giovedì 29 ottobre 2009

Orari Shabbat Lekh Lekhà 5770

Orari Shabbat Lekh Lekhà
30/31 Ottobre '09 – 13 Cheshvan 5770

Entrata Ven 30 Ott '09Uscita Sab 31 Ott '09

Milano

16.45

17.56

Roma

16.51

17.54

Firenze

16.52

17.56

Ancona

16.44

17.47

Bologna

16.51

17.54

Genova

17.00

18.04

Napoli

16.45

17.49

Pisa

16.56

18.00

Torino

17.04

18.08

Trieste

16.39

17.42

Venezia

16.45

17.48

Verona

16.50

17.54

Orari tratti dal Lunario ebraico 5770

Shabbat Shalom

שנים מקרא ואחד תרגום Shenajim Miqrà VeEchad Targum - 3. Come effettuare la lettura

Abbiamo diverse norme su come effettuare la lettura.

A versi, a brani o a salite

Troviamo quattro opinioni principali su come scomporre la lettura della parashàh:

  • Secondo l'Ari Zal è opportuno leggere verso per verso, ogni volta secondo il principio di Shenajim Miqrà (due volte la Toràh) e una volta il Targum;
  • Secondo il Rav Shenè Luchot HaBerit (lo Shelàh Ha-Qadosh) è opportuno leggere ogni parashàh inclusa tra due Pisqaot (da spazio a spazio), persino quando questa s'interrompe in mezzo ad un versetto.
  • C'è chi legge tutta la parashàh dall'inizio alla fine come Miqrà due volte e la terza come Targum, questo è il metodo tra tutti meno preferibile.
  • C'è chi effettua uno dei procedimenti di cui sopra, dividendolo giornalmente, ogni giorno una chiamata.

Shenajim Miqrà VeEchad Targum - Cos'è il Targum

Non c'è discussione sul fatto che il Targum non sia una semplice traduzione letterale, bensì sia una spiegazione, ma troviamo una discussione se un'altra spiegazione del testo, basata comunque sulla Toràh Sheba'al Peh, come il commento di Rashì ז"ל sulla Toràh, sia altrettanto valida, o ci siano particolarità che rendono il Targum Onqelos migliore, nonostante non sia molto comprensibile per il grande pubblico come lo era un tempo.

La discussione sta nel capire quale sia la definizione di Targum - spiegazione oppure il Targum stesso; e in caso una delle due se precluda a questo punto l'altra oppure la metta solo in secondo piano, per un totale di quattro opinioni.

Come Halakhàh finale ognuno ha su cosa appoggiarsi per come si approccia a questo studio.

Sottolineo solo quattro punti:

  1. Secondo la Qabbalàh è nettamente preferibile il Targum Onqelos ad altre spiegazioni.
  2. Nello Shulchan 'Aruch aggiunge che un Yerè Shamajim applica le due opzioni così dal compiere questo obbligo secondo tutte le opinioni.
  3. Una traduzione che non sia spiegazione basata sulla Toràh Sheba'al Peh non è considerata valida.
  4. E' necessaria un targum su ogni versetto, quindi nel caso non sia presente spiegazione a tale verso, in ogni caso è necessario ripiegare al Targum Onqelos.

L'ordine

E' necessario seguire l'ordine di Shenajim Miqrà - doppia lettura dell'ebraico seguita dal Targum (cfr. cosa s'intenda nel punto precedente), in quest'ordine; così dice lo Shelàh e viene riportato da molti poseqim, tra cui il rav Kaf HaChajim Sofer. Nonostante ciò la Mishnàh Beruràh riporta l'opinione del rav Lechem Chamudot che dice che בדיעבד bedi'eved ~ a posteriori è uscito d'obbligo.

E' necessario inoltre seguire l'ordine dei versi obbligatoriamente; nel caso se ne sia perso uno, si torna indietro riprendendo dal punto mancante in poi.

Come leggere

E' opportuno per chi li sa, leggere la parashàh con i te'amim. Chi non li sa, sarebbe bene li studiasse, e sarebbe opportuno anche insegnarli a scuola e al Talmud Toràh (Halikhot 'Olam vol. 3 Lekh Lekhà 4 pag. 57).

D'altra parte il Targum è da leggere assolutamente senza i ta'amim. Così scrivono i poseqim [tra cui Baer Hetev, Kaf HaChajim ] in base alle parole dell'Ari Zal

Affrontare la lettura

E' opportuno affrontare la lettura in modo critico, cercando quindi di capire ogni dettaglio, nonostante ciò poichè si sa che ogni domanda sulla Toràh Ha-Qedoshàh ha risposta, cercare di trovarla, magari con un occhio ai commentatori.

lunedì 26 ottobre 2009

3.3 In riferimento al concetto di Irat Shamajim

Ho accuratamente cercato di evitare (3.1) di trattare le diverse mizwot, che meriterebbero almeno un testo per ognuna, cosa che esula dalla nostra trattazione.
Nonostante ciò in merito all'articolo 3.3 del libro Peninè Ha-Dat non è possibile non fare una precisazione che sarebbe ed è causa di diversi fraindentimenti, sul concetto di Timore di HaShem.
L'Autore tratta il concetto di Irat Shamajim essenzialmente come יראת העונש Yirat Ha'Onesh ~ timore della pena. In realtà ciò è estremamente restrittivo, poichè il concetto auspicabile di יראה Yiraàh ~ timore è quello dell' יראת הרוממות Yirat HaRomemmut ~ il Timore dovuto alla Grandezza Divina sulla quale molti testi si dilungano, tra cui il Rambam ז"ל e il Ramchal ז"ל Messilat Yesharim, più conosciuti sul suolo italiano.
Questo è il fraintendimento che l'Autore di Peninè Ha-Dat può causare, ma è necessario capire il perchè lo causi, dato che è scontato che sappia anche lui questa differenza, e questo illuminerà un pò la questione, che spesso si è vista essere non chiara.
Per arrivare al Timore Reverenziale tale Yirat HaRomemmut è necessaria una conoscenza profonda di come HQB"H IS"L governa l'Universo e lo gestisce in ogni singolo istante; parte di questa conoscenza implica la conoscenza approfondita del concetto di Sachar e 'Onesh solitamente tradotti come premio e punizione. In realtà la traduzione, come spesso avviene, devia il concetto, e abbiamo proposto nel sito la traduzione "Ricompensa" e "Pena".
Ciò è dovuto a diversi elementi, tra cui il più importante, il fatto che HQB"H non ha necessità delle nostre mizwot e delle 'averot, ma il fine principale è lo sviluppo dell'uomo, per poter portare in atto le nostre potenzialità latenti che il "costruttore della macchina 'uomo' ", HQB"H IS"L, spiega nelle istruzioni, nella Toràh Ha-Qedoshàh.
Per facilitare l'applicazione di queste istruzioni è stato creato un sistema che funziona per contrappasso, perchè se volesse indicare davvero la gravità delle questioni, persino su un peccato involontario l'uomo dovrebbe scomparire dalla faccia della Terra senza lasciare in alcun modo nessun suo ricordo (cfr. inizio di Tomer Devoràh in particolare).
Il contrappasso, Middàh Kenegghed Middàh, è un principio per la quale HQB"H IS"L rivela per ogni 'averà una determinata pena che ha una relazione con il tipo di 'averà stessa, che permette di capirne ancora la logica e la maggior sottigliezza; inoltre permette di rendersi conto della gravità della questione in base a una pena sulla quale c'è possibilità in modo relativamente semplice di comprensione umana, almeno maggiore della cancellazione dalla faccia della Terra.
In questo modo abbiamo un'ottica completamente diversa sull'Irat Ha'Onesh; senza sapere e conoscere effettivamente la gravità della pena non è possibile salire di livello nell'Irat Shamajim, poichè manca un elemento per comprendere in modo più dettagliato la Giustizia Divina.
[E nel caso qualcuno voglia obiettare che non è possibile comprenderla completamente, e quindi non valga la pena di impegnarsi, la risposta è semplice, poichè questo ragionamento è assurdo.
L'assurdità è possibile esplicarla in questo modo: nel caso ci sia un affare con un guadagno di miliardi e per qualche motivo non fosse possibile questo guadagno, ma fosse proposto un guadagno di solo anche alcuni milioni qualcuno rifiuterebbe se l'alternativa fosse di non guadagnarci nulla?]
Il sunto del discorso è questo: non è assolutamente possibile raggiungere l'Yirat HaRomemmut senza l'Yirat Ha'Onesh, quindi se una persona non ha Yirat Ha'Onesh non è possibile abbia l'Yirat HaRomemmut, ma semplicemente il suo livello è stato falsato dallo Yetzer HaR'à.
Per raggiungere un Yirat Ha'Onesh oggi è necessario già un livello non da poco, anche se sicuramente una persona non deve puntare a questa come obiettivo finale, ma come obiettivo intermedio; maggiore sarà l'Yirat Ha'Onesh, maggiore potrà essere l'Yirat HaRomemmut.
[Abbiamo con quest'articolo solo toccato la punta dell'iceberg, ma almeno sono stati spiegati alcuni principi base che possono essere chiavi di lettura per tutto ciò che ci circonda, in particolare per molti discorsi fuorvianti e fuorviati che si sentono in giro].
י"ר שהקב"ה יאיר עינינו בתה"ק.

