poi si dica Tachel Shanaàh Uvirkoteha e dica il Qiddush al suo posto.
[in un anno me'ubbar, cioè di 13 mesi, anzichè ripetere per 12 volte si ripete per 13]

Come Procedere - in pratica
Per facilitare la questione abbiamo riportato il testo qui sotto – le parti in parentesi non si leggano.

פתח אליהו הנביא זכור לטוב ואמר. רבון עלמין דאנת הוא חד ולא בחשבן. אנת הוא עלאה על כל עלאין סתימא על כל סתימין, לית מחשבה תפיסא בך כלל. אנת הוא דאפיקת עשר תקונין, וקרינן לון עשר ספירן, לאנהגא בהון עלמין סתימין דלא אתגלין, ועלמין דאתגלין, ובהון אתכסיאת (נ"א אתכסייא) מבני נשא, ואנת הוא דקשיר לון ומיחד לון. ובגין דאנת מלגאו, כל מאן דאפריש חד מן חבריה מאלין עשר, אתחשיב ליה כאלו אפריש בך. ואלין עשר ספירן, אינון אזלין כסדרן, חד אריך וחד קצר וחד בינוני, ואנת הוא דאנהיג לון, ולית מאן דאנהיג לך לא לעילא ולא לתתא ולא מכל סטרא. לבושין תקינת לון, דמניהו פרחין נשמתין לבני (נ"א דבני) נשא, וכמה גופין תקינת לון דאתקריאו גופא לגבי לבושין דמכסין עליהון, ואתקריאו בתקונא דא, חסד דרועא ימינא. גבורה דרועא שמאלא, תפארת גופא, נצח והוד תרין שוקין, ויסוד סיומא דגופא אות ברית קדש, מלכות פה. תורה שבעל פה קרינן ליה. חכמה מוחא איהו מחשבה מלגו. בינה לבא ובה הלב מבין. ועל אלין תרין כתיב (דברים כ"ט כ"ח) הנסתרות ליי' אלקינו. כתר עליון איהו כתר מלכות, ועליה אתמר (ישעיה מ"ו י (מגיד מראשית אחרית, ואיהו קרקפתא דתפלי (נ"א קרקפתא דלא מנח תפלי), מלגו איהו יו"ד ק"א וא"ו ק"א דאיהו ארח אצילות, איהו שקיו דאילנא בדרועוי וענפוי (נ"א ואנפוי,( כמיא דאשקי לאילנא ואתרבי בההוא שקיו. רבון העולמים אנת הוא עלת העלות סבת הסבות דאשקי לאילנא בההוא נביעו, וההוא נביעו איהו כנשמתא לגופא דאיהו חיים לגופא, ובך לית דמיון ולית דיוקנא מכל מה דלגו ולבר. ובראת שמיא וארעא, ואפיקת מנהון שמשא וסיהרא וככביא ומזלי, ובארעא אלנין ודשאין וגנתא דעדן (ועשבין) וחיון ועופין ונונין ובני נשא, לאשתמודעא בהון עלאין, ואיך יתנהגון בהון עלאין ותתאין, ואיך אשתמודעאן מעלאי ותתאי, ולית בך דידע כלל] דף יז/ב[ ובר מינך לית יחידא (ס"א יחודא) בעלאי ותתאי, ואנת אשתמודע אדון על כלא, וכל ספירן כל חד אית ליה שם ידיע, ובהון אתקריאו מלאכיא, ואנת לית לך שם ידיע, דאנת הוא ממלא כל שמהן, ואנת הוא שלימו דכלהו, וכד אנת תסתלק מנהון, אשתארו כלהו שמהן כגופא בלא נשמתא. אנת חכים ולאו בחכמה ידיעא, אנת הוא מבין ולא מבינה ידיעא, לית לך אתר ידיעא אלא לאשתמודעא תוקפך וחילך לבני נשא, ולאחזאה לון איך אתנהיג עלמא בדינא וברחמי דאינון צדק ומשפט כפום עובדיהון דבני נשא, דין איהו גבורה, משפט עמודא דאמצעיתא, צדק מלכותא קדישא, מאזני צדק תרין סמכי קשוט, הין צדק אות ברית, כלא לאחזאה איך אתנהיג עלמא, אבל לאו דאית לך צדק ידיעא דאיהו דין, ולאו משפט ידיעא דאיהו רחמי, ולאו מכל אלין מדות כלל.
וְנֹחַ, מָצָא חֵן בְּעֵינֵי ה’.
Si ripeta 12 Volte
וַיִּזְרַע יִצְחָק בָּאָרֶץ הַהִוא וַיִּמְצָא בַּשָּׁנָה הַהִוא מֵאָה שְׁעָרִים וַיְבָרְכֵהוּ ה’.
Si ripeta 12 Volte