3.3 La Lettura dello Shem'à

Ci sono tre פרשיות parashiot ~ brani nella Toràh in cui sono presentati le sei mizwot di cui sopra (3.1) e sono:
  1. שמע ישראל Shem'à Yisrael, ואהבת VeAhavtà: Ascolta Israel; E amerai
  2. והי' אם שמוע Vehaiah Im Shamoa: E avverrà se ascolterai
  3. ויאמר Vaiomer: E disse

Le prime tre mizwot che sono mizwot legate all'אמונה emunàh ~ fede sono elencati tutti nel versetto "Shem'à", in questo modo:

  1. שמע ישראל Shem'à Yisrael ~ Ascolta (Popolo d') Israel: che c'è HQB"H il cui Nome è composto dalle seguenti lettere: la lettera "Yod", e lettera "He" lettera "Vav" lettera "He" che creò l'universo e lo fa esistere in ogni istante.
  2. ה' א-לקינו HaShem Elokenu ~ il Signore è Nostro D-o: HQB"H è Nostro D-o e nessun altro
  3. ה' אחד HaShem Echad ~ il Signore è Uno: HQB"H è Uno e non di più.

Le ultime tre mizwot che sono mizwot comportamentali (vedi 3.1) sono illustrate nei prossimi brani:

L'amore per HQB"H

Viene spiegato nel brano ואהבת "VeAhavtà" spiegando che è un mizwàh senza limiti, com'è scritto (Devarim 6, 2) ואהבת את ה"א בכל לבבך ובכל נפשך ובכל מאדך VeAhavtà Et HaShem Elokecha Bekhol Levavkhà uvkhol Nafshechà uvkhol Meodecha~ E amerai il tuo Signore con tutti i tui cuori (istinti) con tutta la tua anima e con tutti i tuoi atteggiamenti/beni" .

  1. בכל לבבך Bekhol Levavechà ~ con tutti i tuoi cuori (istinti) - intende dire che il tuo amore verso il Signore dev'essere talmente forte affinchè persino il tuo Yetzer HaR'à si capovolgerà in atto al bene e non ti condurrà a fare trasgressioni.
  2. בכל נפשך Bekhol Nafshechà ~ con tutta la tua anima - persino se i nemici di Israel ti assalteranno e ti costringeranno a cambiare la tua fede altrimenti ti uccideranno e ti toglieranno quindi l'anima - non abbandonerai l'amore per il Signore, ma darai te stesso al fine di קידוש ה' Qiddush Hashem ~ Santificazione del Nome Divino e rimarrai sempre un figlio d'Israel fedele.
  3. בכל מאדך Bekhol Meodecha ~ con tutti i tuoi beni - se, causa il tuo amore verso HQB"H e l'osserveranza delle mizwot, dovessi perdere tutto ciò che ti è caro e amato come genitori, figli, amici e soprattutto i tuoi averi non ti spaventerai, ma darai te stesso per l'onore del Signore e la Sua Santità e non guarderai tutto ciò.

La mizwàh di aver Timore del Signore

Viene spiegato nel brano והי' אם שמוע "Vehaiaha im Shamo'a" ~ E avverrà se ascolterai - poichè in esso viene ricordato il concetto di שכר Sekhar ~ ricompensa per aver compiuto la mizwàh e l'עונש 'Onesh ~ pena del trasgressore com'è scritto (Devarim 11, 13-21) אם שמוע תשמעו את מצותי וגו' ונתתי מטר אצרכם "im shamoa tishme'u et mitzwotai ... venatati metar arzechem..." ~ Se ascolterete i miei precetti ... vi darò la pioggia nelle vostre terre; השמרו לכם פן יפתה לבבכם ... ועצר את השמים ולא י'י' מטר hisshameru lakhem pen ifte levvavkhem ... Ve'atzar et HaShamajim veLo Yehè Matar ~ state attenti che il vostro cuore non vi porti in una'altra strada ... e (il Signore) fermerà il cielo e non ci sarà la pioggia.

Applicando la mizwàh o fare attenzione di non trasgredirla causa il Timore della pena che vien edal Signore sulle persone che evitano dal precetto o trasgrediscono viene chiamato יראת השם "Irat HaShem" ~ Timore del Signore.

Non andare dietro le brame del cuore

Viene spiegato nella parashà di ויאמר "Vayomer" che è anche chiamata פרשת הציצית Parashat HaTzitzit ~ il brano dello Tzitzit in quanto tratta la mizwàh dello tzitzit (N.d.T. cioè i filatteri che bisogna porre ad ogni abito avente quattro angoli). Questa mizwàh racchiude in sè tutte le mizwot della Torah e colui che li compie è sicuro che non andrà dietro le brame del cuore com'è scritto :(Bemidbar 15,39)

והי' לכם לציצית וראיתם אותו וזכרתם את כל מצות ה' וגו' ולא תתורו אחרי לבבכם ואחרי עיניכם

Vehaiaha Lachem Letzitzit uRiitem Oto Uzkhartem et kol mitzwot H'... VeLo Tatturu Acharè Levavkhem veAcharè 'Enechem ~ E sarà per voi come Tzitzit, e lo vedrete e vi ricorderete di tutti precetti Divini... e non andrete dietro i vostri cuori e dietro i vostri occhi

Quindi poichè la sintesi di questi brani sono basi e fondamentali della nostra fede ci è stato comandato di leggerli ogni giorno. La loro lettura è chiamata קריאת שמע "Qeriat Shem'à" Lettura dello Shem'à che è la prima parola della parashà del primo brano (Shem'à Yisrael).

giovedì 22 ottobre 2009

שנים מקרא ואחד תרגום Shenajim Miqrà VeEchad Targum - 2. Quando Effettuare la lettura

Abbiamo anticipato nel precedente articolo che è obbligatorio per ogni Ben Israel leggere la parashàh della settimana, leggendo due volte il testo (Shenajim Miqrà) e una la spiegazione (VeEchad Targum).

In quest'articolo vediamo il tempo della lettura.

Abbiamo varie opinioni su quale sia il periodo di tempo destinato alla lettura del Shenajim Miqrà VeEchad Targum.

Secondo praticamente tutte le opinioni è necessario cominciare applicare questo studio durante la settimana stessa ed è opportuno terminare la lettura della parashàh settimanale prima che avvenga la lettura pubblica la mattina di Shabbat Qodesh.

Opinioni a priori
  1. Ven al mattino. Secondo l'Arì Zal sarebbe opportuno leggere la parashàh il ven mattina subito dopo la Teffillàh di Shacharit, se possibile ancora con il Tallit e Teffillin.

  2. Ven al pomeriggio. Ci sono molti poseqim (tra cui il Rav Shenè Luchot Ha-Berit, o meglio conosciuto con l'acronimo di Shelàh Ha-Qadosh) che sostengono che questa sia l'opinione dell'Ari Zal basandosi su un testo che gli era stato attribuito erroneamente.

  3. Durante la settimana. Dividendo ogni giorno una chiamata, e completando entro prima della lettura pubblica (o ven o Shabbat mattina prima di Shacharit) l'ultima chiamata.

Opinioni a posteriori

Nel caso una persona non sia riuscita a leggere nel tempo stabilito è possibile completare fino alla Se'udàh ~ pasto della mattina; chiaramente è necessario stare attenti a non entrare in digiuno per questa se'udàh, quindi o si è bevuto almeno 86 cc di acqua prima di Shacharit (solitamente è vietato mangiare e bere tranne acqua, the e caffè prima di recitare la Teffillàh di Shacharit) oppure si riesce a cominciare a mangiare comunque prima di Chatzot HaYom, cioè metà delle ore di luce.

Nel caso una persona non sia riuscita a leggere entro la se'udàh, è opportuno studiare entro l'ora di Minchàh o almeno della lettura della Toràh di Minchàh.

In caso non si sia ancora riusciti a leggere, è possibile completare la lettura entro il terzo giorno della settimana, mar, poichè è considerato ancora appartenente al Shabbat Qodesh precedente.

Nel caso si sia oltrepassato, c'è un ultimo baluardo, che consiste nel completare entro lo stesso anno di lettura del pubblico, quindi entro il giorno di Simchat Toràh, nella quale si conclude il ciclo di lettura annuale della Toràh (; c'è chi sostiene entro il giorno di Yom Ha-Kippurim).

mercoledì 21 ottobre 2009

Orari Shabbat Noach 5770

Orari Shabbat Noach
23/24 Ottobre '09 – 6 Cheshvan 5770

Entrata Ven 23 Ott '09Uscita Sab 24 Ott '09

Milano

17.55

19.06

Roma

18.01

19.04

Firenze

18.03

19.06

Ancona

17.54

18.58

Bologna

18.02

19.05

Genova

18.11

19.15

Napoli

17.55

18.59

Pisa

18.06

19.10

Torino

18.15

19.19

Trieste

17.50

18.53

Venezia

17.56

18.59

Verona

18.01

19.05

Orari tratti dal Lunario ebraico 5770

Shabbat Shalom

lunedì 19 ottobre 2009

3.2 טבע Il Tev'à ~ la Natura e la Toràh

HQB"H ha fissato çeggi e ordine nell'universo: l'insieme di questi è chiamato con il termine generale di טבע Tev'a ~ natura.

In ogni caso attraverso le meraviglie della Natura stessa e dalla saggezza del Suo Ordine, l'uomo può giungere a conoscere già HQB"H, cioè: nel Signore, Creatore e Gestore dell'Universo.

Dall'approfondimento e la comprensione delle prime tre mizwot riguardo l'Emunàh si arriva alle ultime tre mizwot (cfr. 3.1) come diceva il grande Rabbino Rabbi Moshe Ben Maimon (רמב"ם Rambam o Maimonide) ז"ל:


"Quando l'uomo rifletterà sulle gesta di HQB"H e sulle sue meravigliose ed enormi creature, potrà osservare attraverso esse la Sua Saggezza incommensurabile, senza limiti nè confini, subito arriverà ad AmarLo, LoderLo ed ElogerLo e desidererà con grandi brame di conoscere HQB"H... e quando penserà a queste cose subito indetreggierà, pieno di timore e paura e saprà quanto l'uomo sia una creatura piccola, insignificante e oscura, che possiede un piccolo e tenue intelletto rispetto a quello del Completo delle Idee (di HQB"H) come ha detto David: Quando vedrò i Tuoi Cieli, Create dalle Tue dita... Cos'è l'uomo che lo ricordi?" (Yad Ha-Chazaqàh / Mishnèh Toràh, Hilkhot Yessodè Ha-Toràh 2,2)

Ma le Leggi della Natura permettono di comprendere meglio la questione delle sei mizwot di cui abbiamo parlato prima solo in forma generale e non particolare: non insegnano come dovrebbe essere e in cosa consista l'אמונה Emunàh ~ la fede in HQB"H, nella Sua Presenza, Integrità, completa e senza difetto; non insegnano come dovrebbe essere l'Amore di HQB"H e il Suo Timore, nella forma corretta e veritiera; non insegnano come non andare dietro passioni del cuore contro il Volere Divino.
Per completare le mancanze è stata data la Toràh: essa raddrizza la via di conoscenza, plasma e modella i principi di Emunàh, insegna che ogni sofferenza e passo della nostra Vita è una questione che HQB"H vuole e applica.
(Makkot 23a-b)רבי חנניא בן עקשיא אומר רצה הקב"ה לזכות את ישראל Rabbi Chanania Ben 'Aqashia dice: voleva HQB"H aumentare il merito di Israel - cioè: al fine di dare un'Emunàh cristallina e modellata, perciò ha aumentato al popolo Toràh e Mizwot - cioè attraverso la Toràh, Il grande testo delle Mizwot, non hanno necessità di errare e ondeggiare sulle questioni di Emunàh nei cuori e arrivare ad Errare ח"ו.


giovedì 15 ottobre 2009

שנים מקרא ואחד תרגום Shenajim Miqrà VeEchad Targum - 1. Introduzione

אר"ה ב"י א"ר אמי - לעולם ישלים אדם פרשיותיו עם הציבור שנים מקרא ואחד תרגום וכו' שכל המשלים פרשיותיו עם הציבור מאריכין ימיו ושנותיו
(Berakhot 8a-b) "Ha detto Rav Huna Bar Yehudàh: Ha detto Rabbì Ami - Ogni persona concluda sempre le sue parashiot con il pubblico etc. poichè chi conclude le sue parashiot con il pubblico gli si allungano i propri giorni e i propri anni (di vita)...".

Questo è il passo di ghemarà che ci insegna un obbligo settimanale per ogni ebreo maschio, che consiste nello studio della parashàh settimanale in forma particolare; sotto forma di lettura duplice del testo ebraico seguita da una lettura del תרגום Targum ~ la traduzione.
Per eccellenza con il termine Targum si intende la spiegazione della Toràh che Onqelos ha trascritto in aramaico; spiegazione che traduce versetto per versetto in forma quasi letterale spiegandone il contenuto in base alla Toràh sheba'al Peh, alla Toràh Orale.
Nei prossimi articoli vedremo alcuni dettagli di questo obbligo riportato nello Shulchan 'Aruch Orach Chajim (285).

Chodesh Mar Cheshvan 5770

Rosh Chodesh dura 2 giorni: nel 5770 cade il 30 di Tishrè (dom 18 ott) e il 1 di Mar Cheshvan (lun 19 ott)
Non si recitano Tachanunim e si recita l'Hallel non completo, seguito da Sefer Toràh e da Mussaf; inoltre si aggiunge il brano di "Ya'alè Veyavò" nella 'amidàh e nella birkat Ha-Mazon.

Il Molad: cade la notte di dom (19 ott) alle 23:31 e 8 chalaqim

Pertanto la Birkat Ha-Levanàh:
  • Per gli ashkenaziti che attendono 3 giorni inizia: la notte del 5 Kislev (tra gio 22 ott e ven 23 ott).
  • Per i sefaraditi e gli ashkenaziti che attendono 7 giorni inizia: la notte del 9 Kislev (tra lun 26 - mar 27 ott)
  • E termina: tutta la notte del 15 Kislev (tra dom 1 - lun 2 nov)

Particolarità di questo mese:

Perchè si chiama "Mar" Cheshvan?

Il mese si chiama "Mar" Cheshvan perchè essendo un mese senza alcuna festività i chakhamim hanno voluto dargli importanza a sè e l'hanno chiamato con il titolo di מר "Mar", titolo che equivale l'italiano "Signor".

BaHaB

Lo Shulchan 'Aruch riporta che il mese successivo le festività di Sukkot e di Pessach si usa digiunare per tre giornate, dall'alba all'uscita delle stelle. Un tempo erano giorni di digiuno pubblico, chiamati con l'acronimo di בה"ב BeHaB o BaHaB, che indicano i giorni di digiuno:

  • Bet (a) ב: primo giorno di digiuno della serie, Bet indica il secondo giorno della settimana - lun.
  • He ה: secondo giorno di digiuno della serie, He indica il quinto giorno della settimana - gio.
  • Bet (b) ב: primo giorno di digiuno della serie, Bet indica il secondo giorno della settimana - lun. Nel 5770 cade il 15 di Mar Cheshvan (2 Nov)

In tali giorni, se si vuole digiunare, è necessario accettare il digiuno precedentemente all'ora di Minchàh del giorno precedente.

Oggi l'uso che va per la maggiore è quello di non digiunare poichè il digiuno provocherebbe una diminuzione di studio di Toràh o di danno economico, ma nonostante ciò una persona dev'essere conscio della giornata di digiuno per due motivi:

  1. in tali giorni è opportuno aumentare lo studio di Toràh di Tzedaqàh e di Teffillàh.
  2. Gli ashkenaziti aggiungono dei tachanunim particolari.

mercoledì 14 ottobre 2009

Orari Shabbat Bereshit 5770

Orari Shabbat Bereshit
16/17 Ottobre '09 – 29 Tishrè 5770

Entrata Ven 16 Ott '09Uscita Sab 17 Ott '09

Milano

18.07

19.18

Roma

18.11

19.15

Firenze

18.14

19.18

Ancona

18.05

19.09

Bologna

18.13

19.16

Genova

18.23

19.26

Napoli

18.05

19.09

Pisa

18.18

19.21

Torino

18.27

19.30

Trieste

18.02

19.05

Venezia

18.08

19.11

Verona

18.13

19.17

Orari tratti dal Lunario ebraico 5770

Shabbat Shalom

3.1 Mizwot ad obbligo permanente

Tutte le mizwot si possono considerare a seconda di vari aspetti: il tempo, il luogo, dal sesso e dall'occasione:
  1. Il tempo. Ci sono molte mizwot che sono applicabili solo in periodi particolari dell'anno, del mese, della settimana o del giorno. Ad esempio lo שופר Shofar durante Rosh Ha-Shanàh, la סוכה Sukkàh e il לולב Lulav a Sukkot, la מצה Matzàh a Pessach, la ברכת הלבנה Birkat Ha-Levanàh ogni mese, תפילין Teffillin e ציצית Tzizit durante il giorno e non la notte.
  2. Il luogo. Ad esempio תרומה Terumàh, מעשר Ma'aser, שמיטה Shemmitàh e יובל Yovel valgono solo nella terra d'Israel, Sacrifici solo nel Bet Ha-Miqdash.
  3. Il sesso. Ci sono alcune mizwot che si applicano solo per gli uomini e non per le donne, tali tutte le mizwot 'asè dipendenti dal tempo; mentre tutte le altre mizwot (sia 'asè che lo ta'sèh) valgono sia per gli uomini che le donne. Ci sono 3 eccezioni sui lo ta'asèh: tagliare gli angoli dei capelli, della barba e nel caso siano donne kohen possono rendersi impure ai morti (Qiddushin 29a e 35a-b).
  4. Dall'occasione. Mizwot legate ad eventi particolari. Ad esempio: ברית מילה il Berit Milàh - la circoncisione, nel caso in cui nasca un bambino maschio, il פדיון הבן Pidjion Ha-Ben - riscatto del primogenito maschio non avente alcun genitore kohen o levì, la מזוזה Mezuzàh nel caso in cui si entri in una nuova casa (altrimenti si dovrebbe aver già applicato la mizwàh, nel caso contrario in ogni momento dall'acquisto o dall'affitto; nel caso l'affitto sia fuori da Eretz Israel, solo nel caso si rimanga nella casa più di 30 giorni si ha la mizwàh).