כִּי-עִמְּךָ מְקוֹר חַיִּים בְּאוֹרְךָ נִרְאֶה-אוֹר
Si ripeta 10 volte

אוֹר זָרֻעַ לַצַּדִּיק וּלְיִשְׁרֵי-לֵב שִׂמְחָה.
Si ripeta 17 volte

וַאֲמַרְתֶּם כֹּה לֶחָי וְאַתָּה שָׁלוֹם וּבֵיתְךָ שָׁלוֹם וְכֹל אֲשֶׁר-לְךָ שָׁלוֹם.
Si ripeta 10 volte

תחל שנה וברכותה
Tachel Shanàh uvirkoteha

Si reciti il Qiddush

venerdì 11 settembre 2009

Attenzione:L'ultimo Shabbat dell’anno 5769‏

Ogni cosa va secondo la fine perciò è opportuno starci molto attenti.
..eccovi gli orari di Shabbat.

Orari Shabbat
11/12 Settembre – 23 Elul

Entrata Ven 11 Sett Uscita Sab 12 Sett

Milano

19.13

20.25

Roma

19.08

20.09

Firenze

19.15

20.14

Ancona

19.06

20.05

Bologna

19.15

20.15

Genova

19.24

20.25

Napoli

19.01

19.59

Pisa

19.18

20.18

Torino

19.30

20.31

Trieste

19.06

20.07

Venezia

19.12

20.13

Verona

19.05

20.18


Orari tratti dal Lunario ebraico 5769


Shabbat Shalom

Selichot per gli ashkenaziti

Quest`anno (5769) le selichot per gli ashkenaziti partono la dom prima di Rosh HaShanah (13 set 09).
Shabbat Shalom

Tishrè 5770

1 - 2 Tishrè 5770 (sab 19- dom 20 set '09)
ראש השנה Rosh HaShanàh
dura due giorni di Yom Tov, non si recita tachanun, c'è mussaf, in entrambi i giorni la lettura della Toràh.


Poichè il primo giorno quest'anno cade di Shabbat Qodesh, ci sono norme particolari come il fatto che non si suona lo shofar se non il secondo giorno.

מולד Molad
il Molad cade il giorno di Shabbat 10.47 e 6-7 chalaqim, quindi la
ברכת הלבנה Birkat Ha-Levanàh,
l'uso comune è quella di recitarla all'uscita di Yom HaKippurim

3 di Tishrè 5770 (lun 21 set '09)
צום גדליא Digiuno di Ghedaliàh
il digiuno inizia dall'alba fino al tramonto. De facto è vietato mangiare da quando si va a dormire la sera precedente a meno che non si espliciti che si ha intenzione di mangiare nel caso ci si svegli prima dell'alba



1-10 di Tishrè (sab 19 - mar 28 set '09)
עשרת ימי תשובה 'Asseret Yemè Teshuvàh


9 di Tishrè (lun 27 set '09)
Vigilia di Yom HaKippurim
La mizwàh principale del giorno è quella del mangiare più del solito. Ci sono vari usi su come applicare questa mizwàh.


10 di Tishrè (lun sera del 27 set e mar 28 set '09)
יום הכיפורים Yom HaKippurim
Giorno di tefillàh e digiuno per eccellenza nella quale HQB"H IS"L dà la possibilità di espiare i propri peccati attraverso la teshuvàh.

5 categorie di divieto valgono oggi, oltre al divieto di compiere qualsiasi melakhàh:
1. Mangiare e bere 2. Rapporti con il proprio partner 3. Ungersi 4. Lavarsi 5. Indossare scarpe di cuoio /pelle.


Sera dell'11 di Tishrè (mar sera 28 set '09)
Uscita di Yom HaKippurim - si recita la Birkat HaLevanàh.