Ci sono in particolare sei mizwot il cui obbligo è permanente, in qualsiasi momento. Queste sono:

  1. Emunàh - la fede, cioè il sapere che è presente HQB"H nell'universo e il suo nome è formato dalle lettere "Yod" lettera "He" lettera "Vav" e lettera "He".
  2. HQB"H è Nostro D-o, e non ne abbiamo altri.
  3. HQB"H è Unico.
  4. Amare HQB"H.
  5. Aver Timore di HQB"H.
  6. Non andare dietro le brame del cuore contro il Volere Divino.

Le prime tre mizwot sono dipendenti dalla fede e destinate al cuore, quindi applicabili principalmente attraverso il pensiero; mentre le ultime tre sono mizwot dipendenti dal comportamento e sono riconoscibili attraverso l'atteggiamento di chi crede, quindi attraverso l'azione.

giovedì 8 ottobre 2009

22.19 שמחת תורה Simchat Toràh - glosse

Dopo aver visto (22.19) cosa dice il testo Peninè Ha-Dat su alcuni degli usi su Simchat Toràh, riporto qui alcune variazioni rispetto all'articolo pubblicato da Torat Immecha
La sera i sefaraditi e gli italiani (così ho visto fare a Milano יע"א) non leggono dai libri della Toràh alcun brano, ma solo effettuano le haqqafot. I sefaraditi non usano neppure leggere versetti particolari, ma ogni giro recitano una teffillàh particolare.
I Chattanim: c'è chi usa che siano 3 -
  1. Chattan Me'onàh. E' quello che sale alla lettura del brano Me'onàh. Attualmente non ha altre particolarità, ma nel Kaf Ha-Chajim Sofer (669:2) riporta che in Turchia c'era l'uso che si leggesse fino alla sua chiamata con il terzo sefer che dev'essere poi cambiata e letta dal maftir.
  2. Chattan Toràh. E' quello che conclude la lettura della Toràh. C'è chi usa che legge dall'inizio della Parashàh (è questo è l'uso comune tra i sefaraditi) e c'è chi usa leggere da dove si sono fermati precedentemente (così ho visto fare in diversi battè kenesset italiani a Milano).
  3. Chattan Bereshit. E' quello che inizia a leggere il libro di Bereshit. Ove, come in alcune comunità italiane, la parashàh di Bereshit è letta durante il giorno di Simchat Toràh solo per alcuni versi da un chumash, il Chattan Bereshit ha posto il Shabbat successivo a Simchat Toràh, per l'appunto, Shabbat Bereshit.

Per completezza aggiungo che c'è un uso in Romania (così riporta il Kaf Ha-Chajim Sofer 669:2) di aver un quarto chattan, il chattna Vaya'al che legge la parashàh successiva al chattan me'onàh.

22.19 שמחת תורה Simchat Toràh

Come abbiamo ricordato precedentemente (22.17) in Golàh si completa la lettura dei cinque libri della Toràh il giorno di Simchat Toràh; l'uso comune è quello di fare un banchetto in occasione di questa conclusione.
(N.d.T. parte degli usi descritti qui di seguito sono quelli gli ashkenaziti e non sono condivisi da sefaraditi e italiani.)
La sera dopo la conclusione della Teffillàh di 'Arvit si usa recitare diversi versetti le iniziali dei quali formano il versetto "ואתה הוראת" e si estraggono tutti i sifrè Toràh contenuti nell'Aron Ha-Qodesh, e si gira attorno alla Tevàh per sette volte e si recitano diverse lodi e inni in onore della Toràh e del popolo d'Israel che la studia e osserva. Questo procedimento è chiamato הקפות Haqqafot.
C'è chi usa effettuarlo anche la notte di Sheminì 'Azzeret.
Dopo le Haqqafot si riportano tutti i Sifrè nell'Aron Ha-Qodesh e se ne lascia fuori uno che si legge nella parashàh di Vezot Ha-Berakhàh facendo salire alla lettura tre persone.
Durante la Teffillàh di Shacharit, dopo la lettura dell'Hallel completo, si ripropongono le Haqqafot e in seguito si legge in tre libri della Toràh:
  1. Nel primo si conclude la lettura annuale dei cinque libri della Toràh con la parashàh di Vezot Ha-Berakhàh.
  2. Nel secondo si re-inizia con la prima parashàh della Toràh, con l'inizio della Parashàh di Bereshit.
  3. Nel terzo si legge il Maftir come quello dell'ottavo giorno (cfr. 22.17).

[N.d.T. Molti tra gli italiani non usano leggere la parashàh di Bereshit da un Sefer Toràh a sè, ma solo da un chumash]

In molte comunità usano che tutte le persone salgono per la lettura della Toràh, ad onore della sua conclusione, perciò la parashàh di Vezot Ha-Berakhàh fino al brano di "Me'onàh" si suddivide in cinque parti e viene ripetuta tante volte fino a quando tutti coloro che vogliono salire salgono. Anche bambini possono salire (N.d.T. solitamente in questo caso leggono loro stessi). L'ultimo che sale per la lettura della Parashàh di Vezot Ha-Berakhàh leggono fino a "Me'onàh" fino alla fine della Toràh è chiamato חתן תורה Chattan Toràh.

Il secondo libro si ricomincia a leggere la Toràh e si legge dall'inizio della parashàh di Bereshit fino alla parola "La'asot", e colui che sale per questo brano si chiama חתן בראשית Chatan Bereshit.

Dopo questa lettura il ba'al Qorè legge un mezzo Qaddish e si prosegue con la lettura del terzo Sefer Toràh nella quale si legge "Bayom Ha-Sheminì" e si legge la Haftaràh di "Vahi achar Mot Moshèh" (Yehoshu'a 1).

Poichè a Simchat Toràh capita che ci siano ebbri la mattina, si usa che non ci sia birkat cohanim tale giorno (anch'esso solo per gli ashkenaziti).

הושענא רבה Hoshanà Rabbàh - 4. Altre norme in breve

Durante il giorno di Hoshanà Rabbàh si stia attenti a non passare tutta la giornata a dormire, causa le ore notturne perse di sonno. E’ necessario, esattamente come in tutti i giorni dell’anno studiare sia di giorno che di notte. In particolar modo è consigliabile studiare di giorno parte del libro di Chagghai 2:1-9, Yehoshu’a 6:3-16 [BIC10] poichè relativi al giorno di Hoshanà Rabbàh o alle Haqqafot.

Si stia inoltre attenti a ricordare che per quanto la mizwàh “applicativa” dell’etrog sia stata completata non è possibile mangiarlo fino a dopo la conclusione di Simchat Toràh (che in Eretz Israel coincide con Sheminì ‘Azzeret, ma fuori è il giorno successivo). [BIC 10]
Riguardo alla lettura di Shenajim Miqrà VeEchad Targum si stia attenti anche a leggere il giorno di Hoshanà Rabbàh la lettura della parashàh di Vezot Ha-Berakhàh. Se non si è riusciti in tale tempo בדיעבד bedi’avad ~ a posteriori c’è tempo fino alla lettura della parashàh stessa il giorno di Simchat Toràh.
E’ bene però evitare il periodo di Sheminì ‘azzeret, ma si cominci dopo minchàh [BIC 15].

mercoledì 7 ottobre 2009

22.18 ברכת הגשם Birkat Ha-Gheshem, La benedizione per la pioggia

Come ricordato, durante la festa di Sukkot veniamo giudicati sull'acqua (Rosh Ha-Shanàh 16a).
Per questo si sarebbe dovuto cominciare a ricordare גבורות גשמים Ghevurot Gheshamim - le potenze della pioggie (משיב הרוח ומוריד הגשם Mashiv Ha-Ruach uMorid Ha-Gheshem nella seconda berakhàh della 'Amidàh) subito dal primo giorno di Sukkot (cfr. Ta'anit 2a), ma poichè è necessario andare in Sukkàh a mangiare, non è opportuno ricordare la pioggia, poichè è un fenomeno che impedisce di compiere la mizwàh del risiedere in Sukkàh.
Per questo è stato rimandato il momento di ricordare le pioggie fino al giorno di Sheminì 'Azzeret, quando la festa di Sukkot è passata.
Per vari motivi i nostri chakhamim hanno stabilito che non è opportuno cominciare il cambiamento nella Teffillàh nelle preghiere di 'Arvit e Shacharit, ma di cominciare solo a Mussaf.
Molti usano che prima dell'inizio della 'amidàh sottovoce un incaricato annunci "Mashiv Ha-Ruach uMorid Ha-Gheshem", cosicchè chi è presente sappia ricordarla nel momento della 'amidàh; nel caso in cui non l'avesse annunciato non si ricorda.
Nella ripetizione della 'amidàh, il Chazan dice diversi פיוטים pyutim - brani cantati nella prima e seconda berakhàh che presentano parole di richiesta per la pioggia.
[N.d.T. così è l'uso ashkenazita, ma l'uso sefaradita è quello di recitare pyutim vari prima della Teffillàh di Mussaf]

22.17 La lettura della Toràh durante שמיני עצרת Sheminì 'Azzeret e שמחת תורה Simchat Toràh

Come abbiamo il giorno di Simchat Toràh si conclude la lettura della Toràh.
In Eretz Israel il giorno di Simchat Toràh coincide con il giorno di Sheminì 'Azzeret, mentre in Golàh (fuori da Eretz Israel) è un giorno a sè, il giorno successivo Sheminì 'Azzeret, il nono giorno dall'inizio di Sukkot.

In Golàh durante Sheminì 'Azzeret si leggono due libri:
  1. Nel primo si legge la parashàh di עשר תעשר 'Asser Ta'aser (Devarim 14,22) poichè nel tempo del raccolto si dava il מעשר ma'aser - la decima al levì e le מתנות mattanot - doni ai poveri,
  2. Nel secondo si legge la parashàh di וביום השמיני "Uvayom Ha-Sheminì" (Bemidbar 29,35).

La Haftaràh è quella di Vehi Kekhalot Shelomò (Melachim A 8,54).

Dopo la lettura gli ashkenaziti (e gli italiani) usano ricordare le anime dei defunti, nella Teffillàh di Izkor, come nel giorno in cui si legge כל הבכור "Kol Ha-Bekhor".

22.16 שמיני עצרת Sheminì 'Azzeret

Il tempo della gioia della festa di Sukkot dura sette giorni, e in Golàh (fuori da Eretz Israel) otto.
Poichè la gioia del popolo d'Israel è cara ad HQB"H, ha aggiunto un altro giorno, ed ha ordinato nella Toràh "ביום השמיני עצרת תהי' לכם" "Beyom Ha-Sheminì 'Azzeret Thyè Lachem" "L'ottavo giorno sia di trattenimento per voi" (Bemidbar 29, 35) come per dire che quando arriva l'ottavo giorno di festa di Sukkot vi tratterrete dinnanzi a me con la vostra gioia ancora un giorno: perciò questo giorno è chiamato Sheminì 'Azzeret - ottavo giorno di trattenimento.
Sheminì 'Azzeret dopo la festa di Sukkot assomiglia alla festa di Shavu'ot dopo la festa di Pessach, come la festa di Shavu'ot è una festa in cui si festeggia la Toràh, poichè in essa è stata data la Toràh, così anche Sheminì 'Azzeret si concludono i cinque libri della Toràh (dalla lettura annuale).
Nella Golàh (diaspora), ove si usa aggiungere un giorno di festa a causa del dubbio di quando cada la festa stessa, si mangia in Sukkàh anche a Sheminì 'Azzeret, poichè è dubbio se sia il settimo giorno di Sukkot o un giorno a sè, ma sempre a causa del dubbio non si benedice "Leshev BaSukkàh".
Poichè Sheminì 'Azzeret è considerato una festa a sè, si dice la berakhàh di "Sheechejianu" nell'accensione dei lumi e nel Qiddush e si recita anche l'Hallel completo.

הושענא רבה Hoshanà Rabbàh - 3.חבטת ערבה Chavatat 'Aravàh

[TH2 18:1 e BIC 7-8] Dopo la teffillàh di Mussaf il giorno di Hoshanà Rabbàh, si usa effettuare la “Chavatat ‘aravàh”. Quest’uso trova la sua origine ai tempi in cui il Beth Hamikdash תובב"א era ancora in piedi, la ‘aravàh si utilizzava come “Halachàh fornita da Moshèh dal Sinai” per tutti i 7 giorni di Sukkot; ogni giorno si girava attorno al מזבח Mizbeach ~ altare per 1 volta, e il giorno di Hoshanà Rabbàh si girava per 7 volte. Dopo la distruzione del Bet Ha-Miqdash i chakhamim z”l hanno istituto questo minhag come ricordo di ciò che avveniva nel Bet Ha-Miqdash.

L’uso consiste nel legare 5 ramoscelli di ‘aravàh e picchiare con questi su un terreno non pavimentato / asfaltato, e dire ad ogni colpo “chavit chavit vela barich” חביט חביט ולא בריך. Dopo questa procedura, l’uso è quello di recitare Nishmat Kol Chai fino alla fine di Ishtabbach esclusa la berakhàh finale.
C’è chi usa recitare un “leshem ichud” (stampato nei machazorim) prima della chavatàh.

Dopo la chavatàh è possibile dare la sua ‘aravàh a qualcun altro, a condizione che questa sia ancora integra, o almeno che la maggior parte delle sue foglie lo siano. [TH2 18:2]
Le ‘aravot seguono le stesse regole di quelli per il lulav pertanto bisogna stare attenti a non disprezzarli o camminarvici sopra; si usa inoltre custodirle fino a pessach per bruciare insieme al chametz, mentre il lulav si lascia per bruciarlo nel forno quando si preparano le matzot [BIC 8].

martedì 6 ottobre 2009

סוכות Sukkot - הושענות Hoshannot

Durante tutta la festa di Sukkot si recitano le Hoshannot, durante le quali si pone un sefer Toràh sulla Tevàh ~ arca centrale (cfr. Tur O.C. 660:1; KHS 660:1) e si effettuano dei giri intorno.
L'uso viene riportato nello Shulchan 'Aruch Orach Chajim (660:1) dicendo che si usa fare un giro soltanto e non di più, tranne la mattina di Hoshanà Rabbàh, nella quale si effettuano sette volte le hoshannot, quindi si effettuano 7 giri.

L'uso è nato in ricordo del servizio nel Bet Ha-Miqdash תובב"א nella quale effettuavono i giri dell'altare verso la destra (quindi girando in verso antiorario - anche per un mancino [KHS 660:9]); così riporta lo Shulchan 'Aruch (660:1) e il Kaf Ha-Chajim Sofer (660:1) spiega meglio il concetto: ogni teffillàh è considerata al posto di un sacrificio che veniva portato nel Bet Ha-Miqdash, e quindi come il luogo ove veniva effettuato il sacrificio portava כפרה Kapparàh ~ espiazione (il מזבח mizbeach ~ l'altare), così anche il luogo ove il שליח ציבור sheliach tzibbur ~ ufficiante effettua la teffillàh che è al posto dei sacrifici espia.
Aggiunge poi al nome del rav Bait Chadash (Rav Yoel Sirkis ז"ל - autore di un commento a tutti i volumi del Tur) che il sefer Toràh viene posto sulla tevàh perchè è composto da tutte le combinazione dei nomi divini e si gira intorno ad esso per dire che esso è in centro alla nostra ottica.
Nonostante ciò aggiunge il Kaf Ha-Chajim Sofer (660:2) che nel caso non sia presente un sefer Toràh, ma solo la tevàh del bet ha-kenesset, è possibile girare attorno ad essa soltanto; ma se non c'è una ragione valida non è possibile abolire il minhag comune.

Nel caso una persona sia costretta a non poter andare al bet ha-kenesset, come nel caso in cui stia male chas veshalom, il Ben Ish Chai (parashat Haazinu 15) spiega che è possibile mettere un libro di Tanach (Toràh Neviim e Ketuvim) su una sedia e giri intorno ad essa. Lo riporta anche il Kaf Ha-Chajim Sofer (660:2).


Ci sono diversi usi relativi alle hoshannot:
A. Quando recitarle:
  1. Dopo la lettura della haftaràh, quando il sefer Toràh è ancora posto sulla Tevàh - opinione di Rav Sa'adiàh Gaon ז"ל riportata dal Tur e dal Kaf Ha-Chajim (O.C. 660:4). Già all'epoca del Tur quest'uso non era più in atto.
  2. Dopo la fine della Teffillàh di Mussaf. Così è l'opinione del Tur (O.C. 658) e del Rav Bait Chadash. Riportato dal Kaf Ha-Chajim (O.C. 660:4).
  3. Dopo la lettura dell'Hallel. Questo è l'uso più comune, poichè basato sugli scritti dell'Arì Zal (Perì 'Etz Chajim, Cancello 29, capitolo 3) e riportato in molti poseqim. (cfr. Kaf Ha-Chajim Sofer (O.C. 660:4). E' così è l'uso di Yerushalaym תובב"א.

Come ogni minhag, ognuno segua il proprio e non cambi, poichè ci sono molti motivi per ogni singolo uso, e non si è autorizzati a cambiarli a meno che non ci sia un valido motivo halakhico.

Chi non sappia quale sia il proprio minhag, segua quello della moltitudine, che in questo caso è l'ultimo citato.

Nonostante ciò riporto anche dei minhaghim che non vengono usati, ma riportati dai poseqim, affinchè nel caso qualcuno senta quest'opinione sappia che effettivamente esiste, ma l'uso non è così. (cfr. Mishnàyot di Eduyot capitolo 1).

B. Chi effettua il giro:

  1. Sicuramente chi ha il lulav deve effettuare un giro ogni volta, e riporta il Kaf Ha-Chajim Sofer (O.C. 660:5) a nome del Rav Shiierè Kenesset Ha-Ghedolàh (Rav Chajim Banbishti ז"ל Costantinopoli '603 - Izmir '673 E.V) che non è corretto l'atteggiamento di chi ha il lulav e non effettua nessun giro.
  2. Chi non ha il lulav entra in discussione - secondo Maran nello Shulchan 'Aruch gira anch'egli, mentre il Ramà (Rabbì Moshè Isserlis ז"ל) riporta che l'uso è di non effettuare il giro. Il Kaf Ha-Chajim Sofer (O.C. 660:13) riporta a nome di molti poseqim anche sefaraditi che l'opinione e uso principale anche per i sefaraditi è contraria a ciò che scrive Maran nello Shulchan 'Aruch, e quindi solo chi ha il lulav gira. Riporta a carico molti poseqim tra cui Maran Ha-Chidà ז"ל (Rabbenu Chajim Yossef David Azulai, ha vissuto gli ultimi trent'anni della sua vita a Livorno, autore del Birkè Yossef O.C. 660:1).
  3. La mattina di Hoshanà Rabbàh il Maharshal sostiene che sia opportuno che anche chi non abbia il lulav possa girare con le 'aravot. Nonostante questo Maran Ha-Chidà e molti altri poseqim sostengono che sia meglio non girare per nulla piuttosto che con le sole 'aravot; e non solo, ma è anche da evitare assolutamente di prendere assieme al lulav anche le cinque 'aravot aggiunte. E così è l'uso comune. (Kaf Ha-Chajim Sofer 660:14-15, cfr. ivi per i motivi).