15 di Tishrè fino al 21 (sab 3 ott - ven 10 ott '09)
סוכות Sukkot

Si vive nelle sukkot per 7 giorni. La prima sera è una mizwàh direttamente dalla toràh che obbliga a mangiare almeno un kezait di pane (tra i 27 ai 32 grammi); negli altri giorni c'è solo un divieto di mangiare in modo fisso (verrà spiegato Belì Neder in un prossimo articolo BS"D) fuori dalla sukkàh, e sarebbe opportuno mangiare sempre in essa.


Ogni giorno la teffillàh è composta da Shacharit con aggiunta di Ya'alè Veyavò nella 'amidàh, utilizzo del lulav, Hallel completo, quindi con berakhàh secondo tutte le opinioni, Sefer Toràh e Mussaf.

Durante Shabbat Qodesh il lulav non si usa. Pertanto quest'anno (5770) la mizwàh del lulav è derabbanan e quindi non è necessario strettamente il dettaglio di "hadar".


Il primo giorno di Sukkot è Yom Tov, e fuori da Eretz Israel lo è anche il secondo.


21 di Tishrè ( notte del 9 gio-ven e ven 10 ott)

הושענא רבה Hoshanà Rabbàh

Giorno di conclusione del Giudizio iniziato il giorno di Rosh Chodesh Elul.

Si usa passare la notte a studiare il Tiqqun della notte di Hoshanà Rabbà

22 di Tishrè (sab 11 ott)
שמיני עצרת Sheminì 'Azzeret
In Eretz Israel non ci si siede più nelle Sukkot, e coincide con Simchat Toràh.
Fuori da Eretz Israel è un giorno di Yom Tov a sè stante e si rimane in sukkàh senza berakhàh.
Poichè cade Shabbat le variazioni che troviamo è Ya'alè Veyavò nella 'amidàh di shacharit, Hallel completo con berakhàh, Qeriat HaToràh relativa al giorno e non a Shabbat (in Eretz Israel si legge VeZot HaBerakhàh) e Mussaf di Shabbat e Yom Tov.


23 di Tishrè (dom 12 ott)
In Eretz Israel: איסרו חג Issru Chag di Sukkot
Fuori da Eretz Israel: שמחת תורה Simchat Toràh
Giorno di festa per la conclusione della lettura annuale della Toràh, con la parashàh di VeZot HaBerakhàh. Si usa in onore della Toràh ballare con i sifrè Toràh.


24 di Tishrè (lun 13 ott)
Fuori da Eretz Israel: איסרו חג Issru Chag di Sukkot
Tizkù Leshanim Rabbot

giovedì 10 settembre 2009

La vigilia di Rosh Ha-Shanàh – Digiuno

C’è chi usa digiunare la vigilia di Rosh Ha-Shanàh [TH 2,1]. Chi vuole “partecipare” a questo minhag deve ricordare alcune cose.

  • Se non lo si è mai fatto e si vuole cominciare, si dica il primo anno prima di accettare il digiuno che lo si fa בלי נדר belì neder ~ senza promessa in modo tale da non dovere fare un eventuale scioglimento della promessa da parte di un חכם chakham ~ saggio in caso negli anni successivi si voglia smettere con tale usanza (TH 2,2).
  • Nel caso non si riesca a stare tutta la giornata senza né bere né mangiare è possibile fare uno scioglimento della promessa (nel caso si sia promesso) grazie ad un chakham anche nei giorni precedenti il digiuno (TH 2,2).
  • Non si può mangiare da quando si è andati a dormire la sera precedente dell’inizio del digiuno, tranne nel caso in cui si sia rimasti svegli tutta la notte, in cui si può mangiare fino all’alba. Relativamente al bere, acqua o caffè e te (anche zuccherati) c’è da facilitare fino all’alba (in base a BIC 1, e TH).
  • Se si vuole digiunare bisogna ricordare di fare la קבלה Qabbalàh ~ ricevimento del digiuno alla fine della amidàh di Minchàh dell’antivigilia di Rosh Ha-Shanàh. Il testo classico della ricezione del digiuno è trovabile nei siddurim. Nel caso non si sia fatta la Qabbalàh a Minchàh è possibile farla fino al tramonto.
  • Ogni digiuno non è finalizzato a sé stesso, ma solo a facilitare la Teshuvàh. Ne consegue che se uno deve fare un digiuno e fare ciò che fa tutti i giorni, oppure giocare o sollazzarsi, è inutile fare il digiuno, ma è meglio prendere ed aumentare con lo studio della Toràh HaQedoshàh. (cfr. Mishnàh Beruràh 549,1).