In ogni caso è possibile ovviare questo problema nel caso in cui chi possiede un lulav ed abbia già fatto un giro lo presti (tranne il primo giorno nella quale valgono regole a parte che non tratteremmo oggi) a chi non ce l'ha. Approfitto per sottolineare tre punti: il primo che chi lo prende in prestito stia attento a non distruggere il lulav del prossimo, il secondo che nel caso ci sia un sospetto che il lulav o l'etrog venga distrutto poichè la persona sta poco attenta è preferibile prestarlo a qualcun altro, il terzo è che chi ha avuto in prestito il lulav non ha il permesso di prestarlo di sua iniziativa ad un altro poichè il prestito è dipendente dal padrone dell'oggetto, e tranne nel caso in cui abbia esplicitato diversamente, il padrone si fida di chi l'ha preso in prestito, ma non per forza di chi quest'ultimo si fida, poichè non vale la proprietà transitiva. (Questa norma vale per tutti i prestiti e le custodie).

C. Una persona in lutto ל"ע: entro i 12 mesi dalla morte dei genitori o dei 30 giorni per gli altri parenti (su quest'ultimo il Rav Dagul Merevavah discute - ognuno segua il proprio uso) sulla quale conserva le regole del lutto dice il Ramà che non gira con il lulav. Il Kaf Ha-Chajim Sofer (660:16-21) spiega che questa norma non vale per i giorni di Yom Tov e Hoshanà Rabbàh poichè è vietato mostrare segni di lutto in pubblico. Negli altri giorni è bene che dia in prestito il lulav a chi può effettuare i giri.

D. Shabbat Qodesh. Durante Shabbat Qodesh sicuramente non si gira con il lulav, essendo muqzèh. (cfr. inoltre Kaf Ha-Chajim Sofer 660:10). Ci sono diversi usi inoltre se recitare delle hoshannot apposta per Shabbat Qodesh oppure non recitarle per nulla, poichè c'è il rischio che i bambini sentendo vadano a prendere il lulav. La seconda opinione è quella di Maran Ha-Chidà ז"ל e uso a Yerushalaim תובב"א, ma conclude il Kaf Ha-Chajim Sofer (660:23) che poichè nelle parole dell'Arizal non è chiaro, ognuno segua il proprio uso.

Pitkà Tavàh e Mo'adim LeSimchàh

הושענא רבה Hoshanà Rabbàh - 2. תיקון Tiqqun

Essendo il giorno di Hoshanà Rabbàh giorno conclusivo di un ciclo, c’è un סדר seder ~ ordine di studi fissato che si è caldamente invitati a seguire in questa sera. Inoltre, lo stare svegli tutta la notte a studiare, permette di espiare colpe che ricadono nella categoria del Karet.
Il seder è composto da diverse parti; le fondamentali sono il Mishnèh Toràh, che è il nome “classico” del libro di Devarim (che sarebbe bene terminare prima di chatzot [CHS 664:3]) e il libro di Tehillim, diviso in 7 parti, alla fine delle quali si recitano alcuni tachanunim e teffillot. Ci sono inoltre diversi usi basati sull’aggiunta dell’Idrà Zuttà, parte dello Zohar Ha-Qadosh, parti di midrash e di ‘Ein Ya’akov[2]. Poichè si sta svegli la notte è facile addormentarsi di giorno, pertanto si stia attenti a stare svegli durante le teffillot, in particolare nella teffillàh di Mussaf che è conclusione dello studio; sappiamo infatti che tutto segue la conclusione [BIC 4].

Durante la notte del seder bisogna stare attenti a non perdere tempo nullafacendo, poiché tale atteggiamento è paragonabile a colui che dorme; peggio ancora chi “ciarla” di cose che non sono divrèh Toràh Ha-Qedoshàh, poiché perde anche il merito di studiarla, occupandosi di altro, che purtroppo spesso lo porta anche a tipi di discorsi vietati [BIC Bamidbar 3] (buffonaggini, vietate sempre; discorsi tendenti al “vano”, vietati, in particolare in un Bet Ha-Kenesset; lashon har’àh ~ parlare male di una persona anche se vero, e simili).
Bisogna completare la lettura la Qeriat Shem’àh ‘al hamittàh con i versetti che la seguono prima di chatzot halaylah [BIC 1 Pekkudè 14].
Nel caso si sia dormito una shenat qev’à[1] si effettua la nettillat yadajim come ogni mattina recitando la berachàh, seguita da tutte le birkot hashachar (chiaramente asher yatzar dev’essere recitata solo nel caso in cui si siano già espletati i propri bisogni corporali). Nel caso invece, come consigliabile, non si sia dormito ad ‘alot hashachar ~ alba si leggano le birkot hashachar e le birkot hatoràh come ogni giorno, non recitando la berachàh relativa alla nettillat yaadjim (nonostante si debba fare la nettillàh in sé). Ciò vale per i sefaraditi; i nostri fratelli ashkenaziti usano invece cercare una persona che abbia dormito durante la notte per uscire dall’obbligo direttamente rispondendo (amen) alle sue berachot.

[1] Intesa dalla maggior parte dei poseqim come dormita di mezz’ora su un letto o simili, oppure maggior tempo in altre
posizioni (seduto, in piedi etc.)

lunedì 5 ottobre 2009

הושענא רבה Hoshanà Rabbàh - 1. Introduzione

Il 21 di Tishrè, il settimo giorno e l’ultimo giorno vero e proprio di Sukkot, è Hoshanà Rabbàh. Per vari motivi questo giorno pur essendo un giorno di chol hamo’ed assume un’importanza maggiore dei precedenti giorni di chol hamo’ed.
Per prima cosa, è necessario sapere che in tal giorno si conclude il periodo dei 51 giorni che è partito da Rosh Chodesh Elul: ci siamo preparati per il Giudizio ad Elul; abbiamo reso conto ad HKB”H IS”L che non siamo in grado di reggere il Giudizio, pertanto lo abbiamo eletto מלך Melech ~ re ed abbiamo chiesto che applichi il חסד chessed ~ bontà su di noi, e in base a questo HKB”H ha stilato un giudizio nel caso di Tzaddikim e Resha’im Ghemurim; abbiamo cercato di salvarci in “corte d’appello” attraverso la כפרה kapparàh ~ espiazione delle nostre colpe a Yom Ha-Kippurim, giorno in cui i giudizi sono stati completati e sigillati, arrivando alla notte di Hoshanà Rabbàh, nella quale a chatzot laylàh, questi vengono consegnati [cfr.BIC 2]; in realtà però c’è tempo fino alla fine di questo giorno perchè la conclusione vera e propria cade a Sheminì ‘Azzeret.
Il Ben Ish Chai nella parashàh di Vezot Haberachàh [, dove tratta le halachot di Hoshanà Rabbàh, Sheminì ‘Azzeret e Simchat Toràh,] dice che proprio perchè sono 51 giorni si chiama Hoshanà Rabbàh הושענא רבה. Il valore numerico di 51 è נא quindi si ottiene הושע Hoshà ~ n.l. salva(ci) il 51° giorno נא che è רבה rabbàh ~ grande.
Dico tutto questo per chiarire meglio il concetto: “tutto segue la conclusione”.

Chag Sameach a voi e alle vostre famiglie

Fonti principali sugli argomenti qui trattati: Torat Hamo’adim “Sukkot” = TH2; Orach Chajim = O.C.; Ben Ish Chai [Vezot Haberachàh] (tranne quando indicato altro) = BIC; Caf Hachajim Sofer =CHS.

venerdì 2 ottobre 2009

ארבעת המינים Arba'at Ha-Minim - 2.4 Come scegliere l'Etrog

[Libera traduzione ed adattamento dal pamphlet הלכות חודש תשרי "Hilkhot Chodesh Tishrè" di Rabbi Meir Sender שליט"א]