לשנה טובה נכתב ונחתם
LeShanàh Tovàh Nikkatev Venechatem

martedì 8 settembre 2009

La Vigilia di Rosh Ha-Shanàh - Lavaggi da impurità e altri usi

E’ bene andare al מקוה Mikvè ~ “bagno rituale” per immergersi nell’acqua per purificarsi. In tal caso è bene fare 5 immersioni, con i seguenti pensieri in testa: [BIC 3]
  1. Per purificarsi da eventuali טומאת קרי Tumat Qeri ~ impurità dovute a polluzioni.
  2. Per sistemare il כעס ka’as ~ collera.
  3. Per addolcire i giudizi con atti di bontà.
  4. Per togliere da sé gli abiti (anche spirituali) relativi ai giorni feriali.
  5. Per accettare su di sé la spiritualità dei giorni di Rosh Hashanàh.
Ricordo che è necessario avere l’autorizzazione dei responsabili del Mikvè per l’utilizzo del tale, poiché l’uso da parte di uomini senza autorizzazione, potrebbe causare seri problemi di Halachàh.
  • Nel caso in cui non si possa potere immergersi in un Mikvè, è possibile ripiegare secondo molti poseqim su una doccia con quantità di 9 Kabin corrispondenti a 21,6 litri secondo l’opinione più rigorosa (Chazon Ish) che corrispondono a circa 3 minuti sotto getto massimo. Non è necessario che l’acqua sia fredda. [BIC 3]
  • Se non si avesse la possibilità neppure di fare la doccia, si effettui un lavaggio delle mani alternato per 1 serie consecutive di 10 volte per mano, nella quale ad ogni lavaggio si pensi ad una lettera del Nome di HQB”H il cui valore è 72. Successivamente faccia due serie di 10 lavaggi, la prima sulla destra, e la seconda sulla sinistra pensando sempre ad una lettera dello stesso Nome di prima. Tale nome è composto dalle seguenti lettere in questo ordine: lettera YOD, lettera VAV, lettera DALET; lettera HE, lettera YOD; lettera VAV, lettera YOD, lettera VAV; lettera HE, lettera YOD. [BIC 3]
    L’esempio: si lavi la mano destra pensando alla lettera YOD, poi la sinistra pensando alla stessa; si torni quindi sulla destra pensando alla VAV, e si passi alla sinistra con lo stesso pensiero e così via secondo l'ordine esplicitato prima. Giunti alla fine di queste due serie, si lavi la mano destra pensando alla lettera YOD, poi di nuovo con la VAV, poi la DALET ecc. e si ripeta la stessa cosa sulla sinistra.[BIC 3]