Come scegliere un אתרוג Etrog adatto secondo tutte le opinioni:
  1. Non "Murkav" ~ innestato. L'etrog non dev'essere innestato con limoni o altri alberi; per questo si prendono dei cedri solo nel caso in cui è presente una tradizione per la quale si sa che non lo sia. Nel caso sia Murkav è passul secondo tutte le opinioni.
  2. Grandezza. Chi vuole uscire dall'obbligo secondo tutte le opinioni prenda un etrog di peso poco maggiore ai 100 grammi. Nel caso in cui sia compreso tra i 50 e i 100 grammi è kasher [N.d.A. cfr. Sefer Arba'at Ha-Minim di Rav Wsosh shalità pagina 113]; nel caso in cui pesi meno di 50 grammi ponga la questione dinnanzi ad un posseq esperto.
  3. L'aspetto. L'etrog è passul se il suo colore è: nero, bianco, rosso, menumar? [In casi simili ponga la questione dinnanzi ad un posseq esperto per fargli verificare che ricade nella categoria]. D'altro canto nel caso in ci sia giallo è kasher a priori, e nel caso in cui sia verde come il karti - porro è passul, ma è molto raro trovare un etrog così verde; in ogni caso è opportuno mettere un etrog verde in una scatola assieme ad una mela in modo che prenda colore giallo. [cfr. pamphlet per maggiori dettagli]
  4. Integro. Nel caso si trovi un etrog mancante, cioè avente una mancanza nel corpo stesso dell'etrog è passul. Ciononostante nel caso in ci manchi solo la sottile buccia esterna è kasher.
  5. Non bucato. Nel caso in cui l'etrog si trovi un buco è passul, anche se non manca nulla, a condizione che il buco arrivi fino alla parte (interna) dei semi oppure che sia grande come un issar. [Rav Avraham Ades Shalità riporta che un issar ha circa un diametro di 2 mm.]
  6. Senza fessure. Nel caso sia presente una fessura che passi nella maggior parte dell'etrog, anche se non manca da esso niente è passul.
  7. Sbucciato. Nel caso la buccia non sia rimasta neanche nella misura di un "selah", moneta tonda con diametro grande circa un terzo di un tefach - palmo, è passul. [Chiaramente si tratta solo della buccia esterna, poichè nel caso manchi da quella interna si veda il punto 3]
  8. La שושנתא Shoshanta (corona intorno al picciuolo) è mancante. E' Kasher nel caso in cui il pittam - picciulo sia presente.
  9. Il פיטם Pittam è caduto. Se è caduto completamente ed è rimasto un buco è passul secondo tutte le opinioni (cfr. S.A. Orach Chajim 648:7 con il commento della Mishnàh Beruràh in particolare).
  10. L'עוקץ Oqetz (parte opposta al picciuolo). Nel caso sia stato rimosso ed è rimasto solo un buco - è passul (cfr. S.A. O.C. 648:8 e Mishnàh Beruràh ivi).
  11. Adatto ad essere mangiato. E' necessario che l'etrog sia adatto ad essere mangiato, perciò nel caso in abbia problemi di Shevi'it (settimo anno in cui la frutta di Eretz Israel ha norme particolari per il consumo), 'Orlàh (divieto di mangiare frutta nei primi tre anni da quando l'albero viene piantato) in Eretz Israel, Tevel (non è stata estratto il ma'aser - decima). Nel caso di 'Orlàh su frutta da fuori da Eretz Israel c'è da facilitare.

Nel pamphlet sono riportate altre tre voci: חזזית Chazazit, בלעטלך Bleitelach e secco. A causa di una mancanza di tempo e di possibilità di trovare un'immagine idonea per chiarire il concetto in italiano non verranno trattate.

Queste sono alcune tra le norme principali nella scelta delle quattro specie.

Chag Sameach

לרפואה שלמה לכל חולי עם ישראל



ארבעת המינים Arba’at HaMinim - 4. Hallel & Hoshannot

A Sukkot l’Hallel si legge sempre completo, quindi si recita la berakhàh אשר קידשנו במצותיו וציונו לגמור את ההלל “asher qiddeshanu bemizwotav vezivvanu ligmor et hahallel”.
Durante questo, tutti sanno che si effettua il ninu’à del lulav, ma spesso c’è confusione sui punti in cui effettuarlo e come procedere; ci sono vari usi sulla questione, qui presentiamo quello più comune nel mondo sefaradita in base all'opinione dell'AriZal

Alla lettura del versetto “Hodu laHashem ki Tov ki le’olam chasdò”, sia la prima volta che l’ultima volta che compare (solo nella prima ripetizione) in questo modo: [Mi scuso per la visualizzazione grafica, ma non sono riuscito ad eliminare le righe di troppo]












Hodu

LaHashem

Ki

Tov

Ki

Le’olam

Chasdò

Sud

(Pausa)

Nord

Ovest

Su

Giù

Est


Alla lettura del versetto (a metà) “Anà Hashem Hoshia nà”, entrambe le volte in questo modo:



















A--nàHashemHo--shi--a
SudNord(Pausa)OvestSuGiùEst

Dopo la lettura dell’Hallel si estrae un sefer Toràh (a Yom Tov 2), lo si pone sulla tevàh e si effettuano le hoshannot, effettuando ogni giorno un solo giro con il lulav intorno alla Tevàh. [TH2 17:11]. Chi non ha il lulav non effettui il giro[2]. Relativamente allo shabbath di sukkot c’è chi sostiene che poichè non può effettuare la nettillat lulav non si recitino per nulla le hoshannot [TH2 17:12 e O.C. 660:3] perchè c’è il rischio che i bambini le sentano e vadano a prendere i lulavim [Kaf Ha-Chajim Sofer 660:23 a nome del Tur]; ma c’è chi usa recitarle, e ognuno segua il suo uso[3].
In ogni caso, quando si recitano le hoshannot con il lulav si stia attenti a tenere gli arba’athaminim, esattamente come durante il resto della teffillàh nelle mani corrette (vedi sopra: destra per il lulav, sinistra per l’etrog), e non si tenga tutti con una sola tenendo il siddur con l’altra, poichè non è un atteggiamento corretto. [BIC 14]
Nel caso una persona non possa venire al bet ha-Kenesset a causa di un אונס ones ~ n.l. causa di forza maggiore, è consigliato dal BIC [15] anche se non è sostitutivo, di prendere un Tanach e porlo su una sedia a casa, ed effettuare un giro intorno ad essa, recitando le hoshannot, per non perdere completamente questa mizwàh.


Chag Sameach a Voi e alle Vostre famiglie

[2] Nonostante Maran in O.C. 660:2 dica che l’uso sia quello che girino anche quelli che non ce l’abbiano, contraria è l’opinione del Ramà, ma soprattutto quella degli acharonim posseqim secondo la Qabbalàh come il Birkè Yossef (1) scritto da Maran HaChidàh, i rabbanim della famiglia Falagi e altri, citati tutti nel Caf Hachajim Sofer 660:13 che conclude con questa opinione.
[3] Dalle parole del BIC nella parashàh di Vezot Haberakhàh in particolare nell’introduzione si deduce che sostiene che anche di Shabbath Qodesh si recitano e si effettua il giro; e questa è anche l’opinione di Rabbenu HaArì HaQadosh Z”L come riportato nel Kaf Hachajim Sofer 660:23. Anche lui conclude che ognuno segua il suo minhag.

giovedì 1 ottobre 2009

ארבעת המינים Arba'at Ha-Minim - 2.3 Come scegliere la 'Aravà

[Libera traduzione ed adattamento dal pamphlet הלכות חודש תשרי "Hilkhot Chodesh Tishrè" di Rabbi Meir Sender שליט"א]
Come scegliere le due ערבות 'Aravot - salici adatte secondo tutte le opinioni:
  1. La foglia allungata. Dev'essere a forma allungata e non circolare.

  2. Senza taglietti. La foglia dev'essere liscia e senza taglietti; nel caso fossero molto piccoli è כשר Kasher ~ idoneo per compiere la mizwàh.

  3. Il ramo rosso. Il ramo dev'essere rosso e non bianco, ma anche se lo si trova verde è kasher poichè può divenire rosso se esposto al sole.

  4. Lunghezza. La lunghezza minima è di 3 tefachim, circa 30 cm. Questa misura si valuta sul ramo soltanto e non in base alle foglie sulla punta; come abbiamo visto precendete mente relativamente all'Hadas.

  5. Non Qetumàh. Cioè le 'aravot non devono avere la parte superiorie del ramo tagliata, e sarebbe opportuno che non lo fossero neanche le foglie.

  6. Fresca. Dev'essere fresco e non secco, e nel caso lo fosse solo parzialmente è kasher, e solo nel caso in cui è secco è passul.

  7. Ricoperto di foglie. Per un Hiddur è necessario che ci siano foglie su tutta la lunghezza del ramo, ma non si considera passul a meno che non manchino la maggior parte delle foglie. Nelle 'aravot di Hoshanà Rabbàh è possibile rendere kasher anche se non abbiamo che una foglia soltanto; sarebbe opportuno come Hiddur che le foglie siano integre. E' chiamato mancante se e solo se manca la maggior parte della foglia.

  8. Salici di fiume. Come Hiddur sarebbe opportuno prendere salici che crescono sulle sponde dei fiumi.
  9. A bagnomaria. E' bene stare attenti di non mettere i salici per 24 di fila nell'acqua senza interrompere in mezzo.

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ארבעת המינים Arba'at Ha-Minim - 2.2 Come scegliere l'Hadas

[Libera traduzione ed adattamento dal pamphlet הלכות חודש תשרי "Hilkhot Chodesh Tishrè" di Rabbi Meir Sender שליט"א]
Come scegliere un הדס Hadas ~ mirto adatto secondo tutte le opinioni:
  1. Lunghezza. L'Hadas dev'essere lungo almeno 3 tefachim, corrispondenti a circa 30 cm. La misurazione dev'essere fatta solo sul ramo e non sulle foglie che ne escono.

  2. Meshulash - Triplice. L'Hadas deve'essere meshulash su tutto la sua lunghezza, cioè che le foglie devono crescere nello stesso punto del ramo a gruppi da tre, in modo che non ce ne sia uno più alto e uno più basso, ma tutti siano alla stessa altezza.

  3. Non manchi neppure una foglia. E' necessario che non manchi neppure una foglia per tutti i 30 cm, ma nel caso in cui sia ricoperto per la maggior parte, non è considerato passul.
  4. Completo. Le foglie devono essere complete; nel caso non lo siano e siano una minoranza non è Passul.

  5. Fresco. Le foglie devono essere fresche e non secche. A priori non devono essere neanche parzialmente secche, e il parametro per essere considerato passul è il fatto che si spezzino con un'unghia.
  6. Niqtam - foglie superiori rotte. Le foglie superiori non devono essere rotte, ma nel caso in cui lo siano è comunque kasher; ma è opportuno che siano integre per essere Mehuddar. [cfr. ancora pamphlet e S.A. O.C. 646:1-10]

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ארבעת המינים Arba’at HaMinim - 2.1 Scegliere il Lulav

[Libera traduzione ed adattamento dal pamphlet הלכות חודש תשרי "Hilkhot Chodesh Tishrè" di Rabbi Meir Sender שליט"א]
Come scegliere un לולב Lulav adatto secondo tutte le opinioni:
  1. Fresco. Il lulav dev'essere fresco e verde, senza nessuna traccia di seccatura. E' considerato secco quando diviene bianco, ma non è פסול Passul ~ inadeguato a compiere la mizwàh se non dopo che si secca per la maggior parte.

  2. Dritto. Il Lulav dev'essere dritto e non curvo, ma non è passul a meno che non sia incurvo sul davanti (cioè sul lato delle foglie) o sui lati. Quando s'incurva sul dorso è כשר Kasher ~ idoneo per compiere la mizwàh.

  3. Le Foglie unite. Le foglie del lulav devono essere unite l'uno l'altro e non separate una dall'altra, ma non è passul a meno che non sia separato e non salgono nella stessa direzione del lulav.

  4. La תיומת Tiomet. La tiomet è la foglia principale del lulav, che se viene aperta si trova duplice, poichè da lì comincia una simmetria. Non dev'essere piegata. Nel caso in cui lo fosse il lulav è Passul.

  5. Non bucato. Il lulav non deve avere un buco grande come un הימנק Hemenq - cioè tale che non si apra la punta della foglia centrale in due, perchè in tal caso con qualsiasi apertura è Passul. [E' possibile poi chiedere a un Rav se è possibile attaccarlo con un collante, poichè c'è chi permette e c'è chi vieta completamente - rimando al pamphlet per l'argomento]

  6. Non curvo. Le foglie superiori non devono essere curve, ma l'uso è di non renderlo passul a meno che la "spina dorsale" del lulav sia curva [, come ricordato al punto 2].

  7. Non secco. La punta della tiomet non dev'essere secca, ma anche nel caso lo sia non lo rende passul a meno che il lulav non sia secco per la maggior parte[, come ricordato al punto 1].

  8. Lunghezza. Il lulav dev'essere lungo 4 tefachim, corrispondenti a circa 40 cm; nel caso in cui gli hadasim e le 'aravot fossero lunghe più di 30 cm, c'è da prendere un lulav più lungo di esse di almeno 10 cm, poichè questa è la distanza che si deve porre tra queste due speci e tra il lulav.

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ארבעת המינים Arba’at HaMinim - 2.0 Introduzione a come Sceglierli

Argomento importante in questi giorni è sapere come scegliere gli Arba'at HaMinim, le quattro specie che formano quello che viene chiamato con il nome generale di לולב Lulav ~ foglie di palma, che è la specie che risalta maggiormente data la sua altezza (Sukkàh 37b).

Le quattro specie sono:
  1. לולב Il Lulav: un ramo di palma,
  2. ערבות ‘Aravot: (due rami di) salice,
  3. הדסים Hadassim: (tre rami di) mirto,
  4. אתרוג Etrog: un cedro.
Ognuna di queste specie ha delle norme di per sé e alcune norme comuni a tutto il gruppo.
Alcune norme in particolare valgono solo il primo giorno di Sukkot, nella quale la mizwàh del lulav è דאורייתא DeOraita ~ dalla Toràh direttamente, mentre nei giorni successivi è anche d'obbligo ma דרבנן DeRabbanan ~ stabilito in base al potere che i chakhamim hanno ricevuto dalla Toràh.
De facto, la distinzione tra i due casi non è quella dell'obbligo, poiché vigente in entrambi i casi, ma la presenza di facilitazioni nell'obbligo DeRabbanan.

In particolare, negli anni in cui il primo giorno di Sukkot cade di Shabbat Qodesh, abbiamo il divieto di usare il Lulav, rimanendo quindi solo l'obbligo nei giorni successivi, DeRabbanan.

In forma pratica la principale norma che è dipendente dall'obbligo DeOraita è la norma di הדר Hadar, cioè la bellezza. Nel primo giorno per essere כשר kasher ~ adatto alla mizwàh è necessario che sia bello secondo alcuni canoni riportati nello Shulkhan 'Aruch.

A seguito di questa breve introduzione vediamo ora le principali norme della scelta di ogni specie, in modo da ottenere un lulav kasher e completo secondo tutte le opinioni.

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ארבעת המינים Arba’at HaMinim - 3. Come compiere la Netillat Lulav

E’ necessario sapere che tutti gli arba’at haminim sono necessari tutti per compiere la mizwàh, altrimenti non si esce d’obbligo dalla mizwàh. A priori le prime tre specie (lulav, ‘aravot e hadassim) dovrebbero essere legati l’un l’altro, e l’etrog unito a loro, ma בדיעבד bedi’avad ~ a posteriori anche se avesse sollevato singolarmente ogni pezzo avrebbe comunque compiuto la mizwàh [TH2 17:4].

Ci sono varie opinioni per come procedere con il lulav prima della berakhàh per non rischiare di recitare la berakhàh solo in una condizione di bedi’avad (cfr. 2. Berakhàh, il primo paragrafo).
La più semplice e soprattutto per molti versi meno rischiosa è la seguente [TH2 17:5]: prima della berakhàh, si prenda con la mano destra il lulav unito con le ‘aravot e gli hadassim e non prenda ancora l’etrog; benedica e subito prenda l’etrog, tenendo in basso l’okketz e il pittam in alto.
Gli ‘arba’at haminim vanno tenuti esattamente come crescono, perciò è necessario quest’ultimo accorgimento per il lulav.
Domanda comune è il perchè si prenda il lulav con la destra: la risposta è dipendente dall’importanza che si fornisce alla mano destra, sia a livello di פשט peshat ~ letterale poichè considerata mano più forte, sia a livello più profondo[1] poichè rappresenta il חסד chessed ~ bontà; pertanto le si dà la parte “maggiore” numericamente della mizwàh, quella del lulav, che con le specie cui è accompagnata rappresenta 3 specie su 4. Per questi motivi i sefaraditi usano che anche un mancino prenda il lulav con la destra e l’etrog con la sinistra, mentre i nostri fratelli ashkenaziti (mancini), che seguono maggiormente l’aspetto dello peshat, lo prendono con la propria mano più forte, la sinistra. In ogni caso bedi’avad esce comunque dall’obbligo [TH2 17:5].
Prima della berakhàh è bene anche preparare le proprie mani per compiere la mizwàh. Con ciò intendo che se qualcuno avesse dei guanti deve toglierli prima di prendere gli ‘arba’at haminim, poichè c’è chi dice che altrimenti non esce dall’obbligo della mizwàh. Allo stesso modo c’è chi dice che la stessa cosa valga per un anello; per quanto ci sia da facilitare è bene uscire d’obbligo secondo tutte le opinioni [TH2 17:8], poiché c’è chi sostiene [BIC 13], che sarebbe necessario tornare a rifare la nettillat lulav, avendo tolto l’anello.
  • Lo scuotere il lulav: nonostante in base alla regola in sè basti sollevare gli ‘arba’at haminim, in ogni caso è necessario effettuare anche il נינוע ninu’à ~ n.l. scuotimento del lulav. Il ninu’à dev’essere effettuato verso i quattro punti cardinali, sopra e sotto, ripetendo il singolo gesto di portare avanti e indietro per tre volte consecutive. Non bisogna effettuare il ninu’à scuotendo con forza (rischiando oltretutto di fare perdere pezzi a componenti più delicate come l’hadas e la ‘aravàh, rendendole pessulot), bensì in modo modesto e calma. Gli usi a questo punto sono diversi, e ognuno usi secondo il proprio. Solitamente i sefaraditi seguono l’opinione di Rabbenu HaAri HaQadosh Z”L, cioè in quest’ordine – sud, nord, ovest, sopra, sotto, est. In ogni caso comunque esce d’obbligo. Cosa che invece vale per tutti e quella di stare attenti a quando si scuote verso il basso di non rivolgere la punta del lulav verso il basso, ma lo tiene sempre nello stesso modo, spingendo solamente le mani verso il basso per tre volte consecutive. [TH2 17:9]
Bisogna inoltre ricordarsi che è vietato mangiare prima della berakhàh sul lulav [BIC 13]

Chag Sameach a Voi e alle Vostre famiglie

[1] Questa quesitone la cito solamente, ma per essere spiegata meglio meriterebbe una trattazione molto più lunga.