martedì 1 settembre 2009

Regole sulla Teshuvàh

Introduzione
Prima di ogni festività è necessario prepararsi ad essa.
Per eccellenza il periodo della teshuvàh è quello del mese di Elul e dei עשרת ימי תשובה 'asseret Yemè Teshuvàh ~ 10 giorni penitenziali. Il culmine è il giorno di Yom Hakippurim, che non è soltanto una festa, ma uno dei due giorni migliori concessi da HQB”H IS”L al popolo ebraico durante l’anno [cfr. Ta’anit 26b], quindi è necessaria una preparazione maggiore.
Il punto principale della preparazione è che Yom Hakippurim per effettuare kapparàh necessita teshuvàh, e anch’essa ha le sue regole.
Come si fa a fare Teshuvàh?[2]
Esattamente come per il mangiare, il pregare, il vestirsi ecc. così anche la Teshuvàh ha le sue regole.
I punti principali per fare Teshuvàh sono l’individuazione del peccato, la decisione d’abbandonarlo e il confessarlo nel ודוי Viddui ~ n.l. confessione dei peccati, facendo conseguire alle decisioni anche l’azione.
Bisogna sapere inoltre che ciò non vale solo per i peccati fatti fisicamente, ma anche le trasgressioni commesse con la parola o con il pensiero, che sono spesso più difficili da identificare poichè ritenute cose da nulla. Tutto ciò vale per le trasgressioni tra uomo e HQB”H IS”L. Per peccati dipendenti da interrelazioni umane le regole sono differenti. Yom Hakippurim non espia le colpe verso il prossimo nel caso in cui questo non abbia perdonato la questione. Di conseguenza è necessario andare dalle singole persone verso i quali si è commesso qualcosa, spiegandogli la colpa (almeno nelle linee generali, meglio se nel dettaglio), cercando di riparare alla colpa commessa (per esempio nel caso del furto, cercando di restituirgli il maltolto o il corrispondente) e chiedendogli di perdonare il peccato commesso nei suoi confronti definitivamente.
Bisogna stare attenti che la richiesta di scusa non sia מילי בעלמא milè be’alma ~ semplicemente parole, ma bisogna effettivamente dal profondo pensare a cancellare i peccati nei suoi confronti.
Elenco qui alcuni tipi di peccati molto comuni, (e altrettanto gravi) distinguendoli per categorie:
- בן אדם למקום Ben adam laMaqom ~ tra uomo e HQB”H IS”L: giurare (anche il vero) se non davanti ad un בית דין Beth Din ~ tribunale rabbinico, pronunciare il nome di HQB”H IS”L anche in italiano o in altre lingue.
- בין אדם לחברו Ben adam lechaverò ~ tra uomo e il suo compagno: alzare semplicemente la mano su di lui[3], dire parolacce nei confronti del prossimo, maledirlo.
Ho scelto di ricordare questi in particolare perché sono peccati talmente gravi che i fautori sono passibili diנדוי niddui ~ scomunica. H’ Itbarach yerachem ‘alenu. E l’התרת נדרים hattaràt nedarim ~ scioglimento delle promesse se fatta davanti a dieci persone serve anche a sciogliere eventuali niddui fatti in cielo. Vi ricordo che nel chiedere scusa bisognarebbe anche pensare di abbandonare tale peccato completamente. Se poi successivamente si ricade involontariamente dopo avere fatto teshuvàh completa è un conto ex-novo, ma non si può a priori chiedere scusa con l’intenzione di rifare subito dopo Yom Hakippurim, poiché una persona che commette una trasgressione con l’intenzione di avere la Teshuvàh che glielo rimuove, non gli si dà (lo ‘alenu) la possibilità di farlo. H’ Itbarach yerachem ‘alenu ve’al kol ‘ammo Israel.
Abbandonare il peccato! Difficile? Non così tanto…
C’è da sottolineare però che l’abbandonare un peccato è complicato, specie se si è soliti effettuarlo. Per questo è possibile cercare di procedere a gradi. Questo non esclude il fatto che sia necessario avere l’intenzione di abbandonarlo, ma solo il fatto che non sia necessario abbandonarlo d’un colpo.
Ad esempio, una persona che è solita arrabbiarsi cominci con il dire גם זו לטובה gam zo letovàh ~ anche questo è un bene su ogni cosa, e pian piano la rabbia comincerà a calare; una persona che non va spesso a pregare al bet hakenesset, cominci ad andare una volta più del solito; chi non studia fissi solo 5 minuti al giorno di studio; chi è solito dire parolacce provi ad utilizzare un’esclamazione meno volgare come “caspita”, “incredibile” o simili, si cominci a dire la birkat asher yatzar (berakhàh da recitare dopo essere andati ai servizi per espletare una necessità corporale, piccola o grande che sia) subito dopo essere usciti dal bagno, cose piccole relativamente che fanno la differenza. L’importante è accettare su di sé qualcosa che sia possibile rispettare per tutto il tempo senza difficoltà e senza pesare troppo; in base a ciò spiegano i chakhamim che viene visto un atteggiamento di buona volontà, che è il principio di ciò che HQB”H IS”L vuole.

Fonti principali sugli argomenti qui trattati: Torat Hamo’adim “Yamim Noraim” = TH1; (Shulchan Aruch volume) Orach Chajim = O.C., (volume) Yorè De’a = YD; Mishnàh Beruràh = MB; Ben Ish Chai [Vayelech] = BIC.
[2] Basato principalmente sulle Hilchot Teshuvàh del Rambam.
[3] Al fine di picchiarlo – esclusi da questo divieto sono i genitori sui figli, i maestri sugli allievi, e gli inviati del beth din durante l’esecuzione di una pena, e anche queste categorie sono esenti solo nel caso di lo facciano affinchè il “punito” impari(, anche solo) come comportarsi e per raddrizzare la sua via